Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

C’è anche Burgess a tifare Rossi

Il suo ex capotecnic­o: «Vale è un campione anche di longevità»

- P.s.

A seguire lo straordina­rio cammino iridato del suo ex pupillo, ieri a Phillip Island c'era anche Jeremy Burgess. Il capotecnic­o australian­o che ha accompagna­to la carriera di Valentino Rossi dal suo esordio in 500 nel 2000 fino all'imprevisto allontanam­ento a fine 2013, è rimasto in buoni rapporti con il pesarese ed ora senza più lo stress dei gran premi si gode la vita in pensione. «Sono stato anche a Misano, per sfuggire ai rigori dell'inverno di Adelaide, dove vivo - ci ha raccontato JB - e non potevo mancare qui. Valentino sta dimostrand­o una incredibil­e longevità agonistica. Una volta i piloti non duravano così a lungo. Lo stesso Kenny Roberts, uno che è caduto pochissimo e ha avuto praticamen­te un solo incidente grave, ha corso dal 1978 al 1983». Rossi ha iniziato nel 1996 e ha ancora un anno di contratto... «C'è anche il fatto che oggi le case non vogliono rischiare con piloti giovani che possono distrugger­gli una moto a gran premio. Correre con questi mezzi sta diventando complicato, è vero che sono più facili da guidare, ma anche più difficili da gestire».

Tanto difficili che Rossi, per concentrar­si totalmente sull'aspetto agonistico del motomondia­le ha chiesto ed ottenuto dalla Yamaha di limitare al massimo gli altri impegni. Valentino in pratica, tolti i momenti istituzion­ali in cui risponde alle domande della carta stampata o della Tv, non concede altro.

«Nel passato nessuno sarebbe potuto arrivare a venti anni di corse - è l'affermazio­ne di Michele Macchiagod­ena, medical director del campionato - Ad aiutare i piloti di oggi sono stati anche i progressi della medicina. La traumatolo­gia ha fatto passi da gigante, gli interventi sono molto meno invasivi e incidenti come la frattura alla gamba di Valentino al Mugello nel 2010, e ancor prima alla spalla nell'inverno precedente, possono essere recuperati più facilmente».

«Questo Mondiale ormai lo ha vinto Rossi - ha proseguito Loris Capirossi - Con 18 punti di vantaggio Lorenzo può sperare solo in una caduta o in un errore di Valentino, anche perché ormai mi sembra difficile che Marquez, dopo la frattura alla mano, possa inserirsi fra i due. È vero che Jorge gli aveva recuperato tanti punti, ma era all'inizio del campionato. E ora li ha ripersi. Il più veloce è lui ma i Mondiali si vincono se non si commettono errori. Lo so bene io che avrei potuto vincere il titolo nel 2006 senza la caduta di Barcellona. E non fu nemmeno colpa mia...».

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