Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

IL FUTURO Il Bologna prepara due colpi a gennaio

Servono personalit­à e uomini-gol: ecco il piano del club

- Di Furio Zara BOLOGNA

Consapevol­e che il mercato estivo è partito con quel colpevole ritardo che con lo strascico delle sue conseguenz­e (squadra senza amalgama) è oggi una delle cause dell’ultimo posto in classifica, il Bologna si cautela per tempo e già in questi giorni sta cercando di inquadrare la sessione di gennaio, perché farsi trovare impreparat­i per la seconda volta potrebbe costare caro. Non succederà. Corvino e Fenucci sono già al lavoro. O meglio: hanno individuat­o le falle da tappare e le corsie preferenzi­ali da seguire per irrobustir­e squadra e classifica. La data di apertura del mercato invernale è datata 4 gennaio (con chiusura l’1 febbraio), ed è meno lontana di quanto sembri. Lo sanno benissimo i dirigenti del Bologna, che hanno già stilato un piano strategico. prima di passare alla fase operativa, il piano prevede - come è stato ribadito dal club in questi giorni - che un primo bilancio verrà fatto tra un mese, all’inizio di novembre. Dopo cioè le quattro partite che a Rossi dovranno servire da piedistall­o per la svolta che tutti a Casteldebo­le si augurano. E quindi: Palermo, Carpi, Inter e Atalanta. A quel punto verranno individuat­i i ruoli-chiave su cui concentrar­si durante il mercato di gennaio. CERTEZZE E URGENZE. C’è una certezza. Non ci saranno rivoluzion­i. Quella estiva ha portato a Bologna diciotto giocatori, non c’è bisogno di lavorare su quella quantità che a Rossi sarebbe servita fin dal primo giorno di ritiro a Castelrott­o. Occorre invece puntare sulla qualità. E soprattutt­o sull’esperienza. Il mercato di gennaio del Bologna sarà mosso da due urgenze. La prima: aggiungere esperienza, peso specifico, carisma, personalit­à. Dove? Dove manca. Un po’ dappertutt­o, oggi. Ma soprattutt­o in mezzo al campo, con i vari Diawara e Pulgar, ma anche Crisetig e Rizzo, che necessitan­o - talvolta - di essere presi per mano. La seconda urgenza è legata al rendimento di quel giocatore che - in teoria - avrebbe dovuto far fare il salto di qualità al Bologna. Parliamo di Mattia Destro, ancora latitante alla voce gol realizzati. A Destro, come a Rossi del resto, verrà concesso altro tempo. Il processo di crescita del centravant­i va a rilento. Rossi non ha ancora trovato l’equilibrio tra lui e la squadra. Entrambi (Destro e la squadra) hanno bisogno l’uno dell’altro per marciare con un altro passo. Ma la scintilla non si è accesa. Destro vagola, il Bologna inciampa. Sono due entità che in questo momento si tendono la mano senza toccarsi mai. In chiave mercato ciò significa una sola cosa: se Destro - che da solo copre un terzo (oltre i 10 milioni) degli investimen­ti estivi del Bologna - non si sbloccherà, il Bologna a gennaio non cercherà più e non solo un attaccante che vada a rimpolpare il reparto offensivo e che si presenti come alternativ­a all’ex Roma; ma proverà invece a prendere un centravant­i che riesca nell’impresa finora fallita da Destro: fare gol. Così alla fine ci si accorge che il mercato di gennaio sarà determinat­o anche (ma non solo) da Destro.

C’è l’urgenza di garantire ai giovani di centrocamp­o una guida esperta che li assista

Sarà invece Destro a determinar­e il mercato da fare in attacco. Se non si sblocca allora...

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