Corriere dello Sport Stadio (Bologna)

ANDREA D’AMICO «PEROTTI DA BIG CR7 AMERICANO»

«Heurtaux può scatenare un derby romano Mazzarri-United, perché no? O lo vedrei ct»

- Di Fabio Massimo Splendore ROMA

Prima la Russia, poi gli Stati Uniti. Andrea D’Amico in altri tempi si sarebbe potuto guadagnare il soprannome di manager del disgelo, pur senza mai creare una operazione di calciomerc­ato diretta tra le potenze mondiali. Nella realtà è un profession­ista veneto di 50 anni, che naviga il mare delle trattative milanesi estive e invernali dal 1990 o giù di lì. Mezzo secolo di affari, accanto un avvocato manager che lui ha definito un grande maestro: Claudio Pasqualin. E un calciomerc­ato invernale già iniziato con una operazione: Luca Rigoni dal Palermo al Genoa. Per Rigoni è finito un periodo difficile: diciamo così... «Luca è contento di essere arrivato al Genoa: senza polemiche. A Palermo ha passato un bel periodo, poi è andato via Iachini che lo aveva voluto. E non c’erano più le condizioni. Ripeto, senza polemiche, è sereno dove sta. Faccio il tifo per lui». Il mercato è già partito. In Italia e all’estero. Con due panchine come quelle di United e Real che vacillano. Come finirà? «Il mercato degli allenatori è da fuoriclass­e, quasi più che quello dei giocatori. La verità è che a certi livelli devi soprattutt­o gestire e noi ne abbiamo uno, Carlo Ancelotti, che può insegnare a tutti, in Italia e nel mondo. Ora, lo United si è fatto attrarre dall’istrionico Van Gaal, per dire. Eppure la storia l’ha fatta Ferguson che è stato un grande gestore». Chi vede sulla panchina dello United? «Se posso le dico un nome interessat­o: Mazzarri. Ma glielo dico con cognizione di causa. E’ uno che ha dimostrato di saper gestire e a una applicazio­ne tattica da tecnico italiano. Quindi di prima qualità». E sulla panchina del Real? «Sento parlare del ritorno di Mourinho. Grande rispetto per lui: Mourinho è un comunicato­re straordina­rio e un gestore. Sul piano tecnico-tattico mi intriga meno. Detto sempre con il massimo rispetto. E allora io al Real vedrei Conte». Viva la scuola italiana! «Pensi a quanti ce ne saranno in giro. Spalletti, Mazzarri, Conte che per me lascerà la Nazionale, Prandelli, Capello. Anche Lippi ha voglia di tornare. Sì, siamo una grande scuola». Beh, qualche panchina si libererà anche in Italia, pare: Roma, Milan... «Quelli che le ho appena nominato sarebbero perfetti per la Roma: Spalletti, Lippi, Capello, più di tutti Conte. Lo stesso Mazzarri. E Allegri? Ci sarà un effetto domino per ora imprevedib­ile sulle panchine». Il prossimo ct? «Spalletti o Mazzarri». Si muoveranno tanti attaccanti a gennaio. Anche lo scorso mercato invernale mosse tante punte. «Vero, io credo soprattutt­o che gennaio ci metterà di fronte a un mercato molto mosso. Dico di più. Lo scudetto e la salvezza, obiettivi ancora molto incerti, potranno decidersi al mercato di questo mese». Maxi Lopez? «Resta al Toro» Gabbiadini partirà? «Se il Napoli vuole provare a fare qualcosa di importante in questa stagione deve tenerlo». Borriello pare abbia molte richieste... «Vale il discorso fatto per Gabbiadini, ma per altri obiettivi. Se il Carpi vuole provare a salvarsi come fa a privarsi di Borriello? A logica...». E Giuseppe Rossi? «Per lui è diverso. E’ fermo da troppo, deve andare a giocare». Dove? «Non è facile, lui deve essere garantito nella continuità che non ha a Firenze». Un’idea... «Mi viene in mente ora... Io lo vedrei bene a Verona con Toni. Molto bene». Un colpo per gennaio? «Affari se ne faranno tanti». Nomi. «Ruoli: un difensore la Roma, la Lazio e la Fiorentina, un centrocamp­ista per la Juve, il Napoli e l’Inter che dovrà fare anche uscite». Ma il mercato si fa con i nomi... «Abbiamo detto Giuseppe Rossi-Verona». Quella è un’idea. «Heurtaux: sarà derby RomaLazio. Questo è un ragazzo che merita tanto. Ed è vero che il mercato avrà tanti attaccanti in giro. Ma il campionato in Italia si vince non prendendo gol. Quindi Heurtaux». Chi lo rappresent­a? «La domanda non mi imbarazza. Guardi, le dico un nome su cui non ho interessi: Perotti. Questo per me è un giocatore da grande squadra, mi piace tantissimo». Quindi, se lo prende la Roma... «Fa un colpo e le farei i compliment­i. Chi lo prende fa un gran colpo». A fine stagione si muoverà anche qualche portiere. «E qui rifaccio il manager, ma il nome che spendo è garantito. Consigli del Sassuolo, se ne parla poco, per me è da big e merita il giro azzurro». L’operazione di cui è stato particolar­mente orgoglioso? «Giovinco a Toronto. Mi ha emozionato ricevere i ringraziam­enti quando ero a Montreal-Toronto. Mi hanno detto che l’operazione è servita a far crescere tutto il movimento. Seba ora è il calciatore più pagato lì. E lì c’è il futuro». Perché? «Numeri, bacino di utenza, capacità di fare business. Mi creda, la Mls è il grande futuro del calcio mondiale». Quindi Giovinco non torna? «Lo ha detto lui da poco: vuole che questo sia solo l’inizio di una grande storia». Criscitoto­rneràdalla­Russia? «Ora non ci sono le condizioni». Ma perché Doumbia segna solo in Russia? «Ma Doumbia è quello del Cska, non è quello della Roma. E’ stato un peccato che sia capitato qui al momento sbagliato, con la Coppa d’Africa appena finita. E’ come Pirlo all’Inter e al Milan, o l’ultimo Pirlo del Milan e quello della Juve. Il calciatore vive anche di momenti». Cristiano Ronaldo andrà da Ancelotti? «Quando si muovono certi soldi... Io a Cristiano direi di andare in Mls, tra due anni Miami fa la squadra. Il futuro è lì». Chi vince lo scudetto? «Sono troppi... Chi arriva primo». E l’Europeo? «Non me la cavo con la stessa battuta eh? Serio: lo vince l’Italia».

Andrea D’Amico, 51 anni, manager di calcio tra i pionieri nella Mls americana

Sebastian Giovinco, 28 anni

Domenico Criscito, 29 anni

Andrea Consigli, 28 anni

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