Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
MELANDRI «COSA VOGLIO? VINCERE»
Il fedelissimo di Apolloni non nasconde gli obiettivi: «Dovremo ripeterci e confermarci. Fra un mese i conti»
Il prossimo salto di qualità sarà vincere e convincere anche contro le squadre che si chiudono a riccio, che varano un catenaccio vecchia maniera per fermare la corazzata nemica, a maggior ragione se l'avversario si chiama Parma e se la posta in palio, anche solo un pareggio, permette di scrivere la storia. Lo sa bene Apolloni, che nelle ultime settimane ha lavorato molto sul gioco della sua squadra, lui che vuole sempre e comunque un calcio offensivo. Questo primo scorcio di stagione ha infatti rivelato un Parma capace di mettere in fila vittoria su vittorie al Tardini, anche rimontando il temporaneo svantaggio e facendosi pure recuperare nel punteggio, ma anche di faticare non poco quando il terreno di gioco è piccolo e gli altri undici alzano le barricate. Ad Arzignano, al debutto, c'erano la pressione della prima, la carica dei mille dei tifosi e un campo pieno di buche e zolle. A Budrio, invece, i crociati non sono riusciti a bucare la difesa del Mezzolara. Piccoli campanelli d'allarme sui quali si è lavorato a testa bassa per arrivare pronti a partite come quella di domenica contro la Clodiense, ultima in classifica a tre punti e senza vittoria ma capace, nell'ultima giornata, di fermare fuori casa una delle favorite del girone, il Forlì.
UN OBIETTIVO. «Chi temo di più per il primo posto? Se devo dirne una dico Lentigione perché è lì davanti con noi, ma ho più paura delle squadre che tendono un po' a chiudersi». Se lo dice Daniele Melandri c'è da crederci. È uno dei protagonisti del nuovo Parma: titolarissimo di Apolloni, ha collezionato tre gol in queste prime sei partite, con tanto lavoro prezioso in ripiegamento e tanto movimento lungo il fronte offensivo. "Micio", ormai il suo soprannome è entrato nella quotidianità di tifosi e addetti ai lavori, avverte tutti: «Quella contro la Clodiense non sarà una partita facile, ve lo assicuro. Sulla carta potrebbe sembrare così, ma in trasferta troveremo quasi sempre squadre che si chiuderanno e saremo obbligati a fare la gara, ad aprirci senza però concedere ripartenze. Al Tardini invece ci sono più spazi e per gli altri è difficile reggere 90 minuti». Melandri è arrivato proprio dal Forlì, dove ha giocato tre stagioni totalizzando oltre 80 presenze e 28 reti tra Seconda Divisione e serie D. I romagnoli, che devono recuperare tre gare e che potenzialmente possono raggiungere la vetta del Parma, sono uno degli avversari più temuti. Melandri però non ha dubbi: «Il nostro obiettivo è vincere il campionato, poche storie. Dovremo essere bravi nelle prossime quattro gare, dovremo ripeterci e confermarci. Abbiamo la possibilità di allungare, poi tra un mesetto faremo i conti».
MATURITÀ. Ottobre è cominciato con una vittoria netta ed eclatante, 5 a 1 alla Correggese. Il mese in corso potrebbe dire tanto del futuro del Parma. Quasi una prova di maturità al contrario, non in primavera ma in autunno. I crociati se la vedranno contro Clodiense (Chioggia) e Ribelle (Castiglione di Ravenna) in trasferta, nel big match con il Forlì al Tardini e in un altro scontro diretto col Lentigione fuori casa (ma a Brescello). Un ottobre di fuoco in cui il Parma affronterà due delle principali rivali per il primo posto e due trasferte velenose. Serviranno tante qualità, tra queste anche il cinismo visto domenica. Melandri: «Baraye ha fatto tre tiri in porta e tre gol, io ho avuto un'occasione e ho segnato, a volte succede ma altre volte succede pure il contrario. Di sicuro ci stiamo allenando molto in settimana per essere più cattivi sotto porta». A proposito di Baraye: il senegalese punta a diventare il trascinatore dei gialloblù. «Non so quanto ci metterà a trovare quella continuità non avuta in passato, di certo sarà un giocatore molto importante per la squadra. Mi ha impressionato». Melandri, dal canto suo, è uno dei fedelissimi di Apolloni: titolare inamovibile nel tridente dietro l'unica punta. Sono cambiati Lauria, Baraye e il terzo elemento del reparto, non lui: «Per le mie caratteristiche, mi piace giocare vicino alla porta, così posso essere più lucido e sbagliare di meno, ma in carriera ho fatto spesso l'esterno. La concorrenza? Fa bene a tutti...».
«Mi piace giocare vicino alla porta, così posso essere più lucido e sbagliare meno»
«Quella di Chioggia non sarà una partita facile, in trasferta tutte le squadre si chiudono»