Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Sousa ci dà stimoli. Mai soddisfatto»
solida, fino ad ora, però, è la meno battuta in assoluto: merito dei mediani? «Sì, perché difendono la difesa, ma merito anche dei singoli. Penso ad Alonso che è migliorato tantissimo: difende dietro, spinge davanti e, soprattutto resta con i piedi per terra».
Sousa in campo si muove come una molla: che effetto fa a voi giocatori? «A me qualche volta…mi sveglia. Ho bisogno anche di questo».
Secondo lei, la Fiorentina è più bella o più cinica? «E’ concreta».
Che effetto le fa vedere la Juventus così in basso? «I punti sono punti e siamo un bel po’ più in su. L’obiettivo è far si che non ce ne rosicchino nessuno. Non possiamo…perdere il vantaggio accumulato, ma sono certo che risorgeranno».
Il Milan è davvero all’ennesimo capolinea? «Il Milan sta attraversando un momento difficile e mi dispiace, perché è un club molto importante per tutto il calcio italiano».
Contro i portoghesi del Belenenses ha avuto giusto il tempo di entrare e subito ha lanciato Kuba e Rossi, che ha fatto gol. «Diciamo che io mi occupo principalmente della preparazione al gol: negli ultimi 20 metri ci metto spesso lo zampino, forse non nell’assist, ma nel primo lancio si».
Cosa non è andato col Basilea? «Abbiamo giocato il primo tempo peggiore della stagione. Dopo l’inferiorità numerica, poi è emersa la superiorità dell’avversario. Noi diamo sempre il massimo, ma in campo c’è anche l’altra squadra».
KALINIC «Mi impressionò in treno dopo i tre gol di San Siro. Era tranquillo come se niente fosse»
HIGUAIN «Sulla carta sarebbe più forte di Kalinic, ma quest’anno è meglio Nikola»
I RIFERIMENTI «Il mio modello è Zidane. Mi basta diventare il Modric della Fiorentina»
IL MODULO «A centrocampo essere in coppia dà sicurezza. Da solo però sai che tutto dipende da te»
La scorsa stagione non c’è mai stata una graduatoria di obiettivi e siete rimasti in corsa fino alle semifinali di entrambe le coppe: quest’anno darete priorità al campionato? «L’obiettivo è vincere tutte le partite, ma non nascondo che conquistare il campionato regala emozioni particolari, forse superiori a tutto il resto».
Alla fine, l’Italia vi ha fatto un regalo. La Croazia è qualificata e senza dover passare dagli spareggi. «Voglio dire grazie all’Italia e alla mentalità vincente di un Ct come Conte, perché, a differenza della mia Croazia, ha saputo viaggiare sempre sulla stessa lunghezza d’onda, senza picchi in negativo nel rendimento».
Quale l’obiettivo della vostra Nazionale? «Provare a ripetere quanto fatto nei Mondiali del ’98, col terzo posto o anche negli Europei del 2008 quando arrivammo ai quarti di finale».
E l’Italia dove può arrivare? «Molto lontano. Non c’è più un giocatore rappresentativo come era stato Baggio o come anche Pirlo fino a qualche anno fa. Il gruppo azzurro è cresciuto insieme e questo merito è tutto del Ct».
Chi è Ante Cacic, il nuovo ct della Croazia? «Lo conosco molto bene, è stato il mio allenatore ai tempi della Dinamo Zagabria, prima del mio trasferimento all’Amburgo. Non ci sarebbe stata persona più giusta di lui». Chi è il suo giocatore di riferimento? «Zidane».
E’ pronto per diventare il Modric di Firenze? «Perché no, è un giocatore incredibile».
4 campionati vinti, 3 Coppe di Croazia e 1 Supercoppa di Croazia conquistati tutti con la Dinamo Zagabria: adesso quale il suo prossimo obiettivo? «Vincere con la Fiorentina».