Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Forza Italvolley se batti Giani ti prendi la finale

La 12ª semifinale nelle ultime 14 edizioni non illude il ct : «Gli slavi hanno qualità, dovremo sudarcela»

- Di Carlo Selli

Tra qualche ora per la dodicesima volta dal 1989 ad oggi l'Italia del volley giocherà per guadagnare un posto nella finale dell'Europeo. In questo quarto di secolo c'è riuscita 10 volte e poi in sei occasioni è salita sul gradino più alto del podio. Oggi sulla sua strada trova una avversaria sorprenden­te, la Slovenia, guidata in panchina da un gran pezzo della storia della nostra nazionale: Andrea Giani. Alle 16.45 locali (diretta su Raidue), Chicco Blengini e i suoi ragazzi cercherann­o di aggiungere un'altra perla alla collana di successi conquistat­i dall'avvento del neo-ct in poi. Un'ulteriore conferma che questo sestetto tricolore non solo si è ritrovato dopo una stagione infelice, ma è davvero competitiv­o per qualsiasi traguardo. La vigilia della squadra italiana è trascorsa in maniera regolare, tra allenament­i e studi tattici, con tutto il gruppo, tecnici e giocatori, come sempre in questi ultimi tempi molto concentrat­i e con la testa sull'impegno.

Dodicesima semifinale della storia europea degli azzurri (in altre due occasioni l'Italia è arrivata tra le prime quattro, ma c'erano formule diverse ndr) la prima con Blengini in panchina. «Siamo arrivati a Sofia ed ora ci aspetta la semifinale, una partita difficile, una partita da preparare con grande attenzione come abbiamo fatto sino ad oggi, come dico sempre. - dice il ct azzurro - Questa gara in particolar modo perché è la semifinale, che ha un valore inestimabi­le. In questi ultimi due giorni stiamo cercando di ripristina­re tutto: la parte fisica, la parte tecnica e quella mentale, per farci trovare pronti». Che Italia è questa che sta per giocare la semifinale europea «Questa è una Italia, che come abbiamo detto sin dal primo giorno voleva affrontare la quotidiani­tà con l'impegno possibile. Lo ha fatto anche nel periodo in cui non si giocavano partite, ma ci si allenava solamente, sapendo che avevamo poco tempo per prepararci prima di cominciare a giocare. Lo ha continuato a fare durante la World Cup e nel corso di questo Europeo. E' una squadra che pensa ad un impegno alla volta, che mette in campo tutto quello che ha il giorno dopo. E se questo viene dopo una sconfitta, cerca subito di ripartire mantenendo le proprie caratteris­tiche. E ci siamo riusciti sia dopo la sconfitta con gli Stati Uniti in Giappone, che con la Francia a Torino, ma anche dopo le grandi vittorie. E questo è importante». Un'Italia figlia della World Cup, ma che nelle ultime due uscite ha avuto una novità significat­iva: Salvatore Rossini utilizzato come giocatore di campo e non come vice-libero. « Le squadre sono fatte dalle qualità di tutti i loro componenti. I giocatori che fanno parte di questa squadra dispongono di caratteris­tiche importanti. Salvatore è uno di questi, un giocatore che ha grande qualità nei fondamenta­li che caratteriz­zano il ruolo del libero: difesa e ricezione. Lo ha dimostrato ampiamente non solo in nazionale, ma anche nel proprio club. E in questo modo noi cerchiamo di sfruttarlo al massimo».

E la Slovenia? «E’ una squadra che ha diverse qualità, e anche delle belle individual­ità. E' formata da giocatori che conosciamo, atleti che militano nel nostro cam- pionato da diversi anni, dove hanno fatto delle ottime cose nell'ultima stagione. Ma oltre alle individual­ità qui nell'Europeo ha sviluppato un ottimo gioco di squadra. Non ha solo un grande servizio, ma qualità anche in altre fasi del gioco. Una formazione bene allenata che sta facendo un Europeo importante e che non ha battuto la Polonia per caso».

Nella seconda semifinale si troveranno di fronte la Bulgaria padrona di casa e la Francia, che a Torino ha realizzato una clamorosa rimonta nei confronti degli azzurri, ma che soprattutt­o in luglio ha conquistat­o la World League. Sulla carta la squadra di Kostantino­v è sfavorita, ma ha dalla sua un pubblico numeroso, chiassoso, affezionat­o. Chissa se basterà per equilibrar­e le invenzioni di Ngapeth e le fenomenali difese di Grebenniko­v e compagni.

«Hanno individual­ità e gioco di squadra, non hanno battuto la Polonia per caso»

«Ma questa Italia ha i valori giusti: sa sacrificar­si in ogni partita come Rossini»

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