Corriere dello Sport Stadio (Emilia)
Zhang l’hai fatta grossa!
La cinese pensava al ritiro, invece a 27 anni è nei quarti a Melbourne
Queen Joanna, principessa Shuai. Gli Australian Open, in cerca di una sovrana dopo una prima settimana dove le teste di serie sono cadute a mazzi, per ora hanno trovato la favola gemella di due stelle impreviste.
Il quarto di finale su cui nessuno avrebbe scommesso è quello fra Joanna Konta, n. 47 del mondo, prima britannica in 33 anni ad arrivare fra le ultime otto dello Slam australe, e la cinese Shuai Zhang, n. 133, che dopo anni di rimpalli nei tornei dello Slam - 0 vittorie in 14 tentativi - a Melbourne stavolta nelle qualificazioni è salita su una carrozza fatata e non ha nessuna voglia di scendere.
ZHANG. Ieri, complice un infortunio all'adduttore che ha limitato non poco la sua avversaria, la testa di serie n. 15 Madison Keys, Shuai ha infilato la quarta vittoria in tabellone consecutiva.
«Stamattina mi ero detto: okay, questa è la finale», ha spiegato. «Contando i tre match di qualificazione sono a sette vittorie, e di solito quando in uno Slam vinci sette partite vuol dire che sei in finale, no? E io mi sento stanca proprio come se fossi già in finale. Credo proprio che dopo questo torneo mi concederò un po' di vacanza per stare con la mia famiglia».
Una vacanza dal tennis, ma definitiva, Shuai a dire il vero aveva quasi deciso di prendersela alla fine del 2015, dopo una stagione avara di soddisfazioni. Anche una volta arrivata in Australia una settimana fa ha rischiato di ripartirsene in fretta con l'ennesima delusione targata Slam in valigia: nell'ultimo turno di qualificazioni era praticamente out contro Virginie Razzano che ha anche servito per il match. Da lì è iniziato l'itinerario disneyano della cenerentola made in China capace di commuovere all'unanimità lo spogliatoio femminile, di solito più incline alla ferocia: vittoria contro la n. 2 del mondo Simona Halep al primo turno del tabellone, quindi altri due colpacci - puntualmente ba- gnati da lacrimoni di gioia - contro la Cornet e la Lepchenko prima del successo “assistito” contro la Keys, anche lei bravissima a non ritirarsi («Non volevo rovinare la festa a Shuai»). Non sarà lei probabilmente l'erede di Na Li, la ex n. 2 del mondo cinese che a Melbourne ha vinto uno dei due suoi Slam nel 2014, ma stanchezza a parte la Zhang ci ha preso gusto.
«Nessuno credeva che potessi combinare qualcosa nello Slam, e anch'io non avevo mai pensato di avere la chance di vincerne uno. Adesso, invece, sì». A Melbourne è arrivato anche suo padre Zhuqiang «perchè non mi aveva mai visto giocare e voglio che capisca a cosa ho dedicato i miei ultimi venti anni», ha spiegato Shuai, che ha iniziato a giocare a sei anni ed è la quarta cinese a toccare i quarti negli Slam dopo Na Li, Jie Zheng e Shuai Peng.
Non solo: finora non aveva mai passato un turno in 14 Slam Ora troverà l’altra “cenerentola” Konta
KONTA. Anche la sua prossima avversaria ha rotto un tabù, visto che è la prima britannica a raggiungere un quarto nello Slam australe dal 1983, e un quarto in assoluto nello Slam dal 1984 (Jo Durie a Wimbledon). La Konta, 24 anni, è nata a Sydney da genitori ungheresi e dieci anni fa si è trasferita in Inghilterra, a Eastbourne. Gli aussie hanno provato a convincerla scherzosamente a tornare su suoi passi, «ma il mio cuore è in Inghilterra», ha risposto lei, peraltro senza cattiveria. In tabellone è entrata con un bang, facendo fuori Venus Williams, poi ha eliminato la Zheng (con la e, che di nome fa Saisai) la ceca Allertova e la mancina russa ammazzagrandi Makarova, in tre set durissimi.
«Dopo il match point mi sono detta: grazie a Dio è finita! La verità è che ho iniziato un cammino quando avevo otto anni, e non credo ai miracoli. Tutto succede per una ragione. Se sono arrivata per la prima volta nei quarti di uno Slam in Australia, dove mi ricordo che mi ustionavo i piedi per allenarmi su campi bruciato dal sole, non è per caso».
La favola continua.
CINESI NEI QUARTI SLAM