Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Ma cosa si vuole da questa Inter?»

Mancini: Classifica buona, il pari ci può stare

- Di Pietro Guadagno

Una grande battaglia, senza esclusione di colpi e senza che nessuno tirasse indietro la gamba. Ma il risultato è uno 0-0 che non permette all’Inter di riprenders­i la vetta solitaria e nemmeno di affondare la Juventus. Qualche risposta, però, Mancini è convinto di averla trovata, visto che la sua squadra ha retto il confronto ad armi pari anche come atteggiame­nto. E nel passato più recente non era così. «E’ stata una partita importante ha attaccato il tecnico nerazzurro - E’ vero che vincendo avremmo ottenuto maggiore consapevol­ezza, ma un pareggio in casa contro i bianconeri ci può stare. Inoltre la nostra classifica resta buona. E’ stata una sfida difficile. Entrambe le squadre hanno dimostrato di essere solide, così era complicato creare occasioni. Noi, come i nostri avversari, siamo entrati in campo per vincere, ma alla fine sono stati bravi i difensori. Ci siamo messi 4-23-1, come nel secondo tempo con la Sampdoria».

Subito zittito chi ha provato ad accennare ad un paio di distrazion­i: «Non capisco che cosa si voglia dall’Inter. E’ vero che abbiamo commesso due errori che ci potevano costare caro, ma vale anche per la Juventus. I miei giocatori hanno messo il massimo impegno e in campo c’erano quattro elementi (tre all’inizio, poi nella ripresa anche Guarin, ndr) che erano rientrati soltanto venerdì dalle nazionali. Il calo nella ripresa, quando ci siamo abbassati troppo, dipende anche da quello. Il primo tempo è stato senz’altro migliore».

RIPRENDERE­AVINCERE. Insomma, per Mancini il bicchiere continua ad essere mezzo pieno, con una lode in particolar­e per Jovetic. «Credo abbia disputato la sua miglior partita da quando è all’Inter, nonostante fosse reduce da un infortunio e si fosse allenato solo negli ultimi 3 giorni. Dipendiamo troppo da lui? Tutte le squadre dipendono dai grandi giocatori e lui lo è. Ha fatto molto bene, poi quando anche Icardi comincerà a fare gol... Sono momenti che capitano ad un attaccante, deve solo rimanere tranquillo».

Il tecnico nerazzurro non ha concluso la frase, ma il senso di quello che voleva dire era chiaro: ora conta costruire le fondamenta, ovvero una difesa finalmente solida, poi anche il resto arriverà, perché la qualità c’è. Anche quella di Kondogbia, ieri sera per la prima volta in panchina. «Anche a Pogba è capitato di stare fuori e noi abbiamo diverse opzioni in mezzo al campo. Ci aspettando tante partite, ma in lui crediamo tantissimo. Perché Brozovic? Perché insieme a Guarin è l’unico a potersi adattare da esterno. L’obiettivo era proprio di metterli in difficoltà con i suoi tagli e con quelli di Perisic. Andremo avanti così fino a che non recuperemo del tutto Biabiany e Ljajic». Chiamato in causa, proprio Jovetic ha voluto suonare la carica: «Queste partite contro grandi squadre ti danno fiducia. Abbiamo vinto il derby, oggi pareggiato. Ora siamo secondi in classifica, dobbiamo riprendere a vincere».

«E’ stata la migliore partita di Jovetic Icardi farà i suoi gol E la Juve rientrerà nel giro scudetto»

IN PIENA CORSA. La chiusura è dedicata alle prospettiv­e scudetto: «La Fiorentina continua a essere favorita, visto che è ancora là davanti e che, pur avendo perso, ha fatto un’ottima gara anche a Napoli. Poi ci sono proprio i partenopei e la Roma. La Juventus? Magari non subito, ma credo che tornerà in alto. Anche perché sta recuperand­o tutti».

Alla fine se n’è andato tutto sommato soddisfatt­o anche Thohir. C’era l’opportunit­à di regalarsi una serata speciale e di dimostrare nella maniera migliore e più significat­iva di aver costruito una squadra competitiv­a. Si è dovuto accontenta­re, invece, di una prestazion­e di sostanza e di aver comunque giocato alla pari. Anche di questo ha discusso con Mancini subito dopo il fischio finale, quando ha raggiunto lo spogliatoi­o. Del resto, l’ultima volta per lui era andata molto peggio, con la dura sconfitta con la Fiorentina. Ieri sera, invece, ha visto una squadra che ha ripreso il suo percorso e che resta ad un solo punto dalla vetta della classifica.

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GETTY Roberto Mancini, 50 anni

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