Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Perotti salva il Genoa da Totò
UDINESE
A disposizione: Romo, Meret, Domizzi, Piris, Insua, Pasquale, Fernandes, Kone, Perica, Aguirre.
GENOA
A disposizione: Perin, Hjkani, Figueiras, Marchese, Ntcham.
2’st Di Natale (U), 30’st Perotti (G) su rigore. ARBITRO: Cervellera di Taranto: 6,5. Arbitri d’area: Giacomelli e Sacchi. Guardalinee: Longo e Galloni. Quarto uomo: Vivenzi. ASSIST: Felipe (U). AMMONITI: Edenilson (G), Danilo (U), Izzo (G) per gioco scorretto. NOTE: paganti 2490 per un incasso di 31465,00 euro; abbonati 10214. Angoli 10 a 2 per il Genoa. Rec.: pt 3’ e st 4’. Al 5’st allontanato Andrea Carnevale per proteste il responsabile scouting dell’Udinese. Al 10’ del primo tempo Di Natale, in uno scontro aereo con De Maio, subisce una ferita lacero contusa al capo suturata con 25 punti. Totò Di Natale si prende sulle spalle i resti dell’Udinese orfana di Guilherme, soprattutto di Zapata. Ritrova a distanza di cinque mesi il gol, il numero 208, consentendo ai bianconeri di bloccare l’emorraggia di sconfitte interne e gli unici scampoli di bel gioco di casa friulana portano la sua firma.
DI NATALE CON 25 PUNTI. Il numero dieci è stato anche commovente, per 80’ ha giocato in condizioni menomate dopo aver subito un duro colpo al capo in uno scontro aereo con De Maio riportando una ferita lacero-contusa che è stata suturata con venticinque punti. Alla fine per lui ci sono stati grandi applausi. Sicuramente il Genoa è parso più squadra, ha attaccato maggiormente, ma la squadra di Colantuono in pieno recupero ha sfiorato il colpaccio. Ma è giusto così e nel primo tempo si è giocato prevalentemente nella metà campo dei friulani. Ancora una volta il Genoa è mancato in fase conclusiva, anche se al 36’ un’incornata ravvicinata di Izzo è stata sventata d’istinto da Karnezis. All’inizio del secondo tempo, con Gasperini che ha lasciato negli spogliatoi Capel per far posto a Pavoletti, l’Udinese è passata in vantaggio approfittando del sonno della difesa genoana: Lodi batte una punizione dalla tre quarti vicino la linea dell’out di destra, Felipe salta più alto di tutti e fa da sponda per Di Natale, ma sul pallone si avventa De Maio che cicca clamorosamente e Totò da un metro non ha difficoltà a segnare. La squadra rossoblù reagisce, Pavoletti e Perotti i più pericolosi. Il pareggio arriva su rigore, approfittando di un errore di Lodi Dzemail serve Gakpe, steso in area da Danilo. Rigore trasformato da Perotti. Il Genoa insiste, ma lascia spazio ai contropiede dei bianconeri, tanto da rischiare il ko con i tentativi di Marquinho e di Widmer. A disposizione: Guerrieri, Radu, Braafheid, Patric, Onazi, Milinkovic, Morrison, Mauri, Candreva, Matri. A disposizione: Zappino, Gomis, Russo, Crivello, M. Ciofani, Frara, Gori, Sammarco, Carlini
35’ st Keita (L), 48’ st Djordjevic (L) ARBITRO: Di Bello di Brindisi 5,5. Arbitri d’area: Tagliavento e Abbatista. Guardalinee: Costanzo e Di Vuolo. Quarto uomo: Fiorito ASSIST: Djordjevic (L) AMMONITI: 8’ st Biglia (L) e Dionisi (F) per reciproche scorrettezze; 14’ st Gentiletti (L) per gioco falloso, 22’ st Felipe Anderson (L) per gioco falloso; 36’ st Keita (L) per comportamento non regolamentare NOTE: Spettatori circa 25 mila di cui 13.800 abbonati. Angoli: 9-6 per la Lazio. Recupero: 4’ pt, 5’ st All’ultimo respiro la classe di Keita, lo spirito e l’orgoglio della Lazio hanno deciso un derby fantastico, quasi una partita d’altri tempi verrebbe da dire, ma non si può perché si giocava per la prima volta nella storia e in serie A. Terza vittoria di fila (quarta considerando anche l’Europa League) - e non succedeva da aprile -, sesta stagionale in casa, un altro balzo in classifica: Pioli è di nuovo sul podio del campionato, ha spazzato via la crisi di fine estate. Dopo il crollo di Napoli, non poteva sperare di meglio. In copertina meritano di andare anche il Frosinone e i suoi quattromila tifosi, capaci di sognare per ottanta minuti il grande colpo all’Olimpico. Il bello del calcio è proprio questo, se ne infischia dei bacini d’utenza. Nessuna partita è già scritta in anticipo e non si può ribaltare il giudizio del campo, cancellando