Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

ORGOGLIO E KO L’Italia più bella saluta i Mondiali

MONDIALI Quarti stregati ma gli azzurri hanno spaventato l’Irlanda

- Di Francesco Volpe INVIATO A LONDRA

(10-6) - IRLANDA: Zebo; Bowe, Earls (36' st Fitzgerald), Henshaw, D. Kearney; Sexton, Murray; Heaslip, O'Brien (27' st Henry), O'Mahony; O'Connell, Henderson (27' st Toner); Ross (19' st White), R. Best (30' st S. Cronin), McGrath (19' st Healy). All. Schmidt. ITALIA: McLean; L. Sarto, Campagnaro, Garcia (4' pt Benvenuti), Venditti; Allan (25' st Canna), Gori (36' st Palazzani); Parisse (25' st Zanni), Favaro (27' st Mau. Bergamasco), Minto; Furno, Geldenhuys; Cittadini (22' st Cittadini), Manici (1' st Giazzon), Aguero (22'-32' st Rizzo). All. Brunel. Arbitro: Garces (Francia). Marcatori: 9' cp Sexton, 15' cp Allan, 19' m. Earls tr. Sexton, 24' cp Allan; st: 12' cp Allan, 18' e 22' cp Sexton. Note: espulsione temporanea di O'Mahony (32' st). Mischie: Irlanda 4 (4/5, una punita), Italia 2 (2/2). Touche: Irlanda 15 (10/10, 5 rubate), Italia 11 (11/16). Calci: Sexton 4/6 (cp 3/5, tr 1/1), Allan 3/3 (cp 3/3), Canna 1/1 (cp 1/1). Infortuni a Garcia (stiramento alla coscia) e Rizzo (distorsion­e al ginocchio) Spettatori: 53.187. L'Italia esce dalla Coppa del Mondo nel giorno in cui ci entra. Dopo due partite da dimenticar­e, seppur per differenti motivi, la Nazionale ritrova tutto (o quasi) in 80 minuti. Orgoglio, prima di tutto. Eppoi difesa, mischia chiusa, trame offensive. Si vede negata (giustament­e) una meta dal TMO, ne sfiora un'altra nel concitato finale (8 minuti in superiorit­à numerica), viene punita da Keith Earls, come quattro anni fa a Dunedin (allora firmò una doppietta). Al tirar delle reti, conquista il bonus difensivo contro l'Irlanda, regina degli ultimi due Sei Nazioni. Ed esce dal campo a testa alta, ma con l'amaro in bocca.

Impensabil­e alla vigilia, impensabil­e dopo la figuraccia (vincente) di Leeds con il Canada. Resta che gli azzurri vanno a casa. Domenica ad Exeter contendera­nno alla Romania per il terzo posto nel girone, che vale sin d'ora il volo per Giappone 2019.

MURO VERDE. Si gioca a Londra, sembra Dublino. Le gradinate dell'Olimpico, futuro stadio del West Ham, sono un tappeto verde. Italiani pochi, anche se rumorosi: i 10.000 di Saint Etienne 2007 appartengo­no a un'altra epoca. Quando la Nazionale era un progetto pieno di promesse, non un cantiere aperto. Atmosfera da trasferta, ma agli azzurri non fa caldo né freddo. Con loro dopo un mese c'è papà Sergio Parisse e tanto basta. Per dirla tutta c'è anche Simone Favaro che, parole del capitano, «in campo dà energia». E un sacco di botte (placcaggi) agli avversari.

Partita vera, di alto livello, anche se per palati fini. Difese in cattedra. La terza linea azzurra è monumental­e, anche se Parisse è, siamo buoni, a mezzo servizio. Favaro e Minto timbrano un irlandese dopo l'altro: 31 placcaggi in due! Gli azzurri fanno pochi falli e strappano palloni. Dall'altra parte Iain Henderson ha 23 anni, la faccia di un bambino ma lavora come un camallo: monumental­e.

DETTAGLI. Si viaggia sul filo dell'equilibrio e battaglie simili si decidono sui dettagli. Non è, ahinoi, un dettaglio la touche. Manici è un combattent­e, ma sembra lanciare con gli occhi bendati. Ne sbaglia una e l'incubo Earls segna, in modo un po' casuale, la meta che scava il solco (10-3); ne sbaglia un'altra e ci divoriamo una palla-gol a 5 metri dalla linea irlandese. Giazzon lo rimpiazza all'intervallo. Dettagli, errori. Come quello di Geldenhuys, che chiama al piazzato da 50 metri Canna (27' st). O come quelli di Garces, per altri versi perfetto, che punisce due maul avanzanti degli azzurri in momenti cruciali del secondo tempo.

Un placcaggio alla disperata di O'Mahony nega una meta fatta a Furno (8' st); un altro di Zebo fa esplodere l'ovale del potenziale pareggio a Venditti (37' st). L'Italia entra ed esce dal Mondiale nell'arco di un pomeriggio. I quarti restano stregati, ma da qui si può ripartire.

La sola presenza di Parisse fa crescere tutta la squadra. Minto e Favaro super

L’Irlanda sfrutta i nostri errori in rimessa laterale, noi sprechiamo 8’ in superiorit­à

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GETTY La “quasi meta” di Joshua Furno, placcato da O’Mahony

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