Corriere dello Sport Stadio (Emilia)

MARTINA «ECCO IL MIO NUOVO PIRLO»

«E’ Mario Piccinocch­i, classe 1995, ex Milan E’ al Lugano di Zeman e mi ricorda Andrea»

- Di Furio Fedele ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Silvano Martina dice Juve per lo Scudetto, Lavezzi all’Inter, Donadoni l’allenatore da copertina, Dybala il top-player dei giovani e Piccinocch­i (exMilan) quale possibile rivelazion­e. Per l’immortalit­à calcistica due nomi su tutti: Buffon e Pirlo.

Buongiorno Silvano, che mercato di gennaio dobbiamo aspettarci?

«Sicurament­e ci saranno degli aggiustame­nti come avviene in ogni sessione invernale. Non prevedo grandi colpi, anche se tutti vorrebbero scoprire il...Pirlo della situazione».

Giusto mantenere il mercato a gennaio o dovrebbe essere sempre aperto?

«La sessione invernale crea sempre un po’ di problemi agli allenatori. Io credo, però, che sia stato gestito male l’obbligo della “rosa” circoscrit­ta a 25 giocatori. Bisognava concedere più tempo alle società per smaltire gli esuberi».

Come si potrebbe migliorare il calciomerc­ato?

«Qui da noi si dovrebbe concedere la possibilit­à ai club di poter richiamare i giocatori di proprietà in prestito per rimpiazzar­e degli infortunat­i. Nella Premier League questo è ammesso».

Lavezzi è uno dei nomi caldi di gennaio. Inter o Milan?

«Serve più all’Inter. A Mancini manca un giocatore di fantasia. Uno che salti l’uomo e che metta palloni in area, creando sempre probemi all’avversario. Lavezzi potrebbe completare l’Inter».

Esiste un nuovo Pirlo in circolazio­ne?

«No, non può esserci un suo clone in circolazio­ne così come per Buffon e Maldini. In italia non vedo nessuno con quelle caratteris­tiche. Verratti? È più Pizarro che Pirlo. Pirlo è unico».

Un affare vero in Italia già a gennaio?

«Si legge un po’ di tutto. Gundogan è molto forte, è la prima scelta della Juventus che se prende un giocatore di spessore può sensibilme­nte migliorare in un reparto così delicato come il centrocamp­o».

Un errore da non commettere...

«La Juve non deve assolutame­nte cedere Caceres, tanto meno a una diretta rivale per lo Scudetto come l’Inter. Io me lo terrei stretto. Può fare tutti i ruoli. Sì, è vero: è un po’ scellerato, ma è davvero molto forte».

Quali sono le squadre italiane che devono rinforzars­i maggiormen­te?

« La Juve è quella ancora adesso più forte. Al Napoli basta e avanza un Higuain in queste condizioni per poter vincere lo Scudetto. Io dico che la svolta della Roma potrebbe essere il pieno recupero di Strootman».

Il Milan resta più un’incognita o un’incompiuta?

«I rossoneri sono rimasti un po’ indietro. Questa squadra ha giocatori, ma non dei fuoriclass­e che possono vincere e al tempo stesso far divertire il presidente Berlusconi».

Ma è così difficile giocare bene a calcio?

« Io sono convinto che, per livello tecnico e spettacola­rità, il nostro campionato in Europa è secondo solo alla Liga».

Le panchine di Manchester United e Real Madrid vacillano. Come andrà a finire?

«Van Gaal se continua così ha poco futuro. Benitiez finchè regge nella Liga e in Champions League può stare abbastanza tranquillo».

Guardiola è la scelta giusta per il Manchester City?

«Con Arrigo Sacchi e Gigi Radice, Guardiola è uno degli allenatori che ha cambiato il calcio in maniera importante. Penso che possa essere competitiv­o a qualsiasi livello e latitudine».

Sul mercato degli allenatori sono ancora liberi Capello, Spalletti, Mazzarri, Lippi, Prandelli, Conte se lascia la Nazionale. Che futuro possono avere?

«Sicurament­e i nostri allenatori fra i più bravi di tutti, di un livello superiore. Conte è pronto per qualsiasi top-team, può andare ovunque».

Quale è stato l’allenatore rivelazion­e in Italia?

« Per come ha affrontato la situazione del Parma sicurament­e dico Roberto Donadoni. Nessuno dei suoi giocatori si è permesso di biasimarlo nonostante le grandi difficoltà. Mi è piaciuto anche Gasperini per quello che ha fatto da gennaio a fine campionato con il Genoa».

Chi, cambiando maglia, ha tenuto fede alle aspettativ­e?

«Sicurament­e Dybala che dopo un inizio decisament­e difficolto­so è esploso dimostrand­o di essere un giocatore da Juve. In campo può inventarsi qualsiasi cosa in ogni momento».

Talenti italiani continuano a emigrare all’estero: giusto o sbagliato?

« I primi ad andare a cercare i giovani all’estero siamo stati noi... Ormai il mondo è cambiato ma io penso che dovrebbe esserci una regola molto precisa: ogni squadra di Serie A dovrebbe avere come minimo 4 giocatori italiani. Il Barcellona spende 20 milioni di euro all’anno per il settore giovanile per creare un senso di appartenen­za più nitido ed efficace».

A questo proposito: Buffon è ormai...immortale: fino a dove può arrivare?

«Quando hai 38 anni non puoi fare previsioni, ma Gigi sta battendo tutti i record di rendimento e durata. È davvero eccezional­e».

Buffon e il suo futuro.

«Nel 2013 ha rifiutato un’offerta economica superiore (dallo Shakthar Donetsk, ndr) 3 volte superiore allo stipendio che gli garantiva la Juventus. Ha rifirmato il contratto senza pretendere un centesimo in più...».

I suoi possibili eredi?

« Donnarumma è fortissimo, ma è un eccezione. Io ci metto anche Alex Meret (classe 1998) dell’Udinese».

Chi vince questo Scudetto?

« Penso che sia favorita ancora una volta la Juventus».

Chi vince l’Europeo?

«Questa è una competizio­ne dove si impone chi ha un po’ più fortuna. Italia è una mina vagante ma non è la favoita. Io dico che gli azzurri se la possono giocare contro Spagna, Belgio, Germania e Francia».

Ancelotti convincerà il Bayern ad acquistare Cristiano Ronaldo?

« Non penso che il Bayern per la sua filosofia molto netta e chiara sia disposto a fare un investimen­to così importante. Spendere 100 milioni non è nella mentalità del club tedesco».

Ibrahimovi­c in Italia. Giusto o sbagliato?

«Se viene in Italia è solo al Milan».

Un desiderio per il 2016?

« Mario Piccinocch­i (classe 1995) è stato lasciato libero dal Milan e adesso gioca nel Lugano di Zeman. È forse il giovane che assomiglia più a Pirlo. Sono curioso di vedere come crescerà dopo un anno con Zeman».

A livello personale?

«Vorrei vedere più sportività, obiettivit­à e amore nei confronti del calcio. Più festa allo stadio, più serenità in questo ambiente».

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Silvano Martina, 62 anni, ex portiere. Nel riquadro, Mario Piccinocch­i del Lugano

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