Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Azzurri e viola, due progetti vincenti»
De Laurentiis: «L’obiettivo dei due club è di vincere il titolo. Sarri valore aggiunto»
Il Rinascimento è un’era, è il «padre» di questo Modernismo italiano applicato al calcio, è un’ora e mezza (si presume e si spera) di Grande Bellezza, è un’epoca che mischia le Idee e le lascia convergere, è Napoli-Fiorentina che rapisce, è la «solenne» ribellione (tecnica) ai Poteri Forti. Il Rinascimento è in un Decennio - su per giù - che riscrive a modo suo, e per il momento, la Geografia del calcio, che rovista nelle gerarchie e le rivolta, che fa di Napoli-Fiorentina non una partita di calcio ma un must in cui l’etica (pure quella economica) e l’estetica si miscelano e trasformano le teorie del passato in reperti geologici: perché, val la pena di ricordarlo, dove adesso va in scena la sfida-madre di domenica, c’è un humus ch’è stato introdotto, importando correnti di pensiero diverse, sfuggendo alla tentazione (si direbbe alle abitudini) di sperperare e preferendo inseguire altre strategie, attraverso l’«alternativa» dell’investimento mirato e programmato. Il Rinascimento di Napoli, quello di Firenze, è nella politica così eguale e però inevitabilmente diversa che De Laurentiis e Della Valle hanno espresso per lasciarsi le macerie dei Fallimenti (altrui) alle spalle, per ricostruire e lanciare un ponte verso il futuro sul quale domenica scivola il pallone: c’è un orizzonte in cui immergersi. IN CATTEDRA. L’aula universitaria, manco a dirlo è «Azzurra» e il calcio non può restare ai margini d’un pomeriggio nel quale s’annusa già il clima d’una festa, perché in cinquantamila (virtualmente) muovono verso il San Paolo che, piegato su se stesso, sta per accogliere la folla del Grande Evento al quale Aurelio De Laurentiis s’avvicina con strategica cautela. «Sarà un bel pomeriggio, con squadre che rappresentano città importanti, economicamente e culturalmente. Servirà una grande prestazione e non credo che sia possibilile individuare ora un protagonista: nel Napoli spero lo siano il gioco, la squadra e Sarri, il valore aggiunto che ho voluto ed ho difeso nell’avvio difficoltoso. Io so che i tifosi sognano lo scudetto, ma da presidente ho il dovere di vivere alla giornata».
LA FORZA DEL NAPOLI. Sarà uno show, o potrebbe esserlo, sarà una sfida allo specchio tra due universi che si somigliano nei tratti della loro evoluzione. «Io sono amico di Diego e Andrea Della Valle, abbiamo avuto modo di dialogare spesso, anche se ognuno non sa nel dettaglio quali siano i criteri di gestione delle società dell’altro. Però siamo entrambi qua e possiamo essere felici di questo momento. Noi abbiamo resistito a qualche risultato negativo che fisiologicamente poteva essere previsto, perché abbiamo modificato sistema di gioco, pur nella continuità garantita dal nostro mercato: avrei potuto accettare 25 milioni di euro per Hamsik, prenderne 15 di qua e quattrodici di là e dodici per altro; fatti i conti, pur tenendo Higuain, avremmo potuto incassare 96 milioni: e poi? Nelle ultime due stagioni, la mancata qualificazione in Champions ci è costata 100 milioni: ma sono stato zitto, non ho fiatato, sono ripartito e sostengo questo nuovo corso...Vedrete, anche Valdifiori sarà protagonista».
«Io sono amico di Diego Dela Valle Abbiamo resistito a qualche risultato negativo e ora...»
GRAZIE CT. C’è un calcio che affascina, nella statura (tecnica) dei protagonisti; c’è spazio per le analisi, per i chiarimenti, per gli approfondimenti per un macrocosmo che vibra quotidianamente e che intorno ad Insigne ha deambulato. «Non entro nelle polemiche, ho imparato ad ascoltare o a leggere ed a lasciar correre, ma mi sia consentito ringraziare il Ct della Nazionale, Antonio Conte, ed il dottore Castellacci. Io non ho mai parlato con loro, che autonomamente, com’è giusto, hanno compreso la situazione fisica di Insigne e lo hanno lasciato rientrare per svolgere il lavoro differenziato del quale aveva bisogno». I SOLITI MALI. Poi c’è un pallo-
«Abbiamo accettato tutti e due di modificare il sistema di gioco nella continuità»