Corriere dello Sport Stadio (Bologna)

«Arezzo, ora chi non corre resta fuori»

- Di Giorgio Melani AREZZO

«Se serve me ne vado». La battuta di Ezio Capuano in sala stampa, do pola sfida persa con la Lucchese, era significat­iva dello stato d'animo del tecnico e dello spogliatoi­o. «Ma sia chiaro, io non mi dimetto, non abbandono la nave, ci metto e ci metterò la faccia sempre, nel bene o nel male. E così dovranno fare i giocatori. Perché, da ora in poi, non accetterò più scuse, in campo andrà solo chi avrà voglia di lottare. Chi non vorrà correre, soffrire, impegnarsi starà fuori».

Messaggio chiaro che, ieri, alla ripresa degli allenament­i, Capuano ha sicurament­e ripetuto a tutta la rosa. Il momento è difficile. L'Arezzo è vicino alla zona playout e domenica è atteso dal derby di Siena, una sfida che può cambiare il senso di una stagione. Vincere vorrebbe dire spazzar via tutti i problemi del periodo, perdere significhe­rebbe acuire la crisi e ritrovarsi con le spalle al muro per il successivo match con la Lupa Roma. Ma ora c'è da pensare al Siena. Capuano dovrà seguire l'incontro dalla tribuna perché è stato squalifica­to per un turno. Dalla tribuna potrà veder meglio i movimenti della squadra, movimenti particolar­mente lenti domenica tanto da portare alla doppietta del lucchese Fanucchi.

Ma, al di là della "pausa mentale" dei giocatori, l'Arezzo era anche "sulle gambe", soprattutt­o in alcuni calciatori da tempo in forma più che approssima­tiva. Esemplare il caso di Carlini che Capuano ha tenuto in campo per novanta minuti seppur reduce da due settimane di problemi fisici. Il tecnico aveva a disposizio­ne anche Masciangel­o come terzino sinistro ma ha preferito far giocare Carlini. Le scelte del tecnico non hanno convinto nemmeno in avanti. Capuano ha ripresenta­to dall'inizio Betancourt dopo aver tessuto le lodi in settimana di Calabrese. L'attaccante uruguaiano, in evidente crisi, è rimasto in campo fino a pochi minuti dalla fine, esposto a fischi e offese, per poi essere sostituito da Mariani, lasciando Calabrese in panchina fra i mugugni del pubblico. A questo punto è necessario un reset generale da parte di tecnico e squadra. Il derby di Siena sarà lo spartiacqu­e della stagione e andrà affrontato con la mente più libera possibile. Solo così l'Arezzo tornerà la bella squadra ammirata ad inizio torneo e potrà uscire con punti dal Franchi.

Il ko con la Lucchese brucia: «Io ci metto sempre la faccia dovranno farlo anche i giocatori»

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