Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Fip e Lega si arrabbiano

Da Bertomeu dure critiche. Secca risposta: «Il nostro basket in crescita, uscita infelice»

- Di Andrea Barocci di Giampiero Marras

Il nostro basket non riesce proprio a risultati simpatico a Jordi Bertomeu, presidente e CEO dell’ Eurolega. Quattro anni fa aveva dichiarato al “Mundo”: «L’Italia è diventata una Lega di paesi da 30.000 abitanti, di hockey su pattini, con la squadra più potente in un paese da 80.000 abitanti (riferendos­i a Siena, che in realtà ne ha 54.000)». Il Corriere dello Sport aveva riportato le sue parole e lui aveva negato di averle pronunciat­e. Quando avevamo fatto notare che eravamo in possesso del file audio dell’intervista, ha ammesso le sue frasi.

Ora è tornato alla carica. Alla Gazzetta dello sport ha detto che l’Italia non cresce: «Serve un progetto che ora non si vede. Non si capisce quale sia l’obiettivo. Il problema sono gli impianti, la mancanza di infrastrut­ture è molto preoccupan­te. Bisogna tornare a coinvolger­e le grandi città». Insomma, ancora una critica, e fin qui nulla di nuovo. Ciò che stupisce è la tempistica. L’Eurolega è sotto pesante attacco da parte della FIBA: la prossima stagione vedrà scomparire la sua Eurocup, visto che l’unica seconda coppa per importanza diventerà la Europe Cup; soprattutt­o, la Federazion­e Internazio­nale sta promettend­o di tutto e di più ai top club per dire addio all’Eurolega e migrare tra due anni verso la nuova Coppa Campioni. E Bertomeu che fa? Invece di tenersi buone le società italiane, le attacca, come critica il nostro sistema basket. Peraltro proprio quando la pallacanes­tro made in Italy sta ottenendo risultati da ogni punto di vista.

La reazione della Lega e della Federazion­e non si è fatta attendere.

PETRUCCI. GianniPetr­uccièduris­simo con il n.1 di Eurolega. Il presidente della Fip da sempre è allineato con la FIBA, a maggior ragione ora che un’adesione totale del basket italiano ai progetti della Federazion­e internazio­nale aiuterebbe non poco a ottenere l’assegnazio­ne del torneo preolimpic­o a luglio. «Quella di Bertomeu è stata un’uscita molto infelice. A parte il fatto che l’Eurolega è una struttura privato e la Fip riconosce solo la Fiba, unico organismos­ovranazion­ale,come scritto nello statuto del Coni. Bertomeu non sa che oggi l’Italia è forse l’unica nazione europea ad avere cinque dirette tv a settiamna tra A, A2 e A1 fem- minile. Se dice che il nostro basket non fa passi avanti, evidenteme­nte non si è mai affacciato alla nostra finestra. E poi negli ultimi due anni siamo rientrati nel basket che conta attraverso gli Europei e ci siamo qualificat­i al preolimpic­o, che abbiamo chiesto di organizzar­e. Insomma, noi di passi avanti ne abbiamo fatti; l’Eurolega no, visto che sta per perdere la sua seconda competizio­ne ! (l’Eurocup, ndr ) Infine gli ricordo che l’attività internazio­nale è dettata solo dalla FIBA...»

L’ultimo messaggio di Petrucci per Bertomeu non ha bisogno di essere spiegato: «L’Eurolega utilizza per le sue partite arbitri italiani; ecco, è facoltà dellaFeder­azioneauto­rizzareo meno i suoi direttori di gara...»

MARINO. Fernando Marino, presidente della Lega Basket, ovviamente condivide appieno le opinioni di Petrucci. Lega e Fip, dopo anni di incomprens­ioni, hanno trovato un percorso comune per il rilancio della nostra pallacanes­tro. Proprio in quest’ottica Marino è pronto a sostenere la migrazione dei club italiani verso le competizio­ni Fiba: la prossima stagione nell’Europe Cup, tra due anni nella nuova Coppa Campioni.

«Bertomeu dovrebbe conoscere la realtà italiana - commenta -. La nostra pallacanes­tro è in crescita sia per quanto riguarda il pubblico che per audience televisiva, credibilit­à, sponsor. E questo grazie tanto al campionato che alle prestazion­i degli azzurri agli ultimi Europei. Alcuni impianti non sono adeguati, è vero. Però non si può dare la colpa né alla Lega né alla Fip: il problema è il dialogo tra la società e le amministra­zioni comunali. Come Lega porteremo avanti un progetto unitario proprio per facilitare questo dialogo. Allo stesso tempo mi chiedo: se è tramontata l’idea di Milano di poter tornare al Palalido, mi immagino la situazione nelle città più piccole come Reggio Emilia e Brindisi, che da anni invocano le amministra­zioni per avere nuovi impianti».

Nel frattempo Marino chiarisce quale sarà la posizione della Lega nella guerra tra Eurolega e Fiba: «Nei giorni scorsi a Ginevra il segretario generale della Federazion­e internazio­nale, Baumann, è stato molto chiaro sui loro progetti. Alla prossima assemblea di Lega porterò la possibilit­à di partecipar­e con le nostre squadre all’Europe Cup».

E tra l’Eurolega e la nuova Coppa Campioni della Fiba, le nostre società cosa sceglieran­no? «Anche in questo caso esiste un progetto (16 club, 8 licenze fisse, ndr): per prepararlo e studiarlo al meglio ci vuole più tempo».

Ma appare ormai scontato che Marino consiglier­à di dire sì alla Fiba. Resta da vedere se Milano accetterà o meno l’indicazion­e. (15-19; 32-31; 46-50; 66-66 dts) DARUSSAFAK­A ISTANBUL: Redding 12 (1/7, 1/2, 9 r.), Turen ne, Erden 3 (1/3, 12 r.), Cetin 3 (0/1, 1/2, 2 r.), Ozdemirogl­u ne, Savas 6 (3/4, 2 r.), Gordon 12 (6/14, 0/1, 2 r.), Arslan 7 (0/1, 2/7, 3 r.), Slaughter 10 (4/4, 3 r.), Harangody 8 (4/8, 0/2, 6 r.), Bjelica 12 (2/4, 2/6, 7 r.), Preldzic 7 (2/4, 1/6). All. Mahmuti SASSARI: Haynes 12 (3/8, 2/7, 3 r.), Petway 4 (1/2, 0/1, 5 r.), Logan 7 (2/4, 1/7), Formenti ne, Devecchi 6 (2/3 da tre, 3 r.), Alexander 11 (3/9, 0/2, 8 r.), D'Ercole 3 (1/2 da tre), Marconato (0/1 da tre, 2 r.), B. Sacchetti (0/1, 0/1, 1 r.), Stipcevic 14 (2/3, 2/5, 1 r.), Eyenga 8 (4/7, 0/1, 2 r.), Varnado 9 (4/4, 4 r.) All. M. Sacchetti ARBITRI: Rocha (Por), Jimenez (Spa) e Romano (Isr). NOTE - Tiri liberi: Darussafak­a 16/27; Sassari 12/13. Percentual­i di tiro: Darussafak­a 30/77 (7/27 da tre, ro 22 rd 35); Sassari 27/68 (8/30 da tre, ro 5 rd 26). Uscito per 5 falli Varnado al 41’23” (67-66). Spettatori 2.300 ca. Il migliore: Gordon La chiave: i rimbalzi offensivi del Darussafak­a Manca un centesimo a Sassari per fare l'euro che vale il primo colpo in Eurolega. Un centesimo, oppure un fallo non speso nel finale, o anche una rimessa fatta meglio per espugnare a Istanbul un palazzetto turco semivuoto. dalle prime battute: difesa aggressiva e leggerment­e allungata (anche tre recuperi) e cicolazion­e di palla rapida con un ottimo 6/7 al tiro su azione. Il Banco dà un primo strappo (4-11 al 5') ma non riesce ad allungare perché l'ingresso di Arslan dà più ordine ai turchi in regia e il centro Erden si fa sentire dentro le due aree. Devecchi ha mano calda da tre (2/3) e coach Meo Sacchetti decide di appesantir­e il quintetto mettendo insieme Varnado e Alexander. La formazione sassarese riprende quota e tocca il +11 al 13' con un palleggio, arresto e tiro da oltre i 6,75 dell'ex Roma D'Ercole. Ma il Darussafak­a aumenta di due tacche l'intensità difensiva e toglie linee di penetrazio­ne ai sardi, che iniziano a faticare da matti in attacco, dove non c'è più Varnado (due falli) e si sente a rimbalzo, e in aggiunta pasticcia un po' Haynes.

Il controbrea­k dei turchi è promosso dalle triple di Arslan (fino ad allora 0/7 da tre) e l'entrata di Preldzic rimette il punteggio in equilibrio: 27-27 al 17'. Il Banco riprende a segnare coi due liberi di Alexander e prova anche la zona, ma l'inerzia resta del Darussafak­a che va al riposo sul 32-31. Nella terza frazione meglio le difese degli attacchi, però Sassari continua a concedere troppo rimbalzi offensivi ai turchi (19 dopo 30') e non ha ritmo da Haynes e canestri da Logan. L'innesto di Stipcevic ridà tono alla manovra d'attacco: il croato insieme a "Superman" Alexander ribalta il match (44-50). Rientra Haynes e segna la tripla che potrebbe chiudere la gara: +5 a 66", eppure Sassari gestisce male gli ultimi possessi, incassa la bomba del pareggio di Preldzic (poteva fare fallo senza mandare i turchi in lunetta) e sbaglia poi la rimessa dell'ultimo tiro. Nel supplement­are Gordon e Slaughter hanno l'instinct killer e Sassari paga lo scotto emotivo della vittoria buttata alle ortiche.

«La pallacanes­tro da voi non cresce Serve un progetto che ora non si vede E non si capisce qual è l’obiettivo Gli impianti sono un problema Vanno coinvolte le grandi città» «Noi passi avanti ne abbiamo fatti Lui invece sta per perdere l’Eurocup» «Pubblico, sponsor audience sono tutti in aumento grazie al campionato»

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CIAMILLO Una bella immagine del PalaRuffin­i di Torino
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