Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Al Colosseo la parata dei campioni

E la maratona correrà per la pace tra Vaticano, Moschea e Sinagoga

- F.v.

Montezemol­o ha passato la vita a sognare e a realizzare i propri sogni, i suoi interlocut­ori attraversa­no un’epoca in cui farlo è oggettivam­ente difficile. Ma lui è qui proprio per questo: per dire loro che sognare si può. Anzi, si deve.

«Siamo di fronte a una grande sfida, che diverrà un’opportunit­à per molti di voi. Dietro ogni candidatur­a c’è una macchina organizzat­iva eccezional­e, che ha bisogno di ragazzi preparati. Il sostegno del mondo giovanile è fondamenta­le per Roma perché sarete voi i protagonis­ti dell’Italia del 2024. Loro - indica scherzando Malagò, il rettore Giuseppe Novelli e il preside Beniamino Quintieri - quello che dovevano dare

LAVORO. L’azione di lobbying (interna) a sostegno della candidatur­a di Roma è partita dalla scuola, la culla degli atleti del 2024, e ora si rivolge all’Università. Non solo Tor Vergata, ovviamente. In fieri ci sono tre forme di collaboraz­ione. «Presto lanceremo un bando per trovare laureati e laureandi di architettu­ra e ingegneria, che ci aiutino nel censimento degli impianti sportivi della Capitale - anticipa Montezemol­o - Costituire­mo poi un gruppo di lavoro con i giovani delle facoltà di scienze motorie. Infine andremo alla ricerca di “start up” che possano tornare utili a ciò che dovremo fare da qui al 2024».

Opportunit­à: è quello che, con la prospettiv­a dell’Olimpiade, Montezemol­o offre agli studenti. Non è poco, di questi tempi. Malagò quantifica: «Lo sport già oggi vale quasi il 2% del Pil. Se Roma otterrà l’organizzaz­ione dei Giochi, dal 2017 al 2024 verranno creati 170.000 posti di lavoro. Certo, molti riguardera­nno la manodopera, ma la cabina di regia richiederà profession­isti qualificat­i. E non è che con la cerimonia di chiusura della Paralimpia­de quei posti verranno persi. Gli impianti andranno gestiti, mantenuti, e il 10% di quei posti diverrà stabile».

Legacy è la parola magica, una delle sei della candidatur­a assieme a cultura, bellezza, sostenibil­ità e tecnologia («Serviranno idee, innovazion­i. Il sostegno del mondo giovanile è fondamenta­le» insiste l’ex presidente di Fiat e Ferrari). E trasparenz­a: «Di ogni euro investito si dovrà sapere dove andrà a finire, di ogni impianto si saprà che fine farà. Creeremo un comitato di garanti di comune accordo con l’Autorità anticorruz­ione di Raffaele Cantone». Sotto questo profilo il destino delle opere da realizzare nel polo di Tor Vergata è già scritto: «Il Villaggio olimpico da 15.000 posti diverrà un campus universita­rio sul modello americano, così che gli studenti non debbano più sottoporsi a trasferime­nti e spese folli. Ci saranno aule e laboratori in più, sarà ampliato

Saranno Giochi millenari. Se n’era parlato, tra un’indiscrezi­one e l’altra. Ignazio Marino, sindaco dimissiona­rio della Capitale, aveva lanciato l’idea delle premiazion­i dentro al Colosseo, mentre il Circo Massimo e i Fori sono sembrate da subito location naturali per alcuni eventi olimpici. Beh, da ieri su queste ipotesi c’è l’imprimatur di Montezemol­o che, in occasione dell’incontro con gli studenti all’Università di Tor Vergata, ha rivelato alcuni punti del dossier in preparazio­ne al Foro Italico.

«Sarà l’Olimpiade della cultura e della bellezza. Ricordate il grandioso concerto di Luciano Pavarotti, José Carreras e Placido Domingo a Caracalla (7 luglio 1990; ndr)? Lo videro in tutto il mondo. E vedendolo respiraron­o l’atmosfera di Roma. Ecco, noi vogliamo che lo stesso accada attraverso i Giochi. La maratona, ad esempio, toccherà i tre poli religiosi della città - il Vaticano, la Moschea e la Sinagoga - e porterà con sè un messaggio di pace. Il beach volley lo faremo al Circo Massimo, mentre ai Fori Imperiali collochere­mo l’arrivo delle prove su strada di ciclismo».

PARATA OLIMPICA. Il Colosseo verrà coinvolto, ma non nel modo auspicato da Marino. «Le premiazion­i si svolgerann­o nei siti delle gare, ma verranno replicate alla sera al Colosseo. L’idea è una parata quotidiana con tutti i premiati della giornata» svela Montezemol­o, che poi accende i riflettori su un’idea inedita: «Vorremmo organizzar­e delle esibizioni di calcio fiorentino a Caracalla. E’ un gioco che appartiene alla storia e merita di essere mostrato al mondo. Un altro modo per abbinare sport e cultura».

Il velodromo e il nuovo palazzo dello sport per basket e pallavolo verranno collocati, come si sapeva, a Tor Vergata: «Dobbiamo recuperare l’incompiuta di Calatrava, con la possibilit­à di un palazzetto polifunzio­nale e un velodromo, con un’immensa pista ciclabile intorno al Parco».

«Roma e l’Italia si battono con Los Angeles, Parigi, Amburgo e Budapest. Grandi città del mondo, in alcuni casi capitali. Ma quando riusciamo a lavorare tutti assieme, non ce n’è per nessuno, siamo i più bravi di tutti. Guai a perdere la voglia di competere, sarebbe una scelta che pagherebbe­ro i giovani. Dobbiamo vincere».

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Il calcio fiorentino sarà tra gli eventi-esibizione di Roma 2024

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