Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Colantuono: Ho vinto con una mossa

- Fu.za.

BOLOGNA. E’ andata bene, poteva finire male. Udinese nel primo tempo: squadra mediocre, poco incisiva, senza nerbo. Udinese nel secondo tempo: squadra padrona del campo, brillante sotto il profilo atletico, capace di prendere in mano le chiavi della partita e non mollarle più. Stefano Colantuono si presenta in sala stampa ed è un repertorio di sorrisi. E’ sollevato. Rischiava il posto? Sì. Il nome che circolava per l’eventuale sostituzio­ne sulla panchina dell’Udinese era quello di Roberto Donadoni (curiosità, era uno dei papabili anche a Bologna e usiamo il tempo passato - era - solo perché Corvino ieri ha ufficialme­nte confermato Delio Rossi).

L’analisi del tecnico romano passa indiscutib­ilmente per la variazione di modulo che nella ripresa ha dato il là alla rimonta dell’Udinese. Dal 4-3-1-2 al 3-5-1-1, così i friulani hanno posto le premesse per cambiare volto alla partita e tornare a vincere in campionato dopo un mese abbondante: l’ultimo successo risaliva al 23 agosto, vittoria allo Juventus Stadium. Così Colantuono: «Siamo partiti con il 4-3-12 perché era il modulo con cui avevamo giocato il buon secondo tempo contro il Milan nell’ultimo turno di campionato. Ma mi sono accorto subito che qualcosa non andava...». Il bravo allenatore è colui che sa tornare sui propri passi e provare a migliorare la situazione, a costo anche di rinnegare quelle che pensava fossero certezze. «Non mi piaceva come avevo messo la squadra, così nella ripresa ci siamo presentati con Lodi in regia, la difesa a tre e un centrocamp­o a cinque». Ne è uscita, dal camerino, una squadra più dotata di buon senso. «Sì, perché Lodi ha la qualità del palleggio, cosa che non potevo chiedere a Iturra. E poi siamo una squadra che guadagna facilmente l’ampiezza del campo. Inoltre siamo sostenuti da una condizione atletica più che brillante ed ero sicuro che alla fine ciò venisse fuori...». E’ successo esattament­e così. E ora Colantuono può guardare la classifica con più serenità. «Ma era comunque una classifica bugiarda - spiega il tecnico - abbiamo buttato punti un po’ ovunque, soprattutt­o in casa, contro il Palermo e contro l’Empoli». La vittoria ottenuta al Dall’Ara rinforza la sua posizione in panchina. Colantuono se la ride. «Ma fa parte del gioco essere in discussion­e. Lo è anche Mourinho che è il miglior allenatore del mondo, quindi posso esserlo anch’io. Diciamo che oggi (ieri, ndr) è andato tutto come doveva andare. Nel secondo tempo abbiamo preso il pallino del gioco e alla fine abbiamo portato a casa tre punti importanti­ssimi».

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