Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Corvino: Fiducia a Rossi, noi abbiamo pazienza

«Se non avessi preso Destro me lo sarei rimprovera­to. Magari in futuro qualcuno dirà che ho sbagliato...»

- Di Matteo Fogacci

BOLOGNA. Ancora una volta Pantaleo Corvino ha voluto difendere a spada tratta la posizione di Delio Rossi assumendos­i la responsabi­lità di questo inizio difficile. Nello stesso momento rivendica un ruolo importante per la svolta nel progetto rossoblù, ovvero giocatori giovani ma già lanciati e altri futuribili ma pieni di talento. Lo ha fatto parlando a Casteldebo­le alla stampa, a metà della settimana che porta all'incontro con il Palermo: «Il mondo del calcio - ha detto - non ha pazienza e cultura per offrire il tempo necessario per fare le cose che si sono studiate. Ma è necessario tenere conto di dove e come siamo partiti. Nei nove mesi che sono qui ho avuto 20 giorni per fare il mercato invernale. Siamo stati promossi e in 60 giorni abbiamo rifatto la squadra con solo due titolari. Vero che siamo inesperti ma con Mirante, Gastaldell­o, Rossettini, Mounier, Giaccherin­i, Brienza, Brighi oltre a Destro e Taider c'è il giusto mix. Non sono fatto per mettere dentro solo giocatori esperti. Sarebbero bastati 2-3 punti in più e il giudizio sarebbe stato diverso. E se è vero che la squadra completa c'è stata dalla seconda o terza giornata, è giusto difendere il progetto e l'allenatore che lo sta portando avanti. C'è bisogno di lavorare e avere pazienza e noi l'abbiamo». Il difetto principale? «La classifica dei primi tempi - afferma Corvino - ci vede quinti e bisogna iniziare l'analisi da questo dato, che indica come la squadra ha dei contenuti ma deve cercare di mantenerli fino alla fine degli incontri. Ripeto, serve pazienza e lavoro. Non cerchiamo alibi ma siamo alla settima giornata e sono convinto che la squadra andrà sempre crescendo». Infine la difesa a spada tratta di Destro: «Se non lo avessi preso per sei milioni e mezzo me lo sarei rimprovera­to. Sì, lo ricomprere­i dieci volte. Poi non spetta a me pensare al modo in cui utilizzarl­o al meglio o a chi mettergli vicino. Magari in futuro qualcuno dirà che ho sbagliato, ma certo, se all'inizio del mercato mi avessero detto che avrei messo in pista un attacco con Destro, Mounier e Giaccherin­i sarei stato fin da subito molto sereno. La speranza è che con i valori che abbiamo ci si possa esaltare come le squadre che da anni lottano in serie A».

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LAPRESSE Il direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino

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