Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
LA SFIDA Wembley vince contro il terrore
Stadio blindato, in 90 mila cantano la Marsigliese
In 90.000 hanno cantato la Marsigliese. Con il cuore ferito dai tragici attentati di venerdì, ma anche con l’orgoglio di due nazioni che non vogliono inchinarsi di fronte ai terroristi.
E’ stata una notte da ricordare quella di ieri sera a Wembley, la notte in cui Inghilterra e Francia hanno ricordato con il lutto al braccio le vittime della capitale francese in uno stadio interamente dipinto con il tricolore francese (blu, bianco e rosso anche l’arco che sovrasta l’impianto; visibile dall’esterno il motto della rivoluzione “Liberté Egalité Fraternité”). Per l’amichevole di lusso tra due delle nazionali che saranno protagoniste al prossimo Europeo c’erano il principe William, il primo ministro David Cameron e il sindaco della capitale inglese: anche loro, dopo aver deposto a bordo campo corone di fiori, hanno aderito all’appello dello speaker che aveva chiesto a tutti di tirar fuori la voce e di cantare l’inno francese. Lo hanno fatto senza bisogno di leggere le parole che scorrevano sui maxi schermo e che erano state pubblicate dai tabloid negli ultimi due giorni perché tutti imparassero l’inno.
E’ stato questo il momento più toccante insieme al minuto di silenzio, osservato dai giocatori mischiati e abbracciati a centrocampo. Occhi lucidi un po’ ovunque, con Lassana Diarra che negli attentati ha perso una cugina, rimasto con lo sguardo basso, e le forze dell’ordine sempre attente, dentro e fuori l’impianto. Una partita che, nelle ore successive agli attentati, sembrava destinata a non giocarsi, ma che poi la Federazione francese, per dare un segno di forza, aveva confermato, con il sostegno di quella inglese.
CHE BUNKER. Complici i rinvii di Belgio-Spagna e di Germania-Olanda, la tensione per il rischio di nuovi attacchi dell’Isis ieri si avvertiva intorno a Wembley, ma tutto è filato liscio. Cinquemila i militari in assetto di guerra e con il dito sul grilletto che hanno presidiato la zona scortando per tutta la giornata le due nazionali.
La paura, però, ha lasciato presto spazio alla speranza e alla voglia di ribellarsi al terrorismo. Il resto lo hanno fatto le due squadre, brave a dar vita a un match non certo giocato a mille all’ora, ma a tratti divertente per merito dell’Inghilterra.
LA PARTITA. I padroni di casa hanno giocato meglio soprattutto nel primo tempo chiuso avanti grazie a un gran tiro da fuori di Dele Alli (leggera deviazione di Koscielny). I Bleus si sono visti poco anche perché Deschamps ha inizialmente tenuto in panchina Pogba, entrato a inizio ripresa e sfortunato protagonista dell’azione del 2-0 segnato da Rooney su cross di Sterling (è stato lo juventino a perdere il pallone a metà campo).
La Francia ha provato ad accorciare le distanza con Martial e con un tiro di Pogba, ma Butland ha rischiato poco o niente. Dopo il commosso applauso all’ingresso in campo di Lassana Diarra e la girandola di cambi, il fischio finale e gli abbracci tra Deschamps e Hodgson, ma soprattutto tra i giocatori, mai così uniti come ieri sera a Wembley.
In campo Diarra che negli attentati ha perso la cugina E’ gara vera e va agli inglesi per 2-0