Corriere dello Sport Stadio (Emilia)
De Rossi, inammissibile la prova tv
Frasi a Mandzukic, nessuna segnalazione dalla Procura: il codice non lo prevede
Non ci sarà alcuna prova tv per Daniele De Rossi. Dalla Procura federale non è arrivata alcuna segnalazione (termine ultimo: le 16 di ieri pomeriggio) sulla frase pronunciata dal giocatore giallorosso nei confronti di Mandzukic dopo una contesa per il pallone («zingaro......»), pescata dalle telecamere e rilanciata immediatamente dal web, durante il primo tempo di Juventus-Roma domenica sera. Come era prevedibile, infatti, Palazzi non ha potuto avvalersi dell’articolo 35, comma 1.3, il quale indica esplicitamente come l’utilizzo delle immagini è ammissibile solo nei casi di «condotta violenta o gravemente antisportiva o concernenti l’uso di espressione blasfema, non visti dall’arbitro». L’espressione, censura- bile sicuramente, di De Rossi non appartiene ad alcuna delle categorie appena citate.
NESSUNA PROVA TV. Il Giudice sportivo Tosel, dunque, oggi, quando dovrà decidere sui casi della 21ª giornata, non troverà il fascicolo che riguarda l’ex centrocampista (ora per Spalletti diventato centrale difensivo). Fascicolo che, invece, è stato aperto negli uffici della Procura federale a via Campania. E’ - praticamente - un atto dovuto, visto il clamore che ha avuto la vicenda, arrivata al termine della settimana caratterizzata dalle polemiche fra Sarri e Mancini e le frasi che il tecnico dell’Inter ha definito «omofobe». E quella degli 007 federali è, tecnicamente, l’unica strada percorribile dalla giustizia sportiva. Nel caso in cui Palazzi e i suoi uomini decidano di andare avanti, infatti, verrà svolta tutta l’attività istruttoria relativa alla vicenda, con l’audizione anche dei protagonisti, prima dell’eventuale deferimento. Deferimento che arriverà solo se i federali decideranno che ne sussistono le condizioni. Solo in questo caso, De Rossi potrebbe rischiare, da una semplice multa ad una squalifica, questo se venissero riconosciute come discriminatorie le parole da lui pronunciate. Il presente, però, dice che De Rossi non rischia.
Non si tratta di blasfemia, né di condotta violenta Gli 007 hanno però aperto un fascicolo «Se sei nervoso scappano frasi che a mente lucida non diresti mai. Io stesso sui campi avrò usato parole volgari»