Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

L’Italvolley verso Rio con certezze e speranze

Due medaglie in un mese per Blengini, ma serve la panchina lunga

- Di Leandro De Sanctis

Domenica a Sofia è calato il sipario sulla incredibil­e e particolar­e lunga estate azzurra. Se ne riparlerà a primavera inoltrata, quando il pensiero comune, l’ossessione, si chiamerà Rio 2016, l’Olimpiade. Dopo gli Europei sappiamo che l’Italvolley andrà all’Olimpiade con alcune certezze, qualche nodo da sciogliere e tante legittime speranze.

CONTINUITÀ AL TOP. Dodici volte sul podio nelle ultime quattordic­i edizioni degli Europei, una continuità ad alto livello che non ha eguali nello sport italiano di squadra. Il nuovo ct Blengini nonostante l’assenza di esperienza internazio­nale, può esibire con orgoglio due medaglie in due manifestaz­ioni affrontate non senza timori e punti interrogat­ivi. La stessa fierezza che anima un gruppo uscito scosso e disorienta­to dal grande caso dell’estate, che aveva portato poi alla fine del ciclo di Mauro Berruto sulla panchina azzurra.

Nello sport i risultati hanno spesso l’effetto di una spugna che cancella via ogni macchia. Dalla centrifuga che seguì il cartellino rosso sbattuto in faccia a quattro azzurri per la vicenda del ritardato rientro in albergo in una notte brasiliana, è uscita una Nazionale nuova, se non altro nelle motivazion­i, in qualche uomo e nella voglia di rivalsa che ha animato ragazzi giunto al bivio della loro carriera profession­ale.

La qualificaz­ione olimpica conquistat­a in Giappone agguantand­o la medaglia d’argento in Coppa del Mondo ha riproposto a 360 gradi, all’interno e all’esterno, una Nazionale vogliosa e vincente, all’altezza della tradizione ormai quasi trentennal­e nata con quella che non a torto è stata definita una Generazion­e di Fenomeni, etichetta mutuata da un bellissimo brano degli Stadio. La questione del doppio incarico di Blengini, allenatore della Nazionale e della Lube, ammesso che sia un problema reale, non si porrà per un bel po.’ Blengini e la Nazionale sono diventati una coppia di fatto, legalmente riconosciu­ta per meriti sportivi.

I NODI. La soddisfazi­one per il bronzo strappato alla Bulgaria premia il lavoro e le ambizioni di Zaytsev e compagni. Il ricordo e la rabbia per la semifinale malamente sciupata dinanzi alla Slovenia deve essere un monito e un punto di riferiment­o per non ripetere quel tipo di contropres­tazione. Analizzare in maniera cruda quel pomeriggio, sarà una buona base di partenza per crescere nell’anno olimpico. L’Italia ha dimostrato il suo valore nelle partitone giocate in Giappone contro la Polonia, a Busto Arsizio con la Russia. Deve imparare ad essere il più possibile quel tipo di squadra, con quegli occhi, quell’atteggiame­nto, quella voglia di giocare pensando solo alla vittoria.

La diagonale Giannelli-Zaytsev, gratificat­a dal riconoscim­ento europeo nel sestetto ideale, è la spina dorsale di questa Nazionale, arricchita­si con la presenza di Juantorena. Ora, al di

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 ?? GALBIATI ?? La Nazionale di volley in posa con la medaglia di bronzo degli Europei al collo, a Sofia, insieme col presidente Fipav, Magri
GALBIATI La Nazionale di volley in posa con la medaglia di bronzo degli Europei al collo, a Sofia, insieme col presidente Fipav, Magri
 ?? GALBIATI ?? Giannelli, 19, e Zaytsev, 27, premiati
GALBIATI Giannelli, 19, e Zaytsev, 27, premiati

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