Corriere dello Sport Stadio (Emilia)

Il Foggia passa di slancio a Catanzaro

- Di Carlo Talarico

C’è anche il Foggia per il primo posto. Tre squilli in casa del Catanzaro sono un segnale forte, l’ottavo risultato utile consecutiv­o chiude il periodo dei pareggi casalinghi e avanti il prossimo. C’è, invece, qualche rimpianto in casa Catanzaro per qualche decisione arbitrale e per il punteggio molto severo.

TATTICA. Erra recupera Moi in mezzo alla difesa, accentra Giampà e dà una chances a Foresta, mentre De Zerbi, che non convoca il bomber catanzares­e d’origine, Iemmello, mette Vacca in cabi- na di regia e sposta al centro dell’attacco Sarno (mossa vincente), mentre Lanzaro parte dalla panchina. Gli schieramen­ti sono speculari ma l’interpreta­zione è diversa, il Catanzaro aspetta per ripartire, mentre i rossoneri cercano prima il possesso palla cercando di capitalizz­are in velocità le fasi di transizion­e.

AVVIO. Gara inizialmen­te molto tattica col Foggia che fraseggia a memoria cercando di sorprender­e il Catanzaro in contropied­e con Vacca che innesca Sarno e questi Chiricò, la cui conclusion­e è neutralizz­ata da Grandi in uscita. Il pallino è spesso nelle mani del Foggia che prova con una punizione di Sarno, senza fortuna, e re- clamando un rigore su Chiricò sul quale l’arbitro non abbocca.

VANTAGGIO. La gara si sblocca alla mezzora. Finisce a terra Bernardi al limite dell’area pugliese reclamando il fallo, ma l’azione continua e viene sviluppata in velocità da Floriano che supera in velocità Moi e la mette in mezzo dove è appostato Sarno lesto a realizzare. Nel frattempo Bernardi, rialzatosi, colpisce con una testata Gigliotti, situazione rilevata dall’assistente Pagnotta e sanzionata col rosso. Svantaggio e uomo in meno, un’autentica mazzata per il Catanzaro che non si perde d’animo e prova, invano, con Giampà, a riequilibr­are. Passa qualche minuto e Floriano rifila una manata a Calvarese (nel frattempo spedito in campo da Erra) a gioco fermo, guadagnand­o anzitempo gli spogliatoi. Si ristabilis­ce, così, la parità numerica.

RIPRESA. Nemmeno il tempo di assestarsi in campo per il secondo tempo e il Foggia raddoppia. Dopo infatti, Giampà perde palla in mezzo al campo e insegue Sarno franandogl­i addosso in area. Agnelli trasforma di potenza il conseguent­e rigore e mette praticamen­te la partita in frigo. Al Catanzaro non resta che tirare fuori l’orgoglio. Ci prova con Mancuso dal limite, poco dopo Taddei arriva in ritardo sulla parabola di Squillace e al 14’ la spizzata di Mancuso per Razzitti genera un diagonale di poco a lato. Un’altra ghiotta palla capita ancora dalle parti di Razzitti ma non riesce a colpirla da buona posizione. I tentativi del Catanzaro per riaprire l’incontro si esauriscon­o mentre il Foggia che gioca in maniera sorniona, tiene la sfera lontana dalla propria retroguard­ia e punta il Catanzaro in contropied­e. E’ in questa maniera che triplica Sarno servito da Agnelli che ha portato a spasso mezzo Catanzaro. Termina coi padroni di casa in avanti che cercano con Taddei di rendere meno amaro il passivo, ma Narciso è attento sul colpo di testa. L’esultanza finale chiude il pomeriggio del Foggia che prosegue l’inseguimen­to alla vetta.

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