Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Gastaldello: Nel primo tempo alla pari con la Juve
«Alla prima difficoltà ci disuniamo, non dobbiamo abbatterci, altrimenti è finita. Sono uscito solo per stanchezza»
Il Bologna è uscito sconfitto dallo Stadium per mano della Juventus ma per Daniele Gastaldello il ritorno in campo è stata comunque una vittoria. Per il capitano dei felsinei, difatti, è finito un calvario durato quasi cinque mesi, dopo il grave infortunio al ginocchio sinistro (rottura del legamento collaterale mediale) che l'ha costretto a finire sotto i ferri il 14 maggio scorso: «Se guardiamo la classifica è certamente allarme rosso - ha detto il capitano a fine gara -. Nel primo tempo abbiamo giocato alla pari contro una grandissima squadra come la Juventus e dobbiamo ripartire da questo. La squadra c'è ed ha voglia di fare. Se siamo in fondo alla classifica ovviamente qualcosa che non va c'è, ma siamo consapevoli che miglioreremo soltanto continuando a lavorare duro come stiamo facendo ora». Le sue parole nell'intervallo sono state profetiche: «Dobbiamo continuare a essere concentrati perché la Juventus al primo errore ti punisce». E difatti dopo l'iniziale vantaggio di Mounier i padroni di casa hanno rifilato tre gol a Mirante infliggendo la sesta sconfitta ai rossoblù, la terza consecutiva dopo Fiorentina e Udinese: «La giovane età del gruppo conta poco e non serve un solo leader nello spogliatoio. Dobbiamo essere un gruppo pieno di guide. Tutti devono aiutare tutti. Anche i più giovani possono insegnare a noi "vecchi". Però non sono preoccupato: vedo che tutti diamo il 100% in campo e questa è la cosa più importante».
AMNESIA. Per l'ennesima volta la squadra ha cambiato volto nella ripresa. Che succede? «Non lo so - ha proseguito -. Forse quando avvertiamo le prime difficoltà ci disuniamo e non riusciamo più ad essere squadra come nella prima frazione. Oggi (ieri, ndc) nel primo tempo siamo stati compatti e abbiamo dimostrato di saper soffrire tutti insieme. Forse attacchiamo in maniera un po' troppo sbarazzino: sono cose che in serie A paghi a carissimo prezzo esponendoti ai contropiede avversari. Ma non dobbiamo essere pessimisti. Io non lo sono». Al 3' della ripresa un brivido ha attraversato la schiena dei tifosi quando Gastaldello è stato costretto ad uscire per lasciare spazio a Rossettini toccandosi la coscia destra: «Nessun problema: ero soltanto affaticato. D'altronde non giocavo da quasi cinque mesi e correre dietro a questi attaccanti era tutt'altro che facile. La fascia da capitano? E' un orgoglio per me portarla al braccio visto che sono uno dei più esperti della rosa. E' giusto mettere la propria esperienza a servizio della squadra, ma ribadisco che non ci dev'essere un solo leader in questa squadra. Dobbiamo fare gruppo per aiutarci a vicenda e superare le difficoltà che ci si pareranno davanti da qui fino a fine stagione. La squadra deve girare all'unisono».
INSONNIA. Lui Delio Rossi lo conosce molto bene visto che sono stati insieme anche alla Sampdoria. Cosa via ha detto il mister nello spogliatoio a fine partita? «Non ha parlato e sicuramente non sarà di buono umore: credo farà fatica a dormire nei prossimi giorni. D'altronde dopo il primo tempo eravamo convinti di poter portare a casa un risultato positivo ma ora cercheremo di correggere gli errori commessi. Ora dobbiamo alzare la testa e non abbatterci, altrimenti è finita. Dobbiamo mantenere una mentalità positiva ed avere sempre fiducia nei propri mezzi per crescere sempre di più». Adesso grazie alla pausa nazionale ci sono ben tredici giorni di tempo per ricaricare le pile, riordinare le idee e dare una scossa al campionato ma soprattutto alla classifica. Alla ripresa, il 18 ottobre, il Palermo verrà a far visita al Bologna a domicilio. Una sfida "all'ok corral" programmata all'ora di pranzo. Una partita spartiacque per la squadra ma soprattutto per il tecnico la cui panchina scricchiola sempre più. Un altro ko contro una diretta avversaria per la salvezza sarebbe imperdonabile.