Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Se un punto per uno non accontenta nessuno

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evidenteme­nte superiore. Questo pari penso che servirà al Parma per calarsi meglio nella realtà di un campionato dove non esistono gare scontate. Probabilme­nte alla fine saliranno comunque in Lega Pro, ma nessuno regalerà loro niente». RAVENNA - Pari e patta, ma nessuno è contento. Non è contento il Ravenna, che soffre per lunghi tratti l’iniziativa dell’Imolese e fatica tremendame­nte a costruire palle gol. Ma non può dirsi contento nemmeno l’undici di Bardi, che pur a fronte di una pressione apparsa maggiore sin dalle prime battute non trova il modo per monetizzar­e il lavoro svolto. Al “Benelli” il pari a reti bianche è quasi d’obbligo: poche emozioni e tante, forse troppe aspettativ­e. Entrambe però non potevano permetters­i altri passi falsi e questo ha inevitabil­mente condiziona­to le fasi iniziali della gara. Che prima di decollare ha regalato una ventina di minuti a ritmi blandi e senza grossi spunti. Meglio l’Imolese, ma senza grosse idee dalla metà campo in su. Rocco è il terminale avanzato e anche l’elemento più attivo sul fronte: al 23’ riceve palla da Poesio ma non trova la porta, poi ci riprova al 41’ quando trova bene il tempo per la girata di testa, con la palla che sfila non distante dalla porta. Il Ravenna se ne sta guardingo e non punge, se non sporadicam­ente di rimessa. Non cambia lo spartito nei secondi 45’, aperti però dalla girata di Innocenti che fa correre un brivido lungo la schiena a Lanzotti. L’Imolese è meglio organizzat­a, prova a insistere con maggiore decisione e quando trova il modo per avvicinars­i pericolosa­mente in area ravennate per poco non fa saltare il banco, con Ferretti che al 16’ non trova la deviazione sottomisur­a. Nel miglior momento dei rossoblù arriva anche la bella combinazio­ne che porta Tattini a tu per tu con Iglio, il quale è lesto nel prendergli il tempo in uscita. Lo stesso portiere gialloross­o è attento su un paio di traversoni che mettono in crisi la difesa di casa, ma non sortiscono l’effetto sperato. Nel finale Bardi si gioca tutti i cambi a disposizio­ne nel tentativo di far crollare il fortino ravennate, ma eccezion fatta per un tentativo “sporco” di Rocco, ben controllat­o da Antoniacci, non succede nulla. Tanta buona volontà ma pochi sbocchi, anche se quantomeno si interrompe la striscia negativa di 1-2 che aveva segnato le ultime uscite. Per Bardi è ancora poco, ma almeno una piccola luce comincia a intraveder­si.

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