Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
Montella: Samp torno a casa mia
L’allenatore ha preso in mano la squadra «Mi sento una grossa responsabilità»
Vincenzo Montella (41 anni) con il presidente Ferrero (64)
Entusiasmo a palate: Bogliasco è la pista d'atterraggio che serviva all'Aeroplanino. Prendersi in carico la Sampdoria non è come avere tra le mani una patata bollente, per Vincenzo Montella: i due terzi che restano della stagione blucerchiata sono affidati a lui sperando di tornare nella dimensione dello scorso anno. Ovvero a una Samp rispettabile. «Mi sento una grossa responsabilità, nell'essere qui come allenatore», dice Montella in un lunedì mattina che lo vede rimettersi addosso i colori sociali del Doria. «L'anno scorso, quando allenavo la Fiorentina, in una partita a Marassi il pubblico mi ha applaudito a lungo. C'è un legame speciale per questi colori». L’ex attaccante ha giocato con la maglia blucerchiata per quattro stagioni (dal 1996 al 1999, per tornare poi nel campionato 2007-2008). AMBIZIONI. Al tavolo anche il ds Osti e l'avvocato Romei, per affiancare Montella nei suoi primi passi ufficiali. Gli attimi di raccoglimento voluti dal presidente Ferrero servono a non far perdere contatto con la realtà: quella tragica, dei giorni luttuosi nei quali ha trovato spazio anche la scomparsa di Valentina Solesin sorella di Dario, che gioca a Venezia - e che in qualche modo mescolano i fatti di Parigi col calcio italiano. Una dedica speciale, quindi, da parte di Ferrero. Montella ripartirà dal lavoro che ha fatto Zenga. «Inevitabile perché ho appena due giorni per lavorare con tutti gli effettivi a causa degli impegni internazionali. Dobbiamo divertirci attraverso certi principi di gioco: credo più a quello che ai moduli, avendo una squadra di livello». E che non stravolgerà, con l'obiettivo di stare nella parte sinistra della classifica. «Cassano è un valore aggiunto: il suo impiego dipenderà soprattutto dalla condizione fisica. Eder e Muriel sono due giocatori molto forti, voglio farli rendere al meglio. Anche Viviano si sposa col mio modo di intendere il calcio». Il timone, all'Uomo Ragno, è sfuggito di mano. Ferrero chiarisce una volte per tutte. «Sono istintivo e ho capito che Zenga non aveva le mie stesse ambizioni. Oppure non le riusciva ad esprimere. In questo, la legge del calcio è molto spietata». Montella non è uno che arriva a bordo di una scialuppa per salvare la situazione: ha un contratto fino al 2018, un'eternità per i ritmi di questo calcio. E nemmeno c'è da resettare tutto, nella Sampdoria. Ne è convinto l'Aeroplanino, che è riuscito a slegarsi dalla Fiorentina sbrogliando una matassa non semplicissima. «Vincenzo è una persona seria», interviene Ferrero. «Qualche mese fa siamo andati a cena, ma la possibilità che lui venisse alla Samp non è mai stata affrontata: perché lui era impegnato con la Fiorentina. Di certo non avevo il contratto in tasca». VIOLA SULLO SFONDO. Una corsia preferenziale con Montella, Ferrero in ogni caso l'ha sempre avuta. E il club viola è stato protagonista, per forza di cose, in una settimana da mal di testa prima di liberare Montella. «Ringrazio i Della Valle, che sono dei grandi uomini di sport», sottolinea Ferrero. Anche la Fiorentina si fa sentire, con un comunicato che arriva a metà pomeriggio. «ACF Fiorentina augura al sig. Vincenzo Montella e ai suoi collaboratori i migliori auguri per il nuovo percorso professionale, ringraziandoli per l'operato svolto nella nostra Società'». L'Aeroplanino parla anche della chiusura del rapporto coi toscani. «Ci siamo lasciati in maniera intelligente, anche se all'inizio è stato tutto un po' traumatico. Nella Fiorentina attuale si vedono anche i frutti della mia gestione».
«Ho un gruppo di livello. Più che sul modulo, lavoro sul divertimento derivato dal gioco» «Cassano il valore aggiunto della rosa Punto a far rendere al meglio la coppia Eder-Muriel»