Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Ma a Bologna ha vinto le sue finali

Dalla B agli spareggi, all’ultima con il Frosinone: finora tutto ok

- Di Stefano Brienza BOLOGNA

I freddi numeri sembrano parlare chiaro. Anzi, parlano chiaro. L'esperienza di Delio Rossi sulla panchina del Bologna, fino ad oggi, è stata molto difficile, e molto poco vincente. Ma i numeri, si sa, vanno sempre pesati. E osservando il percorso intrapreso dal tecnico, si nota una particolar­ità, che poi particolar­ità non è, dal momento in cui siede ancora su quella panchina. Quando c'è da portare a casa un obiettivo, quando la posta in palio si fa altissima e scottante, quando il gioco si fa duro, Delio non tradisce mai. Finora è successo con regolarità: nei prossimi due appuntamen­ti non può smentirsi, o pagherà per primo.

MISSIONI COMPIUTE. Questa volta in gioco c'è il suo posto, e soprattutt­o il campionato del Bologna, che inizierebb­e a compromett­ersi sul serio se contro il Palermo non arrivasse il risultato. Che solitament­e, quando il tecnico riminese si trova con le spalle al muro ed una missione ben precisa da compiere, arriva. Quando la posta era la promozione, non ci fu neanche bisogno di una vittoria per portare a casa l'obiettivo, bastarono due pareggi. Cinico, rapace, questo ha dimostrato di essere Rossi da quando veste rossoblù. Magari per il rotto della cuffia, ma ce la fa sempre. Il bilancio complessiv­o è deprimente, sette sconfitte e solo tre vittorie in quindici partite, ma a fronte di quattro match point portati a casa. Il primo fu lo scatto finale per il quarto posto, l'1 - 0 contro il Lanciano, dopo due pareggi timidi nelle prime gare da bolognese. In semifinale la vittoria di misura ad Avellino è sufficient­e a passare il turno, nonostante la sconfitta interna successiva. Contro il Pescara un capolavoro di cinismo: un gol segnato in due partite e la Serie A. Le tre missioni assegnateg­li in B erano state abilmente compiute.

TUTTO, PROPRIO TUTTO. Che nel massimo campionato le cose non vadano splendidam­ente è pleonastic­o. Sei sconfitte e una vittoria sono un bilancio essenziale e senza troppi mezzi termini. La vittoria, però, arriva nel primo vero dentro-fuori per la retrocessi­one, la gara interna col Frosinone. È qui l'essenziali­tà di Delio. Ce ne sono state di molto importanti, come la deludente Bologna Udinese, dove ti giocavi tanto ma non tutto: nessuna decisiva al midollo come quella, agognata, controllat­a e portata a casa. E come la sfida all'ora di pranzo di domenica prossima dove ci si gioca tutto, ma davvero tutto, un duello di mezzogiorn­o con in testa una classifica che parla chiaro: i rossoblù devono vincere, punto e basta.

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