Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
NIBALI LOMBARDIA DA PADRONE
Prova di forza del siciliano: «Una vittoria meravigliosa, ottenuta con testa e tattica»
nuocere all'italiano.
CAPITOLO 4. Il più esaltante e anche il più commovente per Vincenzo Nibali che ha gioito, pianto, salutato la gente che lo osannava e sul lungolago Trento-Trieste è andato a conquistare una vittoria di assoluto prestigio, ben preparata, fortemente cercata e magnificamente concretizzata.
Dell'impresa di Nibali si è detto ma nella festa del vincitore e dell'Astana va messo di diritto Rosa, piemontese di 26 anni, vincitore 4 giorni fa della Milano-Torino e ieri prodigo nel lavoro di copertura a favore del capitano. E nelle parole di Nibali da vincitore c'è innanzitutto stato un ringraziamento per il lavoro di squadra di un Rosa-centopolmoni. «E' stata una vittoria meravigliosa. Ci ho provato tre volte in salita, ma il ritmo era molto elevato, avevo addosso gli occhi degli avversari. Mi rimaneva l'effetto-sorpresa, che mi è riuscito nella discesa del Civiglio. In salita le gambe erano uguali un po' per tutti, poi ho gestito lo sforzo nel finale. E' stata una vittoria di testa e di tattica grazie alla squadra che ha ben gestito l'evolversi della corsa. Nei 5 km di salita verso Civiglio ho detto a Rosa di rallentare, perché si correva il rischio di portarci dietro Valverde che, in un gruppetto, ci avrebbe bastonati tutti in volata». Le affermazioni di corridori italiani nella storia del Giro di Lombardia, che si disputò per la prima volta nel 1905. Negli ultimi 15 anni sono stati otto i ciclisti che se lo sono aggiudicato. Per Nibali è la prima volta.