Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

LO STUDIO Bologna, così no: un’ora, poi il crollo

I trenta minuti finali per i rossoblù sono da incubo: 8 gol subiti (pari al 66%) e tanti punti buttati via

- Di Giorgio Burreddu

Trenta minuti da incubo. Mezz'ora di fuoco. E' il Bologna perde il duello a colpi di rivoltella­te e gol. Degli altri, degli avversari. Trenta minuti, gli ultimi, in cui i rossoblù concedono e cedono. La porta, il gioco, l'intera partita. Otto dei nove gol incassati dalla squadra di Delio Rossi sono arrivati nel secondo tempo. Di più. Negli ultimi trenta minuti di gioco, la mezzanotte per Destro e compagni. Peggio di cenerentol­a. Da principess­ina con gli scarpini i rossoblù si trasforman­o in zucca, solo che non fanno in tempo ad arrivare al pareggio. La chiave sta lì. La risoluzion­e dei problemi è quella. Servirebbe una magia per cancellare una mezzora di ordinaria follia, che è valsa sin qui la debacle e l'ultimo posto in classifica.

ALCUNI DATI. Tutto comincia al Dall'Ara contro il Sassuolo. E' la seconda giornata, il Bologna corre e prova a dire la sua. Il pari sembra un traguardo, ma a 4 minuti dalla fine Floro Flores ci mette la zampa e disegna la seconda sconfitta stagionale (la prima all'Olimpico contro la Lazio). Ma anche la prima disfatta malandrina, quella maturata nell'ultima parte di gara, dal 60' in poi. E poi? A Marassi contro la Samp. Anche lì. Il Bologna cocciuto&coraggioso si fa superare nell'ultima parte di incontro. Il primo gol al 75', l'altro 4' più tardi (decisiva anche l'espulsione di Rizzo, da lì in poi i giocatori del Bologna sono crollati). Avanti. Quinta giornata: al Franchi contro la Fiorentina i rossoblù perdo- no al 71', cioè al primo gol dei viola. Gli avversari concedono il bis all'82', troppo tardi anche per immaginarl­a una rimonta. Avanti, ancora. Alla sesta giornata contro l'Udinese il primo gol dei bianconeri supera il confine e arriva al 61', l'altro quando mancano 5'. Nel computo complessiv­o c'è anche il terzo gol della Juventus (al minuto 63).

PERCHE'? E' una questione fisica? Nei giorni scorsi noi di «Stadio-Corriere dello Sport » abbiamo analizzato i dati relativi ai chilometri percorsi dalla squadra: i rossoblù corrono molto più degli avversari, ma perdono. E allora? Uno dei fattori è legato alla velocità. Nel secondo tempo gli avversari cambiano passo, aumentano il ritmo (tengono più la palla anche, ok) e spingono ovviamente di più. Dal- le heatmap, che tracciano le zone di interazion­e di un determinat­o giocatore durante una partita, si vede chiarament­e come il gioco passi dal cerchio di centrocamp­o alla trequarti mentre per il Bologna resta quasi invariato. In pratica: tante palle nel cerchio di centrocamp­o, e poche vicino all'area avversaria.

SVANTAGGIO E POI... E con i chilometri orari degli avversari che nella seconda parte di partita sono più alti, il gioco è fatto. Il contachilo­metri degli avversari diventa quello di una Ferrari, mentre quello del Bologna resta pressoché costante nonostante le distanze percorse. Anche per questo i rossoblù faticano a trovare l'intercetto giusto, l'episodio che rimetta in discussion­e tutto. Anche lo svantaggio. STABILITA'. Un altro problema è quello legato alla stabilità emotiva ogni volta che un gruppo di ragazzi come è quello di Delio Rossi prende un gol. Le reti incassate dal Bologna sono un pugno allo stomaco secco, spezza il fiato. Fa male. Ko. A quel punto, l'arbitro è come se cominciass­e il contro alla rovescia sul grande ring del campo di calcio.

Limitare i gol nell'ultima mezzora di gioco, dunque, darebbe una mano al Bologna. L'unica volta che i rossoblù hanno incassato un gol nel primo tempo (cioè all'Olimpico contro la Lazio) la reazione c'è stata: il gol di Matteo Mancosu che è valso (anche se momentaneo) il pareggio. Non è poco. E' una reazione. E' già qualcosa.

In queste due settimane di sosta Rossi ha lavorato per correggere questo difetto

E’ una questione fisica? Resta il fatto che quando gli altri cambiano passo è la fine

La squadra paga la mancanza di personalit­à e nei momenti-verità si fa mettere sotto

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SCHICCHI Marios Oikonomou, 22 anni, e Alex Ferrari, 21

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