Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Firenze si mobilita Tutti con la Viola

In 40.000 per la grande sfida alla Roma

- Di Alessandro Rialti FIRENZE

L'obiettivo è quindicimi­la spettatori in Coppa e quarantami­la con la Roma: in tutto cinquantac­inquemila cuori per la Fiorentina, più di centomila occhi. Il sogno non è stato depresso dalla sconfitta al San Paolo, anzi. I 1055 tifosi partiti al seguito della squadra (secondo record di sempre mai raggiunto in trasferta) non hanno abbassato la testa. «Non siamo un fuoco di paglia...». E' questo il grido che il Franchi si appresta a far rimbalzare fra i muri di cemento di campo di Marte.

COME I BABY. La battuta l'hanno fatta ieri mattina due monumenti del tifo viola, Rigoletto Fantappiè e Gigi Boni, eterni presidenti del Centro di Coordiname­nto dei viola club. «Sapete a cosa ci hanno riportato i ragazzi di Sousa nella sconfitta con il Napoli? Alla Fiorentina che fu prima di Chiappella e poi di Pesaola. Una squadra che era partita senza i favori del pronostico e che poi, strada facendo, seppe farsi grande...». La Fiorentina del secondo e, fin qui, ultimo scudetto. Nessuno dice che sarà questa la «fine» della stagione, ma c'è orgoglio nelle parole di Fantappiè e Boni: «Neppure quella Fiorentina partì giocando da... capolista. Al mercato - conferma Boni - il presidente ci disse che avrebbe dovuto rientrare economicam­ente, che non poteva spendere, che sarebbe nata la Fiorentina «yéyé». Solo successiva­mente ci regalò un colpo sorprenden­te, prese Giancarlo De Sisti per 220 milioni...». E iniziò il sogno. Ora tutti hanno iniziato a credere che sognare è troppo bello, vietato negarlo. Da qui la mobilitazi­one generale, chiesta a gran voce anche da Sousa. Perché se è vero che la Roma è abituata a giocare in uno stadio da quarantami­la e più spettatori, per i viola una grande cornice può diventare il vento per tentare davvero di volare, per di più là dove in questa stagione è sempre valsa la legge dei padroni di casa. Tatarusanu, al Franchi, è imbattuto e le difficoltà per gli avversari sono sempre state tante.

TREMILA GIALLOROSS­I. E che questa possa essere la settimana delle settimane si sente già nell'aria. Dalla Polonia si sa che potrebbero essere al massimo cinquecent­o gli ultrà al seguito per la Coppa, giovedì (ore 19), ma da Roma arriva un annuncio che pare una sfida: arriverann­o tremila gialloross­i. Settore ospiti sold out, massima attenzione sul fronte dell'ordine pubblico. Perché Fiorentina­Roma si sta trasforman­do davvero nella partita più attesa. La squadra gialloross­a, sabato, ha superato l'Empoli, gol e spettacolo. Ha con sè niente meno che Salah, l'oggetto della battaglia estiva, tanto veemente che per i Della Valle non è ancora finita. Si è spinta fin negli uffici Fifa: si aspetta, prima della sosta invernale l'ultimo (e unico) pronunciam­ento, quello che potrebbe voler dire sconfitta su tutti i fronti o anche risarcimen­to e stop dello scorpione egiziano. Intanto però Mohamed segna e si è impossessa­to della maglia gialloross­a. Il suo procurator­e, Raby Abbas, quello del grande diniego nonostante la super-offerta di quasi tre milioni netti a stagione fatta arrivare direttamen­te dai Della Valle, ha gettato benzina sul fuoco in più occasioni. Comunque da Firenze si sentono i rintocchi di tamburi di guerra: è sempre stato così, ora semmai i toni si sono accesi ulteriorme­nte. Una partita nella partita. Non solo, il successo degli uomini di Garcia e la sconfitta di quelli di Sousa ha messo viola e gialloross­i davanti a una sorta di sfida all'Ok Corral. Ancora primi i viola, la Roma a un passo: se vince scatta e supera di colpo proprio la capolista. Roba da film natalizio, un panettone avvelenato per chi perde. Un motivo in più, per Firenze, per rispondere presente e trasformar­e il "fortino" del Franchi in un inferno pure per i gladiatori romani.

PRIMA LA COPPA. Certo, per entrambe prima ci sono le Coppe, successi che aiuterebbe­ro, riempiendo di benzina e entusiasmo il serbatoio in vista della sfida di domenica. Vincere in Europa anche per essere capaci di avere più chance e spinta in campionato. Per Sousa questa è la linea di principio. Credere, prima di tutto. E' proprio sul terreno psicologic­o che il portoghese ha lavorato di più in questi mesi. Il grande «ipnotizzat­ore» ha utilizzato anche il ko di Napoli per immettere fiducia nel proprio gruppo. Sconfitti sì, ma capaci di giocare comunque da grande protagonis­ta, senza perdere mai la propria identità. Così, ha detto ai proprio giocatori, si cresce e si fanno riaccender­e i riflettori fin da subito. Dunque ora la Coppa, per mettere in classifica punti importanti per conquistar­e quanto prima la matematica qualificaz­ione alla fase ad eliminazio­ne, e poi la Roma per confermare quello che dicono i tifosi: «La Fiorentina non è un fuoco di paglia».

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GETTY IMAGES Paulo Sousa ha convinto tutta Firenze, in fretta

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