Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Sorpresa, tocca a Cerci che si specchia nel Toro
Mihajlovic gli ridà una chance proprio contro Ventura che lo lanciò
Il Diavolo riparte da Cerci. Sarà lui, infatti, la più significativa novità nella formazione che Mihajlovic ha intenzione di schierare sabato sera contro il Torino. Una promozione a sorpresa che nasce dalla necessità di cambiare atteggiamento e posizionamento in campo: messo da parte il trequartista, il gioco si dovrà sviluppare maggiormente sulle fasce, a prescindere dal fatto che il modulo sia 4-42 o 4-3-3. Ebbene, davanti a questa esigenza, Cerci ha le caratteristiche giuste per avere una chance e rilanciarsi. Si è messo in mostra nell’amichevole della scorsa settimana con il Monza, firmando una rete e cogliendo un palo. Confermandosi, poi, con il lavoro a Milanello in questi giorni, in assenza dei molti nazionali.
FEELING CON VENTURA. La curiosità, o meglio la coincidenza, è che Cerci ripartirà affrontando la squadra che gli ha permesso di spiccare il volo. E’ stato grazie alle due stagioni disputate al Torino che si è affermato definitivamente nel nostro campionato, guadagnandosi pure la Nazionale e la partecipazione ai Mondiali in Brasile nel 2014. In maglia granata, l’attaccante ha trovato il suo ambiente ideale, anche grazie alla presenza in panchina di Ventura. Con il tecnico genovese, infatti, si era immediatamente riacceso il feeling dei tempi del Pisa in serie B. Era il 2007/08 e mai Cerci era riuscito a ripetersi sugli stessi livelli, se non per qualche sprazzo alla Fiorentina. Nel Torino, l’esterno nato a Velletri era titolare indiscusso: nessuno l’ha mai messo in discussione. E questo ha senz’altro ha fatto la differenza nel riuscire a mettere insieme un bottino di 21 reti complessive in 73 presenze. Peraltro, con una seconda annata condotta da seconda punta in tandem con Immobile.
FLOP A MADRID. Quando, però, si è trattato di salire di un altro gradino, Cerci non ne ha avuto la forza. Voleva una big, voleva un altro palcoscenico e ha fatto di tutto per raggiungere in suoi obiettivi nell’estate 2014. Anche a costo di rimanere ai margini della squadra. Solo negli ultimi giorni di mercato, infatti, si è concretizzato il passaggio all’Atletico Madrid, campione di Spagna e finalista in Champions. Ma Cerci si è giocato male la sua opportunità: con Simeone è entrato subito in rotta di collisione - si dice per il suo atteggiamento in allenamento - e le panchine hanno cominciato a moltiplicarsi. E’ stato Mancini il primo a offrirgli di tornare in Italia, all’Inter. Ma è stato Galliani, grazie ai buoni rapporti con l’Atletico, a chiudere l’operazione sulla base di un scambio si prestiti di 18 mesi con Fernando Torres.
Dopo l’era d’oro in granata, l’eclissi che si è consumata tra Madrid, sponda Atletico, e Milano
ILLUSIONE INZAGHI. In rossonero lo ha voluto a tutti i costi Inzaghi, lo aveva chiesto già durante l’estate. Ma, nonostante premesse incoraggianti,