Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Due famiglie molto potenti dalla rivalità sempre accesa

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INVIATO AD APPIANO - La sfida contro la Juventus a Massimo Moratti porta da sempre alla mente una miriade di ricordi. Belli, ma anche brutti. Perché calciopoli è una ferita che l’ex presidente nerazzurro non potrà mai dimenticar­e e non a caso, ogni volta che parla dell’argomento, non ha difficoltà a sottolinea­re che tra i trofei conquistat­i lo scudetto del 2006 (quello a tavolino) è il secondo a cui tiene di più dopo la Champions del 2010. «Fu una cosa giusta assegnarce­lo, un risarcimen­to per ciò che è successo. Il periodo precedente a calciopoli è stato di grande sofferenza: si capiva che al massimo potevamo arrivare secondi» ha sostenuto più volte. Il derby con il Milan lo “sente” parecchio, ma il match con i bianconeri lo vive con ancora più trasporto e... rivalità a dispetto del legame che unisce la famiglia Moratti a quella Agnelli.

FAMIGLIE POTENTI

Umberto Agnelli ha studiato con Gianmarco Moratti, fratello di Massimo, ed era tra gli invitati al suo matrimonio, ma il fratello dell’Avvocato è stato anche tra i primi a congratula­rsi con Massimo per l’acquisto dell’Inter nel febbraio 1995. Andrea Agnelli, figlio di Umberto e attuale presidente bianconero, ha trascorso da piccolo alcune estati in Versilia con Angelomari­o Moratti, figlio dell’ex patron. Nonostante ciò nel corso degli anni, soprattutt­o quando la Juventus ha chiesto la restituzio­ne dello scudetto assegnato all’Inter («Calciopoli è stato un procedimen­to ridicolo. Moratti? Questo tema mi annoia...» disse Agnelli junior), anche un rapporto tanto solido ha vacillato. «Ah il Giovin Signore, mi dispiace di averlo annoiato» gli rispose Moratti prima di deporre qualche mese più tardi l’ascia di guerra: «Voglio bene ad Andrea. Con la Juve ha fatto un grande lavoro».

CHE SFIDE

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