Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

E la Fiesole esplose di gioia: Inchinatev­i

Bernardesc­hi: Godiamoci il primato, ce lo siamo meritato. Sousa regge ogni pressione

- FIRENZE a.rial. di Edmondo Pinna

«Inchinatev­i alla capolista». Firenze è impazzita, tutta la curva Fiesole alza le sciarpe, è una macchia mobile di viola. Folli, come in un sogno dal quale nessuno intende svegliarsi. Il cielo è nero ma la città torna viva, di colpo si accende con i fari delle auto. I canti della gente, quasi incredula. Perchè diciamo la verità: pochi pensavano che questa nuova Fiorentina potesse risolvere così rapidament­e i suoi punti interrogat­ivi. E per la prima volta dalla curva Ferrovia si alza un canto: «Paulo Sousa, Paulo Sousa...». Lo stesso che una settimana fa, all’alba, gli avevano riservato i duecento rimasti alla stazione di Campo di Marte ad aspettare il ritorno della squadra da Milano. E pensare che fino a poco tempo fa il portoghese era solo un «gobbo». Tutti avevamo sbagliato, perchè questo ragazzo dai capelli bianchi ha qualcosa che nessuno immaginava. Ha il tocco del maestro che ancora non è. Ipnotizza i propri giocatori. In queste ore ci hanno confidato: «Sousa ha bandito dagli spogliatoi la presunzion­e. Tutti dobbiamo correre per il compagno. Allo stesso tempo ci ha insegnato ad essere squadra. Tutti per uno e uno per tutti...». Nessuno deve rompere questa magia, questa fantastica realtà.

I PUNTI INTERROGAT­IVI. Critica e tifosi avevano temuto una deiezione. Riduzione degli ingaggi, cessione di giocatori importanti come Savic, abbandono di alcuni «vecchi» campioni (su tutti Joaquin, praticamen­te all’ultimo giorno di mercato), la fuga di Salah e di Milinkovic-Savic: tutto portava verso la paura di un a stagione grigia, pericolosa, invece ecco la sorpresa. Niente di più sbagliato, la Fiorentina rapidament­e ha trasformat­o i punti interrogat­ivi in esclamativ­i. Da qui il sogno, la città che cammina su un’autostrada di zucchero filato. Verranno giorni difficili? E allora? Intanto va goduta questa formidabil­e notte, la notte in cui Firenze si è sentita regina. Tutto bello, anche l’Arno che è tornato a farsi d’argento, cancelland­o il fango che torna in superfice. La città vive e ama così, grazie a questa sua squadra c apace di cinque vittorie consecutiv­e. Una serie da grande e non certo da...provincial­e come qualcuno ha «osato» raccontarl­a. E oggi la sbornia continua. Bevute giganti, brindisi ai bar del tifo, al Marisa, al Centro di Coordiname­nto, all’Atf, pure fra i banchi del Mercato centrale. Giornate come queste meritano brindisi a base di Sassicaia: primo posto, solo quattro gol incassati e record di punti dopo sette giornate.

I PROTAGONIS­TI. Seppur con moderazion­e, nessuno in casa Fiorentina si tira indietro. Andrea Della Valle, il patron che per tutta la gara ha esultato come un ultrà in tribuna stringendo al cielo i pugni chiusi, ha lasciato lo stadio di corsa per tornare a Parigi, ma di certo è stato il primo ad essere felice. Bernardesc­hi, il bimbo d’oro cresciuto nel settore giovanile viola, invece non ci ha girato intorno: «Ci meritiamo questo primato e ce lo godiamo. Raggiunger­e il primo posto in classifica e restarci è sempre una grande soddisfazi­one. Sousa sa gestire molto bene la presssione: dobbiamo essere bravi a restare coi piedi per terra, senza presunzion­e e senza timori». Ma non è tutto: «Col Napoli ci aspetta una partita complessa ma affascinan­te, sarà dura ma speriamo come sempre di portare a casa i tre punti. Mi chiedete se questa Fiorentina può lottare per lo scudetto? Perché no». Daniele Pradè ha poi aggiunto: «E’ stato bellissimo vedere la Curva Fiesole, sembrava una curva tipicament­e inglese. Le cose belle vanno godute, ma dobbiamo continuare a lavorare con umiltà, perché quella di stasera (ieri, ndr) è un’emozione straordina­ria. Il sogno? Quando uno sogna tanto, alla fine, il sogno, può anche diventare realtà, ma non dobbiamo perdere di vista la realtà, perché alla ripresa troveremo una squadra spaziale». Ci sono due errori nella partita di Massa, entrambi non cambiano il senso della partita, però ci sono. Espelle Paletta che forse è il meno colpevole (diciamo pure innocente) nel fallo da rigore su Blaszczyko­wski, dimentica un giallo scolastico (non rientra più nella casistica?) per Maxi Moralez. Giudica bene invece sull’intervento di Toloi da dietro su Kalinic.

PRIMO TEMPO

5’ -

Corretto il rigore, con conseguent­e espulsione, per la Fiorentina, eppure l’arbitro Massa (forse mal consigliat­o anche dall’addizional­e) riesce comunque a commettere un errore: su Blaszczyko­wski entra Gomez, che lo tocca con il sinistro sul destro e lo sbilancia anche sul braccio,poi il polacco cade ed il contatto con Paletta sembra inevitabil­e. Ecco,

 ?? SESTINI ?? Paulo Sousa, 45 anni, selfie con un tifoso
SESTINI Paulo Sousa, 45 anni, selfie con un tifoso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy