Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

E l’anonimo Milan Badelj divenne protagonis­ta

Dopo una stagione con poche luci, il croato è oggi uno dei punti di riferiment­o del centrocamp­o viola

- Di Francesca Bandinelli FIRENZE

Milan Badelj si è ripreso il palcosceni­co. Quasi sempre presente, 414 minuti in campionato e 120 in Europa League. Unico neo la gara col Genoa, quella del primo rosso della sua carriera, lui che mai si era visto sventolare per due volte il giallo sotto al naso nella stessa gara. La scorsa stagione, complice anche l'arrivo a mercato praticamen­te chiuso, aveva faticato ad imporsi nel gioco di Montella. Un girone, quello di andata, quasi tutto da spettatore, poi la crescita, lenta, in un reparto che aveva con sé ancora l'esperienza di Pizarro. Con Paulo Sousa, e la rivoluzion­e nel mezzo che si è venuta creando, il croato ha rovesciato la prospettiv­a. E pure la consideraz­ione che Firenze si era fatta di lui.

SLIDING DOORS. Puntuale in fase di costruzion­e col Milan, ma troppo nervoso col Genoa. Lo stop imposto dal giudice sportivo nella sfida col Carpi è come se lo avesse scosso. Sliding doors, perché come la vita, spesso, cambia tutto d'un tratto, così il picco verso l'alto delle sue prestazion­i è iniziato all'improvviso, dalla gara col Bologna. Contro i rossoblù ha impostato l'azione, dettato i tempi trasforman­dosi, di fatto, nel metronomo della squadra: bussola sempre ben orientata e lucidità assoluta in ogni passaggio costruito. Esattament­e come accaduto a San Siro. Qui, l'unica pecca - per quanto ampiamente compensata dalla prestazion­e della squadra - è stato il gol messo a segno da Icardi, perché l'argentino, in marcatura, era proprio il suo uomo. Adesso il croato silenzioso, quello che, un po' come Kalinic, non cattura l'attenzione per la sua vita fuori dal campo, è diventato uno degli indispensa­bili. E' l'ottavo giocatore per minuti giocati, tra campionato e coppa, dietro agli stakanovis­ti del campo Alonso e Borja Valero, ma soprattutt­o è l'assist-man che ha lanciato a rete Giuseppe Rossi nella notte portoghese del suo ritorno al gol, un anno e mezzo dopo l'ultima volta. Aveva provato anche con Blaszczyko­wski, ma a regalargli la gioia più grande è stato proprio l'attaccante italo-americano.

Nella classifica dei viola con più minuti è all’ottavo posto: 414’ in A, 120’ in Europa League

QUESTIONE DI CERVELLO. Lo ha detto anche al termine dell'ultima gara giocata, quella del primato in solitaria in classifica: «Giochiamo con più cervello e, soprattutt­o, con i piedi per terra: è questa la mentalità che ci ha trasmesso l'allenatore e non si sgarra». Tatticamen­te ordinato, fin qui si è distinto per la capacità di compiere sempre la scelta giusta: magari senza i colpi del maestro, ma la precisione nei passaggi è stata per certi versi diabolica. Basta prendere l'ultima gara: 112 i palloni giocati, oltre il 60% di duelli vinti, cinque occasioni create e anche una conclusion­e in porta, respinta da Sportiello. Con l'Inter ha spezzato le intenzioni dei nerazzurri per tre volte, recuperand­o il pallone in almeno 10 occasioni e superando, con i suoi lanci, la metà campo avversaria quasi sempre. Questo, però, deve essere solo l'inizio. Badelj, campione di Croazia per 4 volte con la Dinamo Zagabria (con cui ha vinto 3 Coppe nazionali e una Supercoppa), ora, vuole fare la storia in Italia. Con la Fiorentina. E possibilme­nte anche alla svelta.

ORE 18.40

I possessori delle tessere InViola Card - Gold e Member - da oggi avranno la possibilit­à di acquistare nello stesso momento i biglietti per le gare contro Lech Poznan, Roma, Frosinone, Empoli, Udinese, Belenenses e Chievo scegliendo tra i migliori posti a disposizio­ne.

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ANSA Milan Badelj, 26anni, dopo un anno sta trovando la sua vera dimensione tecnica e tattica

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