Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
L’APPELLO Gerusalemme e lo sport libero
Atleti famosi, semplici sportivi, gente comune e un’idea: coinvolgere anche Papa Bergoglio in un grande progetto
Un luogo di sport libero a cento metri dal Muro del Pianto. Siamo a Gerusalemme. La prima sensazione è che sia un’utopia. Niente di più sbagliato. Andando avanti ci si rende conto di quanto sia bella e grande. Un’idea dal valore infinito. Ieri, oggi e soprattutto in vista di domani. Che non sia banalmente migliore. Che sia vero e dia a ciascun individuo la possibilità di essere e di fare. Situazioni sempre più spesso negate in vari angoli del pianeta. Qui la politi- ca non ha quartieri. Il progetto, nato per caso tra amici - e spesso sono quelli che fanno più strada insieme e non si lasciano mai - si chiama “Assist For Peace”. Ne avrete sentito parlare o visto il logo o incrociato i volti e le parole sui social, su Facebook e Twitter per esempio. Dietro a tutto c’è Luca Scolari, avvocato con la passione per lo sport (il Giubileo del 2000) e le imprese: «Non siamo matti, no no - si affretta a dire - creare un luogo così all’interno delle mura credo dia una sensazione unica, no? Il solo fatto che abbiano aderito subito in tanti, le stelle dello sport che ci hanno messo la faccia, persone semplici, famiglie che non vogliono comparire, vuol dire che è un’idea forte. Riuscire a unire tante etnie, tante religioni, ha un potere difficile da descrivere con le parole. Finora sono stati raccolti 250.000 euro, siamo al 65-70 %, ma vogliamo partire e cominciare».
UN ORATORIO. Un luogo per fare sport libero nel 2015 a Gerusalemme. Non in un posto qualunque del mondo. Ma nella Terra, culla del mondo. L’idea, il concetto, la sua realizzazione hanno un peso ma- estoso non solo nell’immaginario collettivo di chi crede ma anche di chi ha posizioni differenti. Entro fine mese, al massimo a novem- bre, dovrebbero partire i lavori per la costruzione di “un playground” nella Città Vecchia. Un campo sportivo in una scuola armena che verrebbe gestito da un frate ortodosso, una specie di oratorio in cui portare palloni, magliette, canestri e far giocare i bambini e i ragazzi. Liberi. Ma la cronaca drammatica di questi giorni ha rallentato l’iter: tutto è pronto, ma sembra non i tempi. E l’appello di oggi è proprio questo: coinvolgere Papa Bergoglio, che con i suoi gesti e le sue parole, rende ogni giorno speciale un Pontificato che tutti stiamo vivendo come diverso, a portata della gente e vicino a chi ha bisogno. Siamo a meno di due mesi dall’apertura dell’Anno
Una immagine della scuola armena di Gerusalemme
Santo, Papa Francesco ne conosce più di tutti il valore: poter inserire su questa strada tracciata dal Pontefice un incontro interreligioso per parlare di sport e pace, potrebbe trasformarsi in un “Assist for Peace”.
Ancora Scolari: « Al Papa ne abbiamo già parlato, forse questo è davvero il momento giusto per realizzare questo progetto. I campioni, le stelle di tutti gli sport, di tutti i Paesi e di tutte le fedi religiose hanno registrato un messaggio in cui sostengono “il playground per Gerusalemme”.Mi ha commosso la poesia scrit-
ta da Mohammad Ali e il pensiero di poter essere là a Gerusalemme con lui e veder realizzato il nostro sogno mi fa venire i bridivi. A voi no?». Da Federica Pellegrini a Valentino Rossi, da Danilo Gallinari a Vincenzo Nibali, da Sebastian Vettel a Carlo Ancelotti: è una catena infinita, non delle parole buttate a caso, ma un pensiero - sempre lo stesso, quasi a rendere l’unicità del contenuto - perché un angolo di Gerusalemme possa davvero diventare il luogo dove lo sport vuol dire libertà. Sarebbe troppo bello. ROMA - Hanno girato un video di 2 minuti e mezzo, parole e immagini montate insieme. Da Gigi Buffon a Roberto Donadoni, passando per Antonello Venditti e Giovanni Soldini: sono tanti i personaggi dello sport e non solo che hanno sposato immediatamente la causa di Assist for Peace. “Io sostengo il campo sportivo di Gerusalemme” è lo slogan scandito fra gli altri anche dal ferrarista Kimi Raikkonen e dall’interista Javier Zanetti. «Con l’aiuto della Caritas sarà realizzato un campo aperto ai bambini di tutte le religioni e nazionalità - spiega ancora Luca Scolari, promotore dell’iniziativa - Si potrà giocare a basket, tennis e calcio. Creeremo anche un Museo dello sport a cui donare cimeli legati a vittorie particolari, inoltre a fianco alla scuola c’è un muro sul quale tutti gli atleti scriveranno il proprio nome. Perché resti negli anni, anche quando noi non ci saremo più, il messaggio del nostro progetto».
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TEMPO REALE Serie A, Serie B Premier, Ligue 1 Liga e Bundesliga Creare un oratorio nella scuola armena per l’Anno Santo Finora sono stati raccolti 250.000 €