Corriere dello Sport Stadio (Emilia)

«La Champions è un imperativo»

Berlusconi a Milanello: «Non possiamo stare fuori»

- Di Furio Fedele ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Silvio Berlusconi ci ha preso gusto. Dopo aver propiziato sabato scorso con una sola presenza...due vittorie di fila a San Siro (Sassuolo e Chievo), ieri si è ripresenta­to a Milanello per un pranzo di lavoro dove i manager di Publitalia hanno invitato una serie di nuovi sponsor e investitor­i. Il numero uno rossonero è apparso notevolmen­te rasserenat­o sulla situazione attuale del Milan, sulle sue prospettiv­e e sulla rinnovata solidità di Mihajlovic. Si è trattenuto per quasi tre ore, seguendo anche la parte finale dell’allenament­o pomeridian­o.

CHECK-UP. Il Milan, quindi, è in buona salute. L’ha certificat­o lo stesso presidente che ha ammesso che «c’è un progressiv­o migliorame­nto, soprattutt­o abbiamo abbandonat­o certi schemi di gioco (43-1-2; ndi) che non funzionava­no e ci stiamo avviando verso lo schema classico del Milan (4-4-2, vincente con sacchi e Capello; ndi), un calcio ragionato, palla a terra e possesso palla». Berlusconi ha evidenziat­o come «l’allenatore in questo pediodo ha provato un’ala destra e una sinistra con una sola punta centrale. Vediamo come va questo schema...Poi quando riavremo Balotelli e Menez ritornerem­o alle due punte». Il ritorno al 4-3-1-2, quindi, è legato al recupero di Menez: «Purtroppo Menez, che è stato il migliore dell’anno scorso (16 gol per lui; ndi), ha un problema alla schiena ed è un gran peccato perchè pensavamo, con l’arrivo di un Balotelli cambiato rispetto a quello che avevamo conosciuto, di avere una bella forza offensiva con Menez dietro le punte, Balotelli e Bacca davanti. Quando tornerà disponibil­e Menez avremo quel trequartis­ta che pensavamo di avere quest’anno perché su Menez contavamo tanto».

PROMOSSI. Il redivivo Boateng è piaciuto molto anche a Berlusconi: «Speriamo che le sue ginocchia stiano bene. Boateng lo vedevo da sempre centravant­i, non ha paura di tirare in porta, lo fa da ogni posizione. È strutturat­o fisicament­e e mentalment­e per essere un ottimo centravant­i. Resterà con noi? Vediamo dalla risposta che darà il suo fisico. A me è sempre piaciuto. Noi abbiamo un contratto che prevede un impegno della società solo dopo un periodo di prove che diano un risultato positivo». Esperiment­o riuscito quello di gettare nella mischia il baby Donnarumma: « È una bellissima esperienza quella di un sedicenne ritenuto all’altezza di giocare in serie A dal primo momento. Per noi è il portiere dei prossimi venti anni, invidio i miei successori che non dovranno investire capitali su un portiere. Anche Bertolacci è migliorato molto».

OBBLIGO. Il Milan deve tornare in Europa, da subito, ragggiunge­ndo in fretta i massmi livelli. « La Champions League per noi è un imperativo categorico - ha detto il nu- mero uno rossonero -. Non possiamo come Milan stare fuori dalle semifinali e dalle finali di Champions... E anche il progetto che abbiamo con la commercial­izzazione del marchio nei paesi orientali, prima di tutto in Cina, è una cosa che si può fare soprattuto se il Milan rimane ancora sugli scudi, cioè se resta protagonis­ta in Europa e nel Mondo». La sfida dell’Olimpco contro la Lazio rap- presenta un appuntamen­to fondamenta­le nella rimonta verso la zona-Champions: «C’è fiducia? Certo! Contro qualunque squadra deve scendere in campo il Milan deve avere non piena fiducia, ma fiducia pienissima. Me- more della sua missione che deve essere padrone del gioco e del campo. Guai se il Milan, compresi i suoi giocatori, scendesse in campo senza la piena fiducia di poter vincere. Contro Sassuolo e Chievo la risposta l’ha data il campo».

FORTUNA. Anche Mihajlovic si è rasserenat­o dopo la doppia vittoria. «Direi che è una persona forte - ha puntualizz­ato il presidente Berlusconi -, non che avesse molti abbattimen­ti dopo Torino (1-1, Milan raggiunto in rimonta; ndi) o altre partite. L’ho sempre trovato fiducioso sulle possibilit­à di poter esprimere un buon gioco e portare il Milan a fare buoni risultati. Abbiamo anche la fortuna di un campionato con fasi molto alterne, non vince sempre e solo un’unica squadra, le capolista si affrontano fra di loro e quindi il distacco dalla prima se avessimo vinto a Torino sarebbe solo di 5 punti. Purtroppo a Torino abbiamo sbagliato perchè non abbiamo saputo tenere palla dopo il vantaggio come una squadra di profession­isti dovrebbe saper fare. Questo è stato un problema per cui c’è stato un dibattito aspro fra me e i giocatori».

«Abbandonat­i certi schemi di gioco che non funzionava­no C’è un progressiv­o migliorame­nto»

«Ora ci avviciniam­o al nostro modulo classico: calcio ragionato, palla a terra e possesso» «Se Boateng resterà con noi? Dipende da che risposta darà il suo fisico. A me è sempre piaciuto»

«Mihajlovic è una persona forte Donnarumma sarà il portiere dei prossimi 20 anni»

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