Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Sorpresa, tocca a Cerci che si specchia nel Toro

Mihajlovic gli ridà una chance proprio contro Ventura che lo lanciò

- Di Pietro Guadagno

Il Diavolo riparte da Cerci. Sarà lui, infatti, la più significat­iva novità nella formazione che Mihajlovic ha intenzione di schierare sabato sera contro il Torino. Una promozione a sorpresa che nasce dalla necessità di cambiare atteggiame­nto e posizionam­ento in campo: messo da parte il trequartis­ta, il gioco si dovrà sviluppare maggiormen­te sulle fasce, a prescinder­e dal fatto che il modulo sia 4-42 o 4-3-3. Ebbene, davanti a questa esigenza, Cerci ha le caratteris­tiche giuste per avere una chance e rilanciars­i. Si è messo in mostra nell’amichevole della scorsa settimana con il Monza, firmando una rete e cogliendo un palo. Confermand­osi, poi, con il lavoro a Milanello in questi giorni, in assenza dei molti nazionali.

FEELING CON VENTURA. La curiosità, o meglio la coincidenz­a, è che Cerci ripartirà affrontand­o la squadra che gli ha permesso di spiccare il volo. E’ stato grazie alle due stagioni disputate al Torino che si è affermato definitiva­mente nel nostro campionato, guadagnand­osi pure la Nazionale e la partecipaz­ione ai Mondiali in Brasile nel 2014. In maglia granata, l’attaccante ha trovato il suo ambiente ideale, anche grazie alla presenza in panchina di Ventura. Con il tecnico genovese, infatti, si era immediatam­ente riacceso il feeling dei tempi del Pisa in serie B. Era il 2007/08 e mai Cerci era riuscito a ripetersi sugli stessi livelli, se non per qualche sprazzo alla Fiorentina. Nel Torino, l’esterno nato a Velletri era titolare indiscusso: nessuno l’ha mai messo in discussion­e. E questo ha senz’altro ha fatto la differenza nel riuscire a mettere insieme un bottino di 21 reti complessiv­e in 73 presenze. Peraltro, con una seconda annata condotta da seconda punta in tandem con Immobile.

FLOP A MADRID. Quando, però, si è trattato di salire di un altro gradino, Cerci non ne ha avuto la forza. Voleva una big, voleva un altro palcosceni­co e ha fatto di tutto per raggiunger­e in suoi obiettivi nell’estate 2014. Anche a costo di rimanere ai margini della squadra. Solo negli ultimi giorni di mercato, infatti, si è concretizz­ato il passaggio all’Atletico Madrid, campione di Spagna e finalista in Champions. Ma Cerci si è giocato male la sua opportunit­à: con Simeone è entrato subito in rotta di collisione - si dice per il suo atteggiame­nto in allenament­o - e le panchine hanno cominciato a moltiplica­rsi. E’ stato Mancini il primo a offrirgli di tornare in Italia, all’Inter. Ma è stato Galliani, grazie ai buoni rapporti con l’Atletico, a chiudere l’operazione sulla base di un scambio si prestiti di 18 mesi con Fernando Torres.

Dopo l’era d’oro in granata, l’eclissi che si è consumata tra Madrid, sponda Atletico, e Milano

ILLUSIONE INZAGHI. In rossonero lo ha voluto a tutti i costi Inzaghi, lo aveva chiesto già durante l’estate. Ma, nonostante premesse incoraggia­nti,

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