Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

LO SPAREGGIO Il Bologna affonda Colantuono salvo

Mounier porta in vantaggio i rossoblù che nella ripresa si spengono: l’Udinese risorge, Rossi rischia dopo Torino

- Di Furio Zara

A disp.: Da Costa, Morleo, Mabye, Maietta, Brighi, Crimi, Crisetig, Acquafresc­a, Falco. A disp.: Meret, Romo, Domizzi, Insua, Kone, Felipe, Aguirre, Perica, Widmer.

MARCATORI: 31’ pt Mounier (B), 16’ st Badu (U), 40’ st Zapata (U) ARBITRO: Gervasoni di Mantova 4,5. Arbitri d’area: Di Bello e Illuzzi. Guardaline­e: Schenone e Tasso. Quarto uomo: Di Vuolo. ASSIST: Rizzo (B), Edenilson (U). AMMONITI: Mounier, Destro, Diawara, Masina (B), Adnan, Lodi e Pasquale (U) per gioco falloso. NOTE: giornata grigia, terreno in buone condizioni. Spettatori 15.576 (12.734 abbonati). Totale incasso 225.586 euro (184.882 euro rateo abbonati). Angoli 7-4 per il Bologna. Rec.: 3’ pt e 4’ st. L’Udinese sbanca il Dall’Ara, Colantuono respira; quinta sconfitta in sei giornate per Rossi, che comunque resta al suo posto. E’ un campionato in cui, più di altre recenti stagioni, si vive di piccole certezze: il Bologna ne ha meno dell’Udinese.

LE MOSSE. Con due mosse nella ripresa (cambio di modulo, passaggio dal 4-31-2 al 3-5-1-1 e inseriment­o del debuttante Lodi in cabina di regia) Colantuono ribalta la partita, anzi fa di più: la strappa via dalle mani di Rossi, che assiste alla progressiv­a implosione della propria squadra, fenomeno che

quest’anno ha una frequenza preoccupan­te. Succede questo: dopo meno di un’ora il Bologna sparisce dalla scena, roba da far invidia a David Copperfiel­d, l’illusionis­ta che qualche anno fa era fidanzato con Claudia Schiffer (la sua magia più riuscita). Pluff, sparisce, e lascia il campo libero agli avversari: sembra un brutto incantesim­o, è la realtà di questo mese di campionato. Fate partire una raccomanda­ta, qualcuno avvisi il Bologna che si gioca anche il secondo tempo, così almeno è previsto dal regolament­o. Su nove gol, i rossoblù ne hanno beccati sette nella ripresa: non è un caso. La squadra cala fisicament­e, non ha più benzina, arranca e si consegna al destino cinico e baro, come da catalogo. Escluso il debutto con la Lazio, è una tendenza che preoccupa. E non poco. La rivoluzion­e francese - con il gol del momentaneo vantaggio di Mounier - si rivela un fuoco di paglia e davanti al Bologna si svela un orizzonte la possibilit­à di arpionare la seconda vittoria stagionale che viene oscurato dall’Udinese. A tal proposito: i friulani vantano la più alta percentual­e di gol segnati nel secondo tempo: l’83% (cinque su sei totali). A referto ci va anche l’arbitraggi­o (contestato dal Bologna) di Gervasoni, che sbaglia in un paio di episodi chiave (in occasione dell’1-1 Badu parte in fuorigioco, seppure millimetri­co, e c’è un fallo di mano di Piris che forse andava fischiato) e di fatto gestisce male la partita, con una frettolosa distribuzi­one dei cartellini. Va detto che un Bologna armato di più esperienza probabilme­nte avrebbe arraffato un pareggio, ma questa è una squadra giovane, imberbe, senza un vero leader, incapace - quando finisce nei guai - di uscirne fuori da sola. In ogni caso: Rossi salva il posto, allontana i nomi di Donadoni, Prandelli, Guidolin e Del Neri e proverà a far risultato domenica in casa Juventus. E’ chiaro che un’altra sconfitta, oltretutto a ridosso della sosta, costringer­ebbe la società ad una riflession­e sul futuro dell’allenatore.

I GOL. Il primo tempo del Bologna è comunque discreto. Il gol arriva al 31,’ nel primo dei due tiri in porta (l’altro di Brienza nella ripresa). L’azione si sviluppa sulla destra: Rizzo dribbla Iturra, lo scherza con un tunnel, piattone in mezzo per Mounier che brucia Piris e insacca da mezzo metro. Secondo gol in due partite al Dall’Ara, con una percentual­e realizzati­va da urlo: 100%. Il francese ha tirato in porta due volte in questa stagione, e due volte ha fatto gol. Nella ripresa Colantuono rivede il modulo, fa entrare Lodi e l’Udinese passa al 3-5-1-1. C’è più logica, più equilibrio. Il gol ne è una conseguenz­a: il lancio di Edenilson trova impreparat­a la difesa del Bologna. Badu scatta (ma è in fuorigioco) nella terra di nessuno che si viene a creare tra Oikonomou e Ferrari. Trenta metri di corsa, poi è solo davanti a Mirante, che è bravo a ribattergl­i il primo tiro. La carambola è favorevole al ghanese, che da pochi metri ribadisce in rete. Cinque minuti dopo Brienza ha l’occasione di riportare in vantaggio il Bologna, ma giunto davanti a Karnezis si perde in inutili ricami, per poi farsi parare il tiro dal portiere. Cresce intanto la consapevol­ezza dell’Udinese: vincere si può. Eccome se si può. Destro esce per crampi, Mounier ha la lingua di fuori per la fatica, Pulgar non tiene più l’irresistib­ile Badu e in difesa i rossoblù non ne azzeccano una. Il gol della vittoria di Zapata arriva a cinque minuti dal 90’: Badu spezza la difesa rossoblù, Di Natale ci mette il piedino magico, la difesa del Bologna sembra reduce da una conferenza di astrofisca: girano i pianeti, e molto altro. Masina nel tentativo di allontanar­e il pallone serve Zapata, che da marpione quale è inventa un tocco beffardo ma definitivo. Il gesto tecnico gli procura un infortunio, questo per dire che tutte le cose belle implicano sofferenza.

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