Corriere dello Sport Stadio (Emilia)

Melo: Siamo arrabbiati, rialziamoc­i

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Contro la Lazio, era stato lui a inaugurare la saga degli errori allo scadere, con quell’inutile fallo da rigore costato la sconfitta nell’ultima ara del 2015, ieri, invece, Felipe Melo ha voluto metterci la faccia, anche per provare a dare una scossa all’ambiente. «Siamo arrabbiati, probabilme­nte io più di tutti. Non si possono buttare 2 punti in superiorit­à numerica. Ma si vince e si perde in undici», si è sfogato il brasiliano. «Quel contropied­e alla fine non doveva capitare, ma siamo umani. Purtroppo è un errore che c’è costato caro. Dovevamo vincere, la palla l'abbiamo gestita ma dobbiamo essere più intelli- genti. Adesso, dipende tutto da come reagiamo. Se torniamo con i piedi a terra possiamo riprenderc­i». Evidenteme­nte anche lui ha compreso che qualcuno si è montato la testa. «Le rivali? Non ci importa nulla di quello che fanno gli altri, noi dobbiamo vincere e basta. Dobbiamo migliorare in tutto, perché nessuno qui è Messi, Maradona o Pelè».

CIELO O INFERNO. Felipe Melo, contro il Napoli, in Coppa Italia, aveva riassaggia­to il campo, mentre ieri è tornato titolare dopo i 3 turni di squalifica rimediati con la Lazio. E’ stato tra i pochi a salvarsi. Si tratta di capire se gli basterà per gio- care anche mercoledì contro la Juventus, e poi contro il Milan, che all’andata era la stata la gara del suo debutto interista. «Possono essere le gare della svolta, si può andare in cielo o all'inferno. Ci vuole umiltà e concentraz­ione al massimo. Io mi sento bene e credo di aver disputato la mia miglior partita in Italia, mi spiace per non aver segnato. Allo scudetto credo ancora. Non venuto qui per arrivare in Champions e basta, ma per vincere». Una novità da registrare riguarda lo staff dell’Inter: è stato interrotto il rapporto con il collaborat­ore tecnico Bacconi.

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