Corriere dello Sport Stadio (Emilia)
Così Sousa farà volare la Fiorentina
Ecco la strategia per dare l’assalto alla testa del campionato e all’Europa League
E' vero che non esistono gare facilmente accessibili, meno che mai in una stagione come questa e nel nostro campionato. E' vero che pure nella «piccola» Coppa, in Europa League, in particolare nel gironcino, ci sono trappole che neppure nella giungla vietnamita (leggasi Basilea e Lech), ma sulla carta è indiscutibile che la Fiorentina ha davanti a sé un mese di novembre fantastico, da possibile ottovolante. Della serie «ora o mai più», nel rispetto degli avversari e del fatto che quando pare di poter affrontare una discesa a grande pendenza puoi sempre rischiare di finire fuori strada.
OTTOVOLANTE. Otto gare, di cui sei a novembre (con quattro trasferte) e poi due a dicembre (entrambe in casa), prima di dover andare a Torino, per quello che a Firenze è sempre la "regina" delle partite, contro la Juventus. Magari, sognano i fiorentini, non come sempre o quasi da inseguitori, magari stracciando la statistica, questa volta da capolista o quasi, comunque costretti a girarsi per vedere i bianconeri. Sarà davvero così? Dipende indiscutibilmente dall'ottovolante. Si inizia appunto domani, alle 12.30, in un Franchi che almeno in campionato è stato a lungo fortino insuperato (caduto solo con i giallorossi della Roma) mentre la Coppa è stata terreno di conquista. Dunque partenza: meno di 24 ore e si gioca Fiorentina-Frosinone. I viola stanno lassù, dopo la vittoria con battaglia-fisica con il Verona, avendo solo la Roma davanti, viaggiando spalla a spalla con Napoli e Inter. La coincidenza di scontri diretti e match sulla carta più com- plicati, potrebbe permettere ai ragazzi di Paulo Sousa di scattare ancora verso l'alto. Sia chiaro, il Frosinone è in ripresa, combatte per restare in scia-salvezza. Certo, i viola partono favoriti per un mezzogiorno che possa essere davvero «di fuoco». La seconda stazione dell'ottovolante dice che la Fiorentina è attesa dalla trasferta di Poznan, dove Borja Valero e Company non possono fallire se non vogliono buttar via la qualificazione in Europa League. La vittoria è un appuntamento obbligatorio. Il tutto per tenere in piedi le gare successive di Coppa. Poi subito Genova per la terza tappa. La Samp di Zenga ha velleità di restare in zonaEuropa e ha carte per poterci provare. Sarà, come spesso se non sempre, una sfida complicata: lo è stata già per Montella. La sua Fiorentina rimbalzò contro gli uomini, allora, di Mihajlovic. Ma superare questo ostacolo porterebbe il club dei fratelli Della Valle davanti ad un'in- vitante volata. Il campionato si ferma e con lui pure la Coppa, per riprendere fiato e tornare subito dopo in apnea. Il tempo di recuperare energie ed eventuali infortunati e poi tutti di nuovo sull'ottovolante. Quarta tappa il derby di Firenze: arriva la sempre sorprendente Empoli. Pure questa è gara insidiosa, velenosa, ma sarà così per tutto il campionato. Quinta stazione quella di arrivo a Basilea, in Svizzera per decidere davvero il futuro di Coppa, poi resterebbe solo l'ultima occasione, al Franchi contro il Belenenses. Prima però ci sarà la sesta tappa dell'ottovolante: il match contro il Sassuolo (di lunedì), squadra che attualmente è vicinissima alla zona Champions e che si è «regalata» pure la vittoria con la grande Juventus. Match quindi dai grandi contenuti tecnici e agonistici, una delle stazioni più complicate del percorso che i viola sperano di poter percorrere a grande velocità. Ma eccoci alle ultime battaglie, settima tappa ancora a Firenze con l'Udinese e subito dopo l'ottovolante porterà a Firenze il Belenenses stracciato in Portogallo per 4-0, seppur con la complicità di un'autorete. Servirà un successo comunque, nella speranza di aver già raggiunto i vertici assoluti in campionato e di aver centrato la qualificazione europea. Magari anche come seconda del girone: in fondo, il primo posto non ha mai riservato avversari (sulla carta) troppo semplici da affrontare, leggi il Tottenham dello scorso anno. Poi, come premio, la Juve, a Torino. Magari con una prospettiva davvero diversa. Subito dopo entrerà in scena anche la Coppa Italia, ma quella è davvero un'altra storia.
Si comincia domani all’ora di pranzo al Franchi: battere il Frosinone significa scattare in avanti
E si continua a Poznan: vietato fallire se non si vuole gettare via la qualificazione