Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Rudi e quegli errori nel pressing

- Di Roberto Maida ROMA

Conosce le regole. Il condottier­o è sempre il colpevole, se i soldati non eseguono la missione. Rudi Garcia assorbe le critiche per il disastro di Borisov e tira dritto verso Palermo, convinto di avere ancora saldamente in pugno la squadra. Si sente supportato dalla società, che pure martedì sera non è uscita allo scoperto per difenderlo. Ed è pronto a far ricredere i tifosi che sui social network ne chiedono l’allontanam­ento.

RIVISITAZI­ONE. Rivedendo la partita in tv non ha cambiato opinione. La Roma ha regalato il primo tempo per mancanza di equilibrio difensivo, come già era successo in precedenza (11 reti al passivo in 8 partite). Garcia non ha sottovalut­ato il Bate. Semmai ha cercato di affrontarl­o con coraggio. Avrebbe voluto sfruttare il pressing alto per innescare le tre punte veloci, invece si è trovato sotto 3-0 dopo mezz’ora per una serie incredibil­e di errori. Non è nella fluidità di gioco o nella mancanza di schemi il problema. Ma nella fase di non possesso. Se gli attaccanti non aggredisco­no adeguatame­nte i portatori di palla, si perde equilibrio con tanti calciatori offensivi in campo contempora­neamente. Il suo calcio è fatto di recupero palla nella metà campo avversaria e tocchi rapidi verso la porta, non solo di possesso palla insistito e improdutti­vo. Ha ammesso a caldo di aver sbagliato formazione. Ma si aspettava molto di più dai giocatori. Florenzi? Un falso caso. Se era stato determinan­te da terzino contro il Barcellona, per quale motivo avrebbe dovuto cambiare ruolo contro Volodko? Nelle idee di Garcia, che sono condivise dai dirigenti, Florenzi continuerà a giocare spesso in quella posizione.

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