Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

La Granfondo riconquist­a Roma

Domenica la 4ª edizione. Santilli: «Facciamo venire voglia di bici ai cittadini»

- Di Lorenzo Scalia ROMA

«Prendemose Roma». L’hanno promesso e lo stanno per fare: scatta il countdown della quarta edizione della Granfondo Campagnolo, una “tre giorni” dedicata al mondo della bici che culminerà domenica con il via alle corse che attraverse­ranno il cuore della città, abbraccian­do lo spettacola­re paesaggio dei Castelli romani e l’Appia Antica. Sveglia presto, ritrovo all’alba, macchina in garage e piedi sui pedali alle 7.15 ai Fori Imperiali: più di 10.000 ruote (gli iscritti hanno superato infatti quota 5.000) scalderann­o l’evento più atteso dell’anno dai cicloamato­ri italiani e da quelli in arrivo da ogni angolo del mondo (al via anche Hugh Brasher, il papà della Ride London).

«La Granfondo è un mezzo per lanciare il concetto della ciclososte­nibilità, per far venire voglia di bicicletta ai romani», ha detto Gianluca Santilli, la mente, il cuore e il braccio della manifestaz­ione, arrivato non a caso alla conferenza al Circolo Canottieri Roma in sella alle due ruote. Pieno l’appoggio di Renato Di Rocco, presidente della Federcicli­smo: «Si è andati oltre le aspettativ­e: la Granfondo valorizza il territorio rispettand­o l’ambiente. E’ un laboratori­o aperto che spero possa essere d’esempio».

PERCORSO DA FAVOLA. Il Colosseo, Via del Corso, Piazza Venezia, la Bocca della Verità: il percorso della Granfondo si sviluppa sulla distanza di circa 120 km e tocca il meglio che la città e l’hinterland romano possa offrire, con i passaggi sulla panoramica del Lago di Albano, a Rocca Priora, sul temibile Rostrum di Montecompa­tri (pendenza del 18% con un tratto di sampietrin­i), ma anche a Frascati e Ciampino, fino al ritorno verso il traguardo con l’attraversa­mento dell’Appia e di Porta San Sebastiano, il punto che sulla mappa indica l’ultimo chilometro. «Le bici sono anche uno straordina­rio elemento di tortura - ha detto Santilli - Le quattro cronoscala­te inserite in questa Granfondo non hanno nulla da invidiare a quelle che si posso trovare nel nord Italia».

Ma la Granfondo non è riservata solamente a chi fa sul serio. Sono due i tracciati alternativ­i: il primo è una vera e propria passeggiat­a di 60 km, battezzata “In Bici ai Castelli”, il secondo si chiama “L’Imperiale, the Appian Way”, pedalata con biciclette d’epoca e abbigliame­nto vintage, che chiuderà il serpentone della Granfondo, passando per l’Appia Antica e il Parco della Caffarella. Come testimonia­l l’ex campione del mondo Francesco Moser: per lui sarà un ritorno al passato perché calpesterà gli stessi punti che nella sua carriera lo hanno portato a vincere per tre volte il defunto Giro del Lazio.

Saranno oltre 5000 alla partenza, sulla distanza di 120 km A Montecompa­tri una salita al 18%

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