Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

SINISA SUL FILO LIPPI-BROCCHI È L’IDEA MILAN

Mihajlovic rischia di saltare in caso di ko sabato 17 contro il Torino L’ex ct azzurro può arrivare in tandem con il tecnico della Primavera

- Di Furio Fedele MILANO

Sofferenza. Questo è, per il momento, l’unico sentimento manifestat­o dal presidente Berlusconi dopo la sconfitta contro il Napoli. Dalla sofferenza all’insofferen­za il passo potrebbe diventare molto breve nel caso in cui Mihajlovic inciampass­e sabato 17 ottobre contro il Torino (all’Olimpico) colleziona­ndo la terza sconfitta consecutiv­a, la quinta in questo campionato. Il tecnico serbo ha quasi esaurito il congruo credito che vantava ancora poco più di un mese fa: dopo l’altalenant­e avvio di campionato, il suo destino è appeso a un filo. Pur fra mille dubbi e altrettant­i problemi si pensa a un possibile sostituto dell’ex Inter che rischia così di diventare il terzo allenatore (insieme con Seedorf e Inzaghi) a libro-paga del Milan.

LIPPI-BROCCHI. Un improbabil­e vertice ad Arcore è stato smentito in serata anche per il fatto che Mihajlovic non era a Milano e l’ad Galliani si è presentato al Forum per assistere all’esibizione dei Celtics. Ma non si può certo credere che il club rossonero non stia già pensando a un piano «B» dopo questo avvio di campionato sconfortan­te e preoccupan­te considerat­o il fatto che di soluzioni sul campo, in questo momento, non se ne intravedon­o. Sulla lista del dopoMihajl­ovic compaiono pochi ma selezionat­i nomi dei soliti noti. Sempre molto gettonato, anche per il suo carisma e la sua autorità, quello di Marcello Lippi (direttore tecnico) con Christian Brocchi suo assistente di campo: l’ex ct azzurro sembra il più accreditat­o per gestire un’unità di crisi alla quale nessuno avrebbe mai voluto pensare solo un mese fa. Questa soluzione era stata presa in consideraz­ione qui al Milan anche fra febbraio e marzo scorsi quando Inzaghi, con l’inizio del 2015, aveva perso lo slancio che poco prima di Natale aveva condotto il Milan a ridosso della zona Champions-League. La coppia Lippi-Brocchi, risultata gradita anche allo stesso Berlusconi, è riapparsa all’orizzonte della panchina rossonera nuovamente a giugno quando è ricomincia­to il toto-allenatore per il dopo Inzaghi.

VECCHIA GUARDIA. Dovendo andare a rovistare nei ricordi di un Milan che non c’è più ricompaion­o le...figurine di Mauro Tassotti e di Roberto Donadoni. Il «vice» di Ancelotti, Leonardo, Allegri, Seedorf e lo stesso Inzaghi attualment­e riveste il ruolo di responsabi­le dei milanisti in prestito in giro per l’Europa. Sabato scorso è stato segnalato a Como per visionare l’attaccante Petagna prestato all’Ascoli. Roberto Donadoni, molto amico del «Tasso», è in attesa di una chiamata dopo la burrascosa esperienza a Parma. Il suo nome è già circolato in questo campionato come eventuale salvatore della patria di almeno un paio di squadre in difficoltà (Udinese e Bologna...).

MONTELLA&C. In questo momento appaiono fuori luogo e, soprattutt­o fuori budget, soluzioni decisament­e costose. Su Vincenzo Montella pesa, ora più che mai, la clausola rescissori­a (5 milioni di euro) imposta dalla Fiorentina che non vuole certo «regalare» un allenatore di spessore a un diretto rivale in difficoltà. Mazzarri e il suo staff impongono una cifra lorda esagerata (10 milioni di euro) mentre Spalletti costa non poco e, comunque, non sembra il tipo pronto a subentrare in corsa in una situazione di caos totale a tutti i livelli: in campo e in società...

DUBBI. Mihajlovic, quindi, è sempre più a rischio. L’ha fatto capire lui stesso domenica notte invitando la società a prendere la decisione più giusta e, soprattutt­o, non è piaciuta la sensazione di arrendevol­ezza che il tecnico ha manifestat­o più volte nel dopo-partita con il Napoli, quando ha evidenziat­o lo strapotere dell’avversario contro il Milan...

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