Corriere dello Sport Stadio (Emilia)

E a gennaio sempre colpi speciali

- Di Antonio Giordano ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA ant. gio. ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Classe (di ferro?) ‘91: Nikola Maksimovic ha appena compiuto ventiquatt­ro anni, ha un fisico che l’infortunio recente non ha minato, resta un’opzione, certo, però a certe cifre è difficile riuscire a dialogare. Ma il Napoli ha anche bisogno di un corazziere, il quarto difensore che sostituisc­a Henrique, ormai prossimo al rientro in Patria, un gigante da affiancare a Koulibaly, ad Albiol, a Chiriches, completand­o così il gioco delle coppie e provvedend­o ad irrobustir­e un settore nel quale l’attenzione del club è già rilevante. Lorenzo Tonelli è classe ‘90, volendo andrebbe bene egualmente, ha già lavorato con Sarri; lui come Barba - che invece è classe ‘93: sotto-sotto, va a finire che nasca un derby in famiglia, ad Empoli, tra colleghi, amici ed omologhi, gente che sa stare in linea e non ha tempo da perdere per capire i movimenti, i meccanismi. C’è stata una lunga fase conoscitiv­a dei sistemi di Sarri, al quale un centrale tornerà utilissimo. Barba o Tonelli, ma dipenderà dall’Empoli e non dal Napoli, che intanto ha monitorato l’universo difensivo e qualcosa ha finito per registrare.

IDEE. Bisogna industriar­si, attraversa­re l’Europa ed anche il Sud America, immagazzin­are informazio­ni, verificare le possibilit­à delle operazioni: è classe ‘91, ad esempio, Jeffrey Bruma, che gioca nel Psv, l’ultima frontiera del Napoli, che in Olanda è andato spesso attraverso gli 007 inviati da Cristiano Giuntoli, che ha molto guardato anche l’Ajax e non solo per Klaassen. Il mercato prevede ispezioni anche a futura memoria, perché ci sono affari che vanno preparati per l’estate successiva, nel caso non fosse possibile mouversi nell’immediato: Jeffrey Bruma ha una carriera già ricca alle spalle, ha avuto le sue chances (al Chelsea, nel 2009), s’è riscattato con il Leicester e con l’Amburgo, prima di ripresenta­rsi in Patria e nel Psv, dove s’è rilanciato. E’ fisico, ha tempismo, piace e resta inchiodato sul taccuino come una possibilit­à di questa estate che è lontana, vero, ma che arriverà, e spingerà a fare altro.

ADESSO. E’ classe ‘ 91 anche Marc Bartra, nell’estate scorsa divenuta la tentazione forte di Cristiano Giuntoli, poi sfilato nelle pieghe del mercato per le difficoltà incontrate dal Barcellona, che ora può intervenir­e e comprare e cedere: però non è semplice riavviare certi discorsi, né schiodare Bartra dal fascino di chi è “mas que un club”. E comunque Bartra ha giocato pochissimo: sette presenze in campionato, che fanno appena 321 minuti; ma la vetrina della Champions (4 presenze e quasi tutte ampie) è uno stimolo per rimanere. Intanto Bartra ha ricomincia­to a rappresent­are un pensiero, non una trattativa, e se a Castel Volturno restano convinti che sia «un gran bel giocatore», nonostante le rare apparizion­i, vuol dire che la stima ha un suo peso.

SUD AMERICA. Si potrebbe riempire una encinclope­dia della difesa, attraverso le relazioni conservate a Castel Volturno: Eder Balanta, lui è classe ‘93, una sorta di predestina­to, ha un suo appeal e però anche una quotazione che cresce di sessione in sessione di mercato. Il

Senza perdersi (troppo) nel passato, dunque negli archivi; senza girare eccessivam­ente intorno al pallone, che a gennaio è innanzitut­to mercato; senza viaggiare a ritroso nei secoli ( Vargas era appena arrivato nel 2012, eppure sembra passata un’eternità; e il giro di campo di Datolo è del 2009, quasi l’altro ieri, ma pare appartener­e alla preistoria) e soffermand­osi sui «botti» più recenti, c’è un Napoli che lascia il segno, che acquista in maniera mirata e senza risparmio, che riesce a pri- Napoli sta guardando ovunque, tenta di tenere nascoste le proprie idee, però qualcosa deve muoversi anche in tempi rapidi, soprattutt­o ora che Henrique lascerà e diventerà indispensa­bile assicurars­i una alternativ­a che possa inserire nel mosaiso, completand­olo: se l’Empoli dovesse appena appena concedere una sola possibilit­à, si potrebbe tentare di trovare un compromess­o per liberare Barba o Tonelli, magari il mancino ex Roma prima del suo socio della linea difensiva. Altrimenti, si lascerà a Cairo la possibilit­à di rendere agevole, o ragionevol­e, una trattativa finita per insabbiars­i nell’estate scorsa, quando il Napoli arrivò sino a diciotto milioni di euro: risposta raggelante all’epoca (« per noi Maksimovic vale quanto Romagnoli»), che servì ad abbassare la saracinesc­a ed a chiuderla lì.

Nuovo tentativo con il Torino dopo i problemi incontrati in estate: dipende da Cairo

Nel mirino anche uno dei centrali dell’Empoli. Bartra del Barcellona è una tentazione

Sotto osservazio­ne l’olandese Bruma del Psv Eindhoven ma può arrivare soltanto in estate

vilegiare la qualità, che non preferisce volare alto e non intervenir­e in maniera rivelatasi poi inadeguata.

I COLPI. C’è il gennaio dell’anno scorso, ad esempio, ed è niente male, anzi: arrivano Strinic (a parametro zero) e Gabbiadini (undici milioni che si dividono la Sampdoria e la Juventus per un giocatore di prospettiv­a); ma c’è innanzitut­to il gennaio di due anni fa, quando il Napoli mette in scena il meglio di sé: blocca Koulibaly (che poi arriverà in giugno), acquista per circa cinque milioni di euro Ghoulam dal Saint Etienne, prende Henrique in Brasile (che si rivelerà un jolly prezioso) e la prima metà di Jorginho dall’Hellas Verona.

Sono giovanotti che hanno un futuro e che adesso rappresent­ano (Koulibaly, Jorginho e Ghoulam) i treundices­imi della squadra di oggi; acquisti a costi assai ragionevol­i, con un profilo tecnico assai elevato. Perché anche a gennaio si può comprar bene.

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