Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Dovi solo 13°: «Non riesco a guidare»

- P.s./Buffer

nel corpo a corpo questa volta ha combattuto come un leone.

Nonostante infatti il Fenomeno abbia tirato fuori il meglio del suo repertorio nemmeno una volta è riuscito a transitare davanti a Dani sul traguardo, perdendo così il duello finale e quei 4 punti che, con 100 ancora a disposizio­ne - per lui sarebbero stati oro puro nella lotta per il titolo. E' stata, questa, per Pedrosa forse la più bella gara della carriera. Un risultato con il quale, probabilme­nte, Rossi dovrà confrontar­si anche nei quattro restanti GP e che rende la sfida con Lorenzo ancora più interessan­te.

Per il momento, invece, del pacchetto di mischia composto da Honda e Yamaha non fa parte la Ducati, che pure ieri con Iannone ha fatto una bella gara. Nonostante la spalla infortunat­a Andrea il giovane ha chiuso quarto a meno di 8” dal vincitore. Decisament­e meglio di Dovizioso che con problemi di frenata ha chiuso staccatiss­imo a 24”. Motegi, il circuito dove si vince frenando, è alle porte. Borgo Panigale, we have a problem.

- Un quarto e un quinto posto non sono da buttare via per la Ducati, ma se il risultato di Iannone, a meno di 8” dal vincitore e appena 2” dalla coppia Pedrosa-Rossi può essere ritenuto soddisface­nte, al contrario i 24” presi da Dovizioso risultano inaccettab­ili. «Con il passo che avevo questo è stato il miglior risultato possibile - la giustifica­zione del forlivese - ma questo non mi rende felice. Non riesco a guidare la Ducati come vorrei, soprattutt­o non riesco a essere incisivo in frenata, che è il mio punto di forza. La GP15 si alza troppo dietro e nel contempo non ha abbastanza aderenza sull'anteriore, che si chiude se provo a forzare. Di contro non posso tenere una gran velocità in curva. Se però guardo al fatto che sono partito dalla 13ª posizione, arrivare quinti è un bel risultato».

E' difficile riconoscer­e nel Dovi di ieri quello che nell'apertura iridata, in Qatar, ha conteso la vittoria a Valentino sino all'ultima curva. «E' vero, a inizio anno avevamo un gran entusiasmo, ma poi gli avversari hanno progredito più di noi. Nel 2016, con il passaggio dalle Bridgeston­e alle Michelin, le cui anteriori hanno meno tenuta, mi aspetto gare molto diverse».

Un GP diverso se lo attendeva anche Iannone qui ad Aragon. «Abbiamo fatto una buona gara, nonostante le mie condizioni fisiche spiega il pilota di Vasto - anche se la spalla a dir la verità non mi ha dato fastidio. Prima della partenza la Clinica Mobile mi ha fatto delle iniezioni di antidolori­fici e... ancora dorme. Il problema è che Dani e Vale erano sempre più veloci di me di un paio di decimi al giro. Mi sarebbe piaciuto lottare per il podio, perché la mia squadra lavora tanto, ma non ci sono riuscito. L’obiettivo? Consolidar­e la mia quarta posizione assoluta nel mondiale. Il mio vero rivale è Smith sul quale ho 29 di vantaggio».

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