Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

FANTANAPOL­I SINFONIA ALLA SCALA

Milan demolito: è la vittoria più larga di sempre Lampo di Allan, due magie di Insigne, poi l’autogol

- Di Alberto Polverosi INVIATO A MILANO

MARCATORI:

A disposizio­ne: Gabriel, Chiriches, Strinic, Maggio, Henrique, Valdifiori, Chalobah, El Kaddouri, Rafael.

13’ pt Allan (N), 3’ st e 23’ st Insigne (N), 32’ st Ely (M) autorete. ARBITRO: Rizzoli di Bologna 5. Arbitri d’area: Gervasoni e Irrati. Guardaline­e: De Luca e Dobosz. Quarto uomo: Schenone. ASSIST: Insigne (N), Higuain (N).AMMONITI: 32’ pt Bonaventur­a (M), 16’ st Callejon (N), 22’ st Ely (M), 35’ st Jorginho (N) per gioco falloso, 19’ st Antonelli (M) per simulazion­e. NOTE: spettatori paganti 31.264 per un incasso ai botteghini di € 1.203.460,60. Abbonati 19.224 per una quota di € 439.826,32. Angoli: Rec.: 2’ pt; 0 st. Il Napoli ha rovinato il Milan. L’ha distrutto sul suo campo, schiantato e alla fine umiliato. Quattro a zero, i gol potevano essere di più, forse anche il doppio, ma sono stati sufficient­i per entrare nella storia: non aveva mai vinto a San Siro con 4 reti di scarto. E’ stato Lorenzo Insigne, il ragazzino di Frattamagg­iore, a sfondare una squadra già sfondata, con una doppietta, un assist e una dozzina di giocate che hanno fatto venire il mal di testa a tutta la difesa

del Milan. Lo spettacolo della squadra di Sarri, capace di segnare 18 gol nelle ultime 6 partite (e soprattutt­o di subirne appena uno), si è mischiato alla totale confusione di Mihajlovic. Così la partita ha preso le sembianze di un sogno per i napoletani e di un incubo per i milanisti, persi nell’anonimato di loro stessi, banali, leggeri, teneri. L’esatto contrario di una squadra. Proprio una brutta impression­e. Sull’altro fronte, invece, avevamo la stessa sensazione di otto giorni fa, del 2-1 sulla Juve. Il Napoli sa quello che vuole e come prenderlo. E ora vuole molto, moltissimo, perché conosce perfettame­nte la sua forza, la potenza della sua difesa, la qualità del suo centrocamp­o e soprattutt­o il valore straordina­rio del suo attacco.

INIZIO AZZURRO. Il Napoli ha preso la partita dalla parte giusta. Ritmo, intensità, palleggio rapido e preciso, condotto da tre centrocamp­isti tecnicamen­te superiori a quelli del Milan. Fino al gol ha giocato bene, da squadra con idee chiare nello sviluppo della manovra, nonostante il lavoro difensivo di Bacca e Luiz Adriano che, nelle intenzioni di Mihajlovic, dovevano occuparsi di Hamsik e Allan quando il Napoli ripartiva dal basso, così come faceva Bonaventur­a su Jorginho. La rete è nata da un errore di Zapata il cui sballatiss­imo rinvio è stato agganciato da Hamsik sulla trequarti, tocco per Insigne, palla ad Allan che era libero al limite dell’area perché il Milan stava ripartendo in blocco, tiro sul primo palo e vantaggio napoletano dopo meno di un quarto d’ora.

RALLENTAME­NTO. Quel gol ha portato un consiglio sbagliato al Napoli, viste le sue caratteris­tiche, l’ha indotto a rallentare, a controllar­e le avanzate del Milan che tuttavia non erano mai precise, mai condotte nei tempi giusti. Come si è visto in occasione dell’unica vera palla-gol rossonera: cross da sinistra di Bertolacci ma Luiz Adriano era già oltre col corpo. Le difficoltà del Milan sono emerse con una evidenza ancora più preoccupan­te quando la squadra di Mihajlovic si è trovata...costretta a creare gioco. Montolivo ci ha provato, ma non è Jorginho, non è un organizzat­ore vero. E’ forzato nella posizione di centrale. Cercava spesso Bonaventur­a che ha provato a puntare l’area del Napoli, ma senza il sostegno dei due attaccanti. Bacca e Luiz Adriano sono stati annientati da Koulibaly e Albiol, non hanno mai inciso, nemmeno graffiato. Due gattini in una gabbia di leoni.

I COLPI DEI CAMPIONI. Pur perdendo un po’ d’intensità, il Napoli non è mai uscito dalla partita. Sarri aveva schierato la stessa formazione che aveva battuto la Juve otto giorni prima e anche a San Siro giocava con la personalit­à della grande squadra. Era cattiva, a tratti rabbiosa, come a inizio ripresa quando ha colpito la barcollant­e difesa di Mihajlovic. Lo scambio Insigne-HiguainIns­igne è stato lo scambio di due campioni, capaci di travolgere il tenero De Sciglio rimasto in mezzo a quella prodezza. Il tiro finale di Lorenzino ha timbrato la vittoria del Napoli.

I CONTROPIED­I. La Sud è esplosa e per il Milan la partita si è trasformat­a in un incubo. «Fuori i c...», chiedevano i tifosi, ma sul campo la loro squadra era allo sbando. Mihajlovic ha provato con Cerci al posto di Bertolacci, Zapata ha rischiato l’espulsione per aver steso Higuain in chiara occasione da gol e il Napoli ha sbagliato due volte il contropied­e, il secondo clamoroso con Callejon.

Lì in mezzo il Pipita sembrava un gigante in un asilo nido. Ogni volta che prendeva palla, li derideva. Ely l’ha dovuto abbattere vicino all’area per impedirgli di piazzare uno dei suoi colpi, ma con la palla ferma ci ha pensato ancora una volta Lorenzo Insigne. Punizione con palla sopra la barriera, Diego Lopez c’è arrivato male. Tre a zero. E per trasformar­e la batosta in umiliazion­e, il 4-0 è stato un’autorete di Ely su cross di Ghoulam. Liberi di non crederci, ma poteva finire ancora peggio per il Milan e per San Siro, uno stadio che nel giro di una settimana, in due partite ha incassato 8 gol, 4 l’Inter, 4 il Milan. “O surdato ‘nnamurato”, cantato dai napoletani, ne ha scaldato una parte. Di là, invece, era bufera.

MILAN

NAPOLI

 ?? GETTY IMAGES ?? La gioia di Hamsik e Insigne dopo il 3-0 del Napoli
GETTY IMAGES La gioia di Hamsik e Insigne dopo il 3-0 del Napoli

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