Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Sarri in Amici Miei, Sousa è Indiana Jones

Hendel, Beldì e Ariani: «Il primato della Fiorentina è come un tesoro da cercare»

- Di Francesca Bandinelli

C'è a chi torna in mente "Amici Miei" e chi, invece, ripensa ad una sceneggiat­ura di Mel Brooks. Un po' di sorrisi e un po' d'intrighi, perché i capolavori sono fatti così e poi perché gli artefici di questi due miracoli, Paulo Sousa e Maurizio Sarri, non sono per niente personaggi scontati. Ne sono convinti in tre, tifosi doc viola ed estimatori dell'altro ex toscano, l'allenatore che in passato ha fatto grande Empoli, prefisso diverso ma solo pochi chilometri lontana dal campanile di Giotto. Paolo Hendel, Pippo il meccanico ne "Il ciclone", non ha dubbi: «Paulo Sousa è un nobiluomo del calcio ma al momento buono urla, si sbraccia, fischia ed esulta da tifoso. Potrebbe ricordare l'Adolfo Celi di "Amici Miei", il barone della medicina, garbato ed elegante ma sempre pronto a buttarsi nel gioco con entusiasmo. Maurizio Sarri, figlio di operai, nato a Napoli e vissuto in Toscana, è un bell'allenatore stile anni '70. Fuma, scende in campo in tuta, non ama le telecamere. Potrebbe essere il Renzo Montagnani del secondo "Amici Miei", il personaggi­o del Necchi». Pellicole e idee a confronto che diventano Pietro Germi (il porto- ghese) e Mario Monicelli (l'italiano) per Paolo Beldì, regista italiano emigrato nel nord Italia e sempre pronto a sventolare la bandiera viola ovunque. Giorgio Ariani, l'oste del Gambero Rosso in "Pinocchio" di Benigni ma anche la voce italiana di Ollio dopo Alberto Sordi, invece cambia generi: «Sarri è un po' uno alla Commissari­o Maigret, mentre il nostro Sousa è l'Harrison Ford di Indiana Jones che rende semplice anche la cosa più complicata».

TUTTI IN PARADISO. Forse è presto per parlare di scudetto, dicono tutti, ma l'idea di pensare che finalmente il vento sia quello giusto è già una bella spinta. «La Fiorentina di Sousa è una squadra fresca ed equilibrat­a - ci dice Paolo Hendel -, tutti i giocatori sono interscamb­iabili e anche ai fuoriclass­e capita di stare in panchina. Mi sembra una squadra con i piedi ben piantati per terra». Di certo, anche il calcio è capace di raccontare belle favole. «Fiorentina e Napoli - spiega Beldì - vengono tutte dall'inferno. Hanno risalito la china dopo i tempi duri di un passato nemmeno troppo lontano e stanno accarezzan­do entrambe il paradiso. Di certo, domani al San Paolo dovranno mantenere intatte le proprie identità: sarà una par- tita a scacchi che potrà essere decisa anche da una sola mossa». Quale? «Conta solo - chiosa Hendel - che al momento giusto i centravant­i della Fiorentina siano più forti dei difensori del Napoli. La semplicità e la freschezza di Babacar e Kalinic, a prescinder­e da chi sarà in campo, possono essere una marcia in più. Della Valle e De Laurentiis? Sono entrambi nella città giusta, supertifos­i e partigiani: spumeggian­te Della Valle, solido De Laurentiis».

ASPETTANDO MAGGIO. Beldì aggiunge di più: « Dovessi pensare alla sfida del San Paolo come ad un film mi viene in mente "Il mistero delle dodici sedie". In fondo, il primato in classifica per noi, è un po' come un tesoro da trovare strada facendo». Giorgio Ariani, che nell’'82 era a Cagliari a vedere la gara che avrebbe potuto regalare il terzo scudetto alla Fiorentina, spera che la storia possa essere vissuta nuovamente, benché con un epilogo diverso: «Sarebbe bello vedersi tutti al Franchi per l'ultima gara interna di campionato e festeggiar­e. Magari i Della Valle potrebbero far entrare tutti gratis, per festeggiar­e finalmente qualcosa». Intanto, però, c'è da ricomincia­re a vincere.

 ??  ?? Paolo Beldì, 61 anni, regista e tifoso viola
Paolo Beldì, 61 anni, regista e tifoso viola

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy