Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Verona ko, Pioli indovina i cambi
Gialloblù in vantaggio con Helander, ma Biglia e Parolo rimontano. Mauricio espulso all’81’
A disposizione: Coppola, Gollini, Albertazzi, Zaccagni, Winck. A disposizione: Berisha, Guerrieri, Radu, Patric, Braafheid, Seck, Onazi, Cataldi, Morrison.
MARCATORI: 33’ pt Helander (V), 18’ st Biglia (L) su rigore, 41’ st Parolo (L) ARBITRO: Giacomelli di Trieste 5. Arbitri d’area: Calvarese e Ghersini. Guardalinee: Crispo e Gava. Quarto uomo: Vuoto. ESPULSI: 36’ st Mauricio (L) per doppia ammonizione. AMMONITI: 13’pt Halfredsson (V), 25’ pt Mauricio (L) per gioco falloso, 21’ st Lulic (L) per simulazione, 33’ st Sala (V), 47’ st Parolo (L) per gioco falloso. Rabbiosa e infinita, è tornata la Lazio di Biglia e Pioli, quella che sognava la Champions. Forse non è un caso, perché alla voglia di rialzarsi dopo la crisi di fine estate e il doppio cappotto con Chievo e Napoli, si è aggiunto il recupero del play argentino, fondamentale per interpretare un certo tipo di calcio. Come spirito, mentalità, voglia di pressare e di controllare la partita, s’è rivista
la squadra della passata stagione. Ha dominato e attaccato per novanta minuti, inseguendo una vittoria acciuffata all’ultima curva. Primo colpo esterno in rimonta e segnando il gol decisivo in dieci, dopo l’espulsione di Mauricio, a quattro minuti dal termine. Dopo 24 anni la Lazio si è imposta al Bentegodi sul Verona, ancora a digiuno di vittorie. Mandorlini si giocherà la panchina nel derby con il Chievo: senza Toni e Pazzini, ha giocato nell’unico modo possibile. Tutti dietro, cercando di capitalizzare quel gol di Helander, nato da un calcio piazzato, su cui ha costruito la partita. Sarebbe stata una beffa perdere o anche solo pareggiare per la Lazio. Si è giocato in una sola metà campo, quella del Verona.
EPISODI. E’ stata durissima per la Lazio per le sviste dell’arbitro Giacomelli. Al quarto minuto ha annullato un gol regolarissimo di Djordjevic, sugli sviluppi di un angolo, capovolgendo una trattenuta di Souprayen su Gentiletti. Al nono non ha concesso un rigore clamoroso a Felipe Anderson, liberato da un lungo lancio di Biglia, e steso da Helander quando era davanti a Rafael. Mandorlini aveva disposto il Verona con un 4-1-4-1 dedito alla copertura. Juanito Gomez riferimento offensivo, Sala cercava di contrastare Lulic e Jankovic correva dietro a Basta. La Lazio attaccava senza trovare spazi e occasioni, anche perché davanti mancava il movimento e Milinkovic, invece di assistere Djordjevic e farsi trovare dentro l’area, veniva risucchiato sulla fascia. Felipe perdeva palla (ben 13 nel primo tempo, 30 in totale) e non dava ampiezza al fronte offensivo, Kishna crossava dalla sua mattonella a sinistra, a destra si cercava solo l’incursione di Basta.
BEFFA. Predominio sterile e persino il gol irregolare del Verona. Troppo passiva la linea biancoceleste sul calcio di punizione di Viviani. Traversa di Gomez, ostruzione di Jankovic su Marchetti, colpo di testa ravvicinato di Helander e rete. Dopo l’intervallo la Lazio ha raddoppiato gli sforzi e le energie, il Verona si è chiuso ancora di più. Mandorlini ha inserito Bianchetti ed è passato alla difesa a tre. Pioli ha richiamato Kishna e Djordjevic, ha messo Keita e Mauri, passando dal 4-2-3-1 iniziale al 4-3-3. E’ bastato un minuto allo spagnolo per scattare sulla fascia sinistra e creare la superiorità. Ha dribblato Sala, che lo ha steso. Rigore trasformato da Biglia.
VERONA
LAZIO
RIMONTA. Quel gol ha sbloccato la Lazio, che non aveva ancora segnato in trasferta. Mauri per due volte ha alzato di sinistro sopra la traversa, Lulic spingeva come una furia, Moras è stato autore di un altro salvataggio sulla linea. Quando il Verona è riuscito a ripartire in contropiede, Mauricio (già ammonito) ha combinato la frittata, atterrando Wszolek e prendendo il rosso. La Lazio, in dieci nell’ultimo quarto d’ora (compreso recupero), ma non si è fermata e ha continuato ad attaccare. Pioli ha tolto Felipe e aggiustato la difesa con Hoedt. Al 41’ fallo al limite conquistato da Milinkovic. Tocco di Biglia e siluro di Parolo nell’angolo. La barriera del Verona si è aperta come se fosse stata colpita da una spallata. Impossibile resistere a questa Lazio indomabile. VERONA - Butta male anche stavolta: Verona rimontato, costretto ad affogare nel suo mare di problemi - leggi la sequenza di defezioni - al punto da far riemergere una Lazio fin qui bruttina in trasferta. Meglio fare un bel respiro, prima di esternare tutto il malumore che si porta dietro questo periodo sventurato. «Più di così non potevamo fare, ci hanno punito gli episodi», dice Mandorlini. In occasione del rigore che vale il pareggio della Lazio:«Mi è sembrata una decisione un po' generosa», osserva l'allenatore del Verona. «Devo elogiare i miei ragazzi per la prestazione che hanno fatto: il cuore non è bastato. Eravamo in emergenza totale. Guardiamo avanti con fiducia, perché ci aspettano altri passaggi importanti». Infortuni in sequenza, difficile mettere giù il Verona - da parte di Mandorlini - se non passando per scelte obbligate.«Toni ne avrà per molto, vedremo Pazzini. Sono contento per Helander che, a parte il gol, ha dimostrato di funzionare in coppia con Moras».