Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
Due colpi per ritrovare la Sassari dei miracoli
Sardara tuona, Petway litiga con un tifoso. E si torna sul mercato
La Dinamo Banco di Sardegna va in bianco in Eurolega e pure in campionato, col fanalino di coda Bologna. Vede rosso con il presidente Sardara, che su Facebook posta frasi di fuoco: «Da oggi la tolleranza sarà pari a zero! Chiedo scusa ai tifosi per la vergognosa prestazione». E per ridare tono al verde del tricolore pensa ad uno o due acquisti. Non di più, perché i visti rimasti sono tre.
E’ la crisi più seria da quando Sassari è approdata in serie A. Più pesante persino di quella arrivata nell’aprile scorso, quando la squadra che aveva vinto Supercoppa e Coppa Italia sembrava smarrita e rifletteva sul cambio del play e persino sulla posizione del coach Meo Sacchetti. Anche oggi c’è chi tra i tifosi rimette in discussione l’allenatore che ha vinto tutto. E si respira tensione pure in società. La seconda rivoluzione estiva (nove giocatori nuovi su tredici) non sembra in grado di produrre gli strabilianti risultati della stagione passata. L’obiettivo era: meno talento e più esperienza per avere costanza di rendimento anche in Eurolega, con un occhio alle Top 16. Invece Sassari si è scoperta formazione ibrida: gioca un po’ meglio contro la difesa schierata senza però essere irreggimentata negli schemi, ma non corre più in contropiede e transizione come ai bei tempi. Il tutto senza quei guizzi offensivi che garantivano le tante bocche da fuoco.
PETWAY. Al rientro dagli Usa, dove il presidente Sardara e il g.m. Pasquini erano ospiti dei San Antonio Spurs e del neo c.t. azzurro Messina, riunione al vertice. La prima mossa è già decisa: via Brent Petway, l’arciere ex Olympiacos e Harlem Globetrotters, che non è mai riuscito a riciclarsi da gregario di lusso nel protagonista e trascinatore che si aspettava la squadra sarda. A parte i 10 punti di Cantù, non è mai andato in doppia cifra e la sua media non arriva neppure a 5 punti. Dopo le scuse sui social delle settimane scorse per le prestazioni modeste, ha anche battibeccato lunedì notte con un tifoso. Lo vuole Cantù, ma la trattativa non è semplice economicamente.
Tra i nomi per sostituirlo, il più probabile è quello di Marcus Haislip, ala-pivot di 2.07, 35 anni il mese prossimo, 13ª scelta Nba nel 2002, che ha militato nei Milwaukee Bucks e nei San Antonio Spurs. Ha esperienza di Eurolega per aver giocato con le formazioni turche (Efes) e spagnole: era stato grande sette stagioni fa col Malaga (15 punti), un po’ meno nella breve esperienza col Baskonia del 2011: 7 punti col 37% nelle triple e 2 rimbalzi. Dopo le puntate in Cina e Tunisia, l’anno scorso era in Turchia con l’Eski ehir Basketbol SK: ha avuto19 punti col 42% nelle triple e 6 rimbalzi. Era stato offerto Jamil Wilson, ala di 2.04 tagliata da Dallas, ma si è accasato tre giorni fa in D-League.
PLAY. Più difficile e importante è la scelta del secondo acquisto. Posto che ormai coach Sacchetti pensa ad Alexander soprattutto come centro di movimento (ha tecnica da guardia), più che come numero 4, diventerebbe poco produttivo tagliare Varnado e si valuta il ruolo del play. Ma bisogna scegliere tra due tipologie. Uno, più guardia che play, un talentuoso realizzatore ad alta velocità: è l’identikit di Bo McCalebb, trentenne Usa di passaporto macedone, che ha vinto scudetti con Partizan Belgrado, Siena e Fenerbahce e l’anno scorso era al Bayern Monaco. McCalebb anche in Eurolega viaggia con 13 punti di media col 34% da tre.
L’altro nome caldo è invece un regista più classico e anche più alto: il croato Roko Ukic, che dopo Roma è passato nella Nba (Toronto Raptors e Milwaukee Bucks), ha vinto i campionati turco (Fenerbahce), greco (Panathinaikos) e croato (Cedevita) e a Varese sta andando talmente bene con 12.5 punti e quasi 6 assist che vorrebbero restasse, ma il contratto scade a metà dicembre.
L’americano andrà via, Haislip in pole per sostituirlo. Si cerca anche un play Ukic o McCalebb