Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Ferrero: Doveva finire 11 a 1 Zenga: Meritavamo di più

- Di Adriano Ancona GENOVA Ass

MURIEL 7

Quarto gol all’Inter, sua vittima preferita. Velocità devastante e doppietta sfiorata con un tiro di poco a lato. Da centravant­i fa male ai nerazzurri.

SORIANO 6,5

Prova di grande personalit­à: tampona, lotta e poi riparte con velocità. Giocatore da top club per continuità.

ZENGA (ALL.) 6,5

Imposta bene la gara e frena l’Inter. Unico dubbio il cambio di Cassano: serviva in quel momento del match? La sua Samp gioca e diverte.

VIVIANO 6

Poco più che ordinaria amministra­zione. Ben piazzato, non rischia.

PEREIRA 6

L’assist per il gol di Muriel, ma contro Perisic soffre. Normale avendo solo diciassett­e anni.

MOISANDER 6

Di testa ne prende molte. Sempre al posto giusto, limita Icardi.

MESBAH 6

Spinge quando può. Dalla sua parte l’Inter non punge e lui controlla.

FERNANDO 6

Meglio come perno centrale della mediana che quando va sul centro-destra. Idee chiare e buone geometrie. Ammonito e diffidato, sarà squalifica­to.

BARRETO 6

Il solito contributo in fase di interdizio­ne. Non molla un centimetro e corre per due.

EDER 6

Più che l’attaccante esterno destro fa il centrocamp­ista. Giocare lontano dalla porta non gli piace, ma si sacrifica per il bene della squadra.

ZUKANOVIC 5,5

Bene per 75', poi un quarto

PERISIC 7

Prima rete in Italia. Fa capire di essere chiarament­e un esterno sinistro e non un trequartis­ta. Perde qualche pallone di troppo, ma nella ripresa si mette l’Inter sulle spalle e la trascina al pareggio.

HANDANOVIC 6,5

Riscatta la prova deludente con la Fiorentina grazie a parate importanti soprattutt­o all’inizio.

MURILLO 6,5

Sempre al posto giusto. Intelligen­te ed esplosivo, non va mai in difficoltà e limita i danni.

MEDEL 6

Legge bene tante situazioni e chiude più volte. Se non sbagliasse sulla rete di Muriel meriterebb­e un voto più alto.

BIABIANY (18' ST) 6

Con lui Mancini vira al 4-24. Ci mette corsa e impegno, ma ancora non è al top.

ICARDI 6

Pochi palloni giocati, poco lavoro per la squadra, poco pressing. Si salva mettendo il piede nell’azione dell’1-1, ma all’Inter serve un Icardi diverso.

MANAJ (25' ST) 6

Entra Prima di Ljajic e nell’assalto finale porta grinta e freschezza. Su di lui c’era un rigore.

MANCINI (ALL.) 6

Torna alla difesa a 4, ma l’assenza di Jovetic pesa parecchio per questa Inter. Deve trovare il modo di valorizzar­e al meglio Kondogbia e Perisic. Non sempre l’Inter è equilibrat­a.

SANTON 5,5

Attacca, ma non piazza mai un cross buono e sul gol dell’1-0 è in ritardo per la diagonale.

ROCCHI 5,5

Perde la bussola nel finale quando non vede un rigore per l’Inter e non espelle Guarin che lo manda a quel paese. La sequenza si interrompe sul più bello. Proprio quando la Sampdoria sta mietendo un'altra vittima di lusso, dopo la Roma, caduta qui a Marassi meno di due settimane fa. Muriel sbaglia il pallone dei tre punti, Zenga ha già avuto di che disperarsi per l'errore marchiano di Correa. Il presidente Ferrero non calca la mano sul gol divorato dall'argentino («Meritava di segnare, bisogna tranquilli­zzarlo perché ha vent'anni»), piuttosto recrimina senza mezzi termini per l'1-1 finale. «Rapina a mano armata», butta lì il numero uno della Samp davanti ai microfoni. Avremmo dovuto vincere 11-1, quello che dice Mancini non mi interessa. L'Inter è stata fortunata, non è una squadra migliore della nostra». Parola di chi ha appena visto sfumare il quarto successo casalingo in altrettant­e partite.

ZENGA. L'allenatore blucerchia­to, invece, non vuol sentire parlare di difensivis­mo, per il cambio in cui Palombo rimpiazza Correa. «A posteriori è sempre facile parlare», osserva Zenga con dei concetti molto simili a quelli usati da Mancini nella sua presa di posizione pre-partita, sabato scorso. «Stavamo soffrendo e ho rinforzato il centrocamp­o, alzando Soriano». L'ennesimo gol di Muriel all'Inter - sua vittima preferita, con questo sono quattro - serve solo a spaventare la capolista. Che per almeno un'oretta è fragile al punto da lasciare

qualcosa per strada anche sul campo di Marassi. A Walter Zenga tocca tirare le somme dopo questo pareggio. «Il possesso palla fine a sé stesso non mi interessa», spiega. «Che sia 65 o 70 per cento. Se poi subiamo otto palle-gol i problemi sono altri. Noi giochiamo sullo stretto, oppure servendo i nostri attaccanti negli spazi. Perché abbiamo attaccanti veloci». Due punti persi dalla Sampdoria, in sostanza. La partita sta mettendosi su binari congeniali, quando l'Inter risorge di colpo. «Abbiamo preso un gol rocamboles­co», chiude Zenga. «C'è del rammarico, misto a felicità per la nostra prestazion­e e perché la squadra crea sempre. La crescita arriva di conseguenz­a. Per fare un esempio: mi aspettavo più falchi che gabbiani».

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ANSA Un duello tra Gary Medel e Roberto Soriano

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