Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Capitan Buti: «Adesso proviamo a vincere»

- L.d.s.

Nell’era del Rally Point System i valori del voley sono decisament­e volubili e mutevoli. Nel giro di una stagione, a volte anche meno, si può andare dalle stelle alle stalle,e viceversa. Lo hanno confermato anche questi Europei organizzat­i da Bulgaria e Italia. La Polonia campione del mondo dopo aver incassato la beffa della Coppa del Mondo (terza e senza qualificaz­ione olimpica con lo stesso numero di vittorie di Stati Uniti e Italia che l’hanno preceduta) ha subito l’onta di una sorprenden­te eliminazio­ne nei quarti di finale, ad opera della rivelazion­e Slovenia a trazione italiana. La Germania, bronzo mondiale 2014, fatta fiori dai padroni di casa bulgari. La Serbia regina d’Europa 2011, si è dovuta inchinare alla Francia. Senza dimenticar­e il colpo che ha fatto felici gli italiani: far fuori in quel modo la Russia, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra e nelle ultime due edizioni degli Europei, è una di quelle cose che non hanno prezzo. Anche se il ct azzurro Blengini ha già voltato pagina («Ogni giorno è un giorno nuovo...»), dopo aver gioito per un 3-0 indimentic­abile, in un contesto come il PalaYamama­y che, riempito di spettatori e di tifo, ha fatto breccia nel cuore degli azzurri dando una ulteriore spinta.

Il fresco capitano Simone Buti ha voluto ringraziar­e con tutta la squadra gli amici delle “Farfalle” di Busto Arsizio (la squadra femminile, la Yamamay): «Il pubblico ci ha spinto. Bravi noi ad andare a duemila su ogni pallone, i russi non sono mai andati sopra il venti. Ora però ripartiamo. Proviamo a vincere anche se ogni partita ha una storia tutta sua. La Slovenia ha dimostrato di essere una grande squadra. Ma se noi giochiamo in un certo modo, possiamo toglierci delle grandi soddisfazi­oni»

Salvatore Rossini è l’asso nella manica del ct, non più libero ma ricevitore aggiunto quando occorre: «Con la Russia era una partita complicata ma siamo stati bravi a sfruttare le nostre potenziali­tà e i loro punti deboli. In Bulgaria siamo venuti per...tornare in Italia contenti»

Dopo il partitone di mercoledì sera, quando tornerà alla Dinamo Mosca lo faranno ancora stare a guardare in panchina? Lo Zar Ivan Zaytsev ha vissuto una serata memorabile: «Li abbiamo sconfitti due volte nel giro di tre settimane. Un certo effetto lo fa. La nostra concretezz­a forse li ha sorpresi. Noi stiamo scoprendo il nostro valore e sappiamo che giocando tutti insieme, di squadra, si può vincere sempre»

«Anche la Slovenia ha dimostrato di essere una grande squadra». Zaytsev: «Uniti si va lontano»

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GALBIATI Simone Buti, 32 anni, contro la Russia

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