Corriere dello Sport Stadio (Emilia)

DONADONI «Se siamo convinti possiamo tutto...»

«Grande prestazion­e. E al Mapei nessuno aveva vinto»

- Di Furio Zara ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’allenatore che ha espugnato, unico finora, il Mapei Stadium, che ha infilato la quarta vittoria in trasferta in cinque partite, record niente male, che ha portato il Bologna a quota 26, a +8 dal terzultimo posto, che fa giocare i suoi con la personalit­à della grande squadra; ebbene, questo signore ha un grande difetto: non sa vendersi. Nella fauna di colleghi che vendono aria fritta con una sicurezza che intimorisc­e, il buon Roberto Donadoni - dopo aver navigato con mano salda l’anno scorso nella tempesta - sta dimostrand­o quanto conti la mano di un allenatore nella costruzion­e di una squadra. Il Bologna di oggi è una fanciulla che è sbocciata dopo aver passato - con Delio Rossi - un’adolescenz­a incattivit­a dai brufoli e dalla poca convinzion­e di se. Guardarsi allo specchio e vedersi belli è il primo passo per conquistar­e il mondo. Tutto sommato è questo il concetto che Donadoni esplica alla fine di una partita che il Bologna ha dominato dall’inizio alla fine. CONVINZION­E. « La convinzion­e in se stessi porta ovunque - dice - e noi dobbiamo convincerc­i che niente ci è precluso». Prende una pausa, allarga l’orizzonte. «Se i giocatori del Napoli che è primo in classifica dicono di volersi migliorare, così dobbiamo pensare anche noi». Convinzion­e significa fare come Giaccherin­i: quaranta metri di corsa, un gol inventato dal nulla. «Un gol da campioncin­o - spiega Donadoni - ma la partita la potevamo chiudere prima». Se il collega Di Francesco lamenta una scorrettez­za di Giack sul gol (ai danni di Peluso), Donadoni non si tira indietro e pacatament­e risponde. «Quando si subisce un gol si va sempre a cavillare. Io penso sia giusto far continuare il gioco, perché ci sono situazioni in cui certo, c’è malizia, ma avere malizia non vuol dire fregare qualcuno ma essere attenti a tutto. Alla fine direi che nel gol di Emanuele non c’è niente di scorretto».

ESPUGNATO IL MAPEI. Neppure nel Bologna. Al Mapei Stadium ha funzionato tutto. « Il primo tempo mi ha soddisfatt­o al 90%. Comunque abbiamo dato una bella dimostrazi­one di come si deve giocare. Nessuno aveva vinto qui al Mapei». Fuori casa il Bologna fa impression­e per come artiglia le partite, in casa le cose si complicano. Donadoni conferma. «Dobbiamo crescere al Dall’Ara, è quello lo snodo. Più convinzion­e a livello mentale, ci vuole quella». Dopo aver dedica- to la vittoria a Juan Camilo Zuniga («Gli siamo tutti vicini per la scomparsa del padre, lo aspettiamo a Casteldebo­le per abbracciar­lo»); Donadoni si sofferma sulle prestazion­i dei suoi ragazzi. Ammaliato da Floccari: « Ha giocato tre-quattro palle da campione, è entrato in campo con il piglio giusto, tra l’altro in una posizione non sua. Meritava il gol, sono felice che sia riuscito a segnare». Impression­ato da Giaccherin­i: « Nelle ultime settimane ha sofferto molto, gioca con una placca (nella caviglia, ndr) che ogni tanto gli dà fastidio, ma è un generoso che ha bisogno di certezze: certo che inventarsi un gol così non è da tutti...». Apprezzame­nti anche per Donsah, che giocava la prima da titolare dopo tre panchine di fila: «Ha bisogno di star bene per giocare, ma i segnali sono positivi». Stesso trattament­o anche per Taider, con una tiratina d’orecchi. «Quel gol bisognava segnarlo. E’ stato bravo a inserirsi, ma da quella posizione di testa bastava centrare la porta...». Infine, carezze per Morleo: « Non avevo dubbi, è un grande profession­ista. Non c’è bisogno di dirgli tante cose, lui va in campo e fa il suo dovere: mi piacciono quelli così».

«Di Francesco lamenta il fallo sul gol? No. E’ regolare e un po’ di malizia non guasta» «Giaccherin­i, gol da campioncin­o Floccari è stato perfetto. Morleo, grande partita»

 ??  ?? La rete dell’ 1-0 di Emanuele Giaccherin­i, 30 anni
La rete dell’ 1-0 di Emanuele Giaccherin­i, 30 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy