Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Forza Valentino se batti Lorenzo mondiale vicino
Il box a Lorenzo: «Rossi in scia studia le tue traiettorie» I due, ormai perfetti in pista, danno fondo alle astuzie
Il cartello è apparso dal muretto dei box di Jorge Lorenzo improvvisamente: il simbolo di un triciclo con sotto la scritta “Rossi” a caratteri cubitali. Un avvertimento che il Fenomeno gli stava succhiando la scia per studiarlo.
L'ennesima conferma che il duello fra i due ormai non si combatte solo nel paddock o in gara, ma ogni volta che i due sono in pista assieme. Rientrato ai box Jorge dall'alto del suo secondo miglior tempo alle spalle di Marquez, con Vale solo nono, ha fatto spallucce: « Mi avvertono non solo per Valentino, ma per chiunque altro compe- titivo, come Iannone. Invece Marc e Pedrosa non mi seguono mai. E' una scelta individuale, la rispetto».
Una paranoia di Jorge? Tutt'altro. «Quando un rivale ti segue può capire le tue traiettorie e abbassare il proprio tempo».
«Non se ne è accorto e ne ho approfittato - ha confessato Rossi, ridacchiando di gusto - è sempre interessante osservarlo, perché abbiamo uno stile simile ma con delle differenze... Jorge è molto preciso e non mette mai in crisi la moto. Sembra vada piano anche quando invece è velocissimo».
Qualcuno questo comportamento di Valentino potrebbe chiamarlo guerra psicologica. In realtà il pesarese in queste ultime tre gare che possono valere il decimo titolo iridato non vuole lasciare nulla di intentato.
« Lorenzo è più veloce di me sul giro secco - è l'ammissione di Vale - ma sul passo siamo molto vicini. Difficile dire chi fra noi due sia il favorito. Di solito lo è chi è arrivato davanti nel GP precedente, ma ora ce la stiamo giocando punto per punto. Io ne ho 18 di vantaggio, ma non sono sufficienti per controllare la situazione. Devo arrivargli davanti perlomeno un'altra
volta in queste ultime gare».
ASTUZIA. Jorge lo sa bene, e prova a rispondergli usando anche lui l'astuzia. «Senna disse che ogni anno c'è un nuovo campione, ma non sempre un grande campione. La realtà è che ci sono campioni dominatori, regolari e circostanziali. E' una mia teoria. Di che tipo è Rossi? Al 90% regolare e al 10% circostanziale. Io? Non certo regolare, facciamo al 50% dominatore, massimo al 51%!».
Questa volta anche la frase di Lorenzo si conclude con una bella risata. Sanno, entrambi, di essersi avventurati nell'ultima fase del campionato, quello che assegnerà la vittoria a chi saprà mantenersi in equilibrio come un surfista sulla cresta dell'onda. O se preferite, come un tennista capace di rimandare sempre la palla nel campo dell'avversario, fino a stancarlo per poi schiantarlo.
Come sempre però l'arma vincente del nove volte iridato è l'ironia. « In tutti questi anni di carriera - spiega riferendosi alla teoria di Jorge - credo di aver passato ogni fase. Dieci anni fa ero in grado di vincere sempre, ora invece mi affido più alla costanza; Lorenzo invece è ancora nella fase del dominatore, ma questa situazione muta di anno in anno». E di situazione in situazione. Come abbiamo detto più volte l'italiano e il maiorchino non sono soli. Qui a Phillip Island, peraltro, è possibile che oltre che ai due della Honda, Marc e Dani, possano inserirsi fra loro piloti delle Case che grazie al rego- lamento possono usare una gomma più morbida in gara, Ducati e Suzuki. In prova sicuramente.
FUORI CONTROLLO. «Trattandosi di cose che non posso controllare, non ci penso né mi aspetto niente. Però mi piacerebbe che Marquez si mettesse fra me e Valentino, e magari lo facessero Pedrosa, Iannone e anche Dovizioso!», ironizza ancora Lorenzo.
« E' una fortuna che questa fase del Mondiale abbia tre gare di seguito - riprende Valentino - tornare a casa, rimanere una settimana senza guidare, sarebbe un po' come per un atleta far freddare i muscoli. Così invece rimaniamo tutti belli caldi. E' la cosa migliore».
Quando leggerete queste note sia Rossi che Lorenzo saranno passati attraverso l'ordalia delle qualifiche e conoscerete già il nome del poleman. Beati voi. Noi al momento sappiamo solo che, alla fine, Vale avrà fatto la sua scelta fra due moto, una migliore in curva e l'altra in accelerazione e Jorge si sarà semplicemente affidato all'istinto, come Bolt quando scatta dai blocchi.
Inutile stare a contare i chicchi di riso. Come diceva Socrate, chi dei due andrà verso il destino migliore è ignoto a tutti, tranne che al Dio.
Lo spagnolo stuzzica il compagno: «E’ un campione regolare, io sono più dominatore»